E ora sono qui, nel braccio degli assassini del carcere di Folsom, che attendo, le mani rosse di sangue, il giorno fissato dalla macchina dello Stato, quando i suoi servitori mi porteranno in quella che chiamano tenebra, quella tenebra di cui hanno paura e da cui attingono immagini di superstizione e terrore, la stessa tenebra che li spinge, fra tremiti e lamenti, davanti agli altari delle divinità antropomorfe, generate dal medesimo orrore. (capitolo I)
Non uccidere». Stupidaggini. Domani mattina mi uccideranno. «Non uccidere». Stupidaggini. Proprio ora nei cantieri navali di tutte le nazioni civili stanno costruendo le chiglie di corazzate e supercorazzate. Cari amici, io che sto per morire vi saluto con questa parola: stupidaggini! (capitolo XXII)
Ebook del romanzo The star Rover (Il vagabondo delle stelle) di J. London, del 1915, che narra le vicende di un professore universitario, Darrel Standing, incarcerato nella prigione di San Quentin in California per l’omicidio di un suo collega , per il quale è condannato a morte.
L’uomo non ha mai commesso il delitto ma non viene creduto.Nel corso del romanzo però si scopre che la vera ragione della sua condanna a morte non è l’omicidio ma l’aggressione di un secondino.
London ci racconta le pesanti condizioni dei carcerati di San Quentin e denuncia i metodi aggressivi e disumani della polizia penitenziaria. Egli è costretto persino a indossare una camicia di forza ma nel suo isolamento, invece di arrendersi o di impazzire sul serio, Darrel inventa un modo per sfuggire alla sua realtà e inizia a sognare.
Dal capitolo undici egli diventa, come ci suggerisce il titolo, un “vagabondo delle stelle”, ossia un viaggiatore nelle sue vite passate.
Il libro è anche una storia di reincarnazioni e London è molto bravo a intersecare realtà e immaginazione del protagonista.
Un romanzo appassionante, che piace ancora molto al pubblico contemporaneo.
Vi riporto l’incipit, davvero bello:
Ho sempre avuto, nel corso della mia intera esistenza, la netta sensazione di aver vissuto in altri tempi e in altri luoghi, di avere addirittura ospitato in me altre persone. Ma, credimi, lo stesso vale anche per te che leggerai queste righe: torna con la mente alla tua fanciullezza, e rivivrai come tua l’esperienza di cui ti parlo.
[PDF]Il vagabondo delle stelle – Boorp
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LONDON DEL POPOLO DEGLI ABISSI
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