studi anatomici di Leonardo da Vinci – Leonardo i post

Il cervello e gli organi interni

IL CERVELLO E GLI ORGANI INTERNI

Per Leonardo Da Vinci l’ anatomia era una vera e propria passione e con il passare del tempo  divenne un vero e proprio studio, incominciò a  fare le cosiddette prime autopsie.

Esse furono effettuate in primo luogo nei sotterranei delle chiese o in specie di cimiteri dove di nascosto apriva e studiava i corpi ,dopo che ebbero riconosciuto la sua fama però andò negli ospedali di Milano e Roma.

Iniziò a fare studi anatomici nel 1413 fini al 1507

Si occupò di molte parti anatomiche ma una molto importante fu il cervello.

Leonardo Da Vinci riprodusse l’esatta forma dei ventricoli del cervello ricorrendo al metodo dell’introduzione di sostanze liquide solidificabili, questo gli permise di dare la prima riproduzione di tale cavità. Raffigurò il chiasmo ottico e buona parte dei nervi cranici:sembra sette paia anziché dodici.

Per studiare la forma del cervello egli adottò una tecnica molto efficace che consisteva nell’iniettare cera fusa così da averne un modellino.

Disse che le ramificazioni nervose, con i corrispondenti muscoli, sono collegati al midollo spinale. Il midollo spinale al “sensus communis” e quest’ultimo direttamente all’anima come una catena.

Meglio studiato è il nervo vago o revulsivo –cos’è il nervo vago ?

il decimo delle dodici paia di nervi cranici o encefalici .

Il nervo vago parte dal midollo allungato e si porta, attraverso il foro giugulare , verso il basso nel torace e nell’addome .

I 2 nervi vaghi destro e sinistro sono tra i più importanti del corpo perché sono i più ramificati tra i nervi cranici.-

Leonardo notò che i nervi sensitivi raccoglievano le sensazioni per portarle al quarto ventricolo. In ultimo sente i nervi come dei tubi cavi in cui l’impulso passa sotto forma di un flusso di spiriti.

Era però confusionario nella terminologia: usava spesso nervo per indicare non solo i nervi , ma anche i  tendini ed i legamenti ,ma sapeva distinguerle le une dalle altre dai nervi periferici.

Per questo non si sa bene se per studiare il sistema nervoso sia ricorso al sezionamento dei corpi.

Leonardo ha fatto i primi studi di neuroanatomia e neuropsicologia.

I più antichi disegni di anatomia di Leonardo rimangono in relazione con il sistema nervoso e risalgono al 1487

All’inizio del 16° secolo, a Leonardo fu permesso di fare delle autopsie sui corpi dei morti, ovvero, gli fu permesso di sezionarli.
 disegno di Leonardo rappresentante i ventricolo del cervello.
disegno di Leonardo rappresentante lo spazio occupato dal cervello.

Leonardo fece dei collegamenti con il sistema nervoso,è lo studio dei cinque sensi ,che però li ha studiati in modo differente tra loro cioè che alcuni li ha approfonditi poco rispetto ad altri come la vista.

Leonardo si è occupato tanto dell’occhio e delle sue funzioni.

Tra i cinque sensi Leonardo mise la vista al posto più alto della gerarchia sensoriale, , descrivendola come il mezzo più importante in nostro possesso per comprendere gli infiniti meccanismi della natura.

Ai tempi di Leonardo l’ottica era ancora aggrappata alle false convinzioni di Aristotele e Platone L’anima, secondo Aristotele, ha tre funzioni: vegetativa, sensitiva, intellettiva. Alla funzione sensitiva dell’anima appartengono i cinque sensi, tra i quali la vista. Se non ci fossero i sensi, non ci sarebbero gli oggetti sensibili, in particolare se non ci fosse la vista non ci sarebbero gli oggetti visibili. Ciò che si vede degli oggetti visibili è il colore che si trova sulla superficie dell’oggetto osservato.

Aristotele non approva nessuna delle teorie precedenti sulla visione per questo è sbagliata.

Leonardo si rese conto che questa ipotesi era illogica, e arrivò alla conclusione che se la che se la vista avesse funzionato in quel modo , allora noi avremmo potuto vedere tutti gli oggetti con la stessa velocità perché le particelle emesse dall’occhio impiegherebbero tempi diversi per raggiungere obbiettivi a distanze diverse e tornare poi ai nostri occhi. Dopo numerosi studi sostituì questa teoria con una semplice descrizione, affermando che la luce si comporta come un’onda.

In gran parte dei pensieri di Leonardo risentiamo il filosofo arabo Alahzen.

Nei suoi taccuini, Leonardo tradusse dal latino questo passaggio che rappresenta perfettamente il suo punto di vista sull’ottica. Pecham e altri pensatori medioevali avevano sostenuto che il vuoto fosse riempito dalle immagini provenienti da oggetti solidi.

Nei suoi taccuini, in cui egli parla della luce, si presenta il termine piramide radiante o piramide ottica ,(un concetto di pecham) L’espressione si riferisce all’idea che i raggi di luce provenienti dai bordi di un oggetto e che convergono con quelli che viaggiano esattamente in linea retta, li intersecano a livello dell’occhio, al quale giungono sotto forma di una piramide o di un cono. Tale idea era basata sull’assunto che la luce viaggi in linea retta.

Collegando il funzionamento dell’occhio a quello della camera oscura –che cos’è la camera oscura ?  la camera oscura alla fine del XIV secolo nuovi fermenti culturali, principalmente a Oxford e a Parigi, confluirono nella tradizione ottica della perspectiva, la piu sviluppata dal punto di vista della scienza contemporanea anche se non la piu diffusa all’epoca. Ma nel ‘400 e ‘500 non è dalla tradizione dotta che vennero contributi di rilievo allo sviluppo scientifico bensì dal mondo piu vario e piu attivo della tradizione artigianale. E in questo contesto che prende l’avvio il diffondersi, dapprima casuale e confuso, poi via via piu sistematico e preciso, di strumenti e di tecniche sperimentali che saranno tra le cause principali della rivoluzione scientifica. Lo sviluppo tecnologico che avviene in questi secoli è favorito, come si sa, dalle mutate condizioni sociali e quindi da nuove esigenze di mercato che richiedono tutta una varietà di strumenti per la navigazione, le tecniche militari, il rilevamento dei terreni, e dall’uso sempre piu diffuso dei mezzi di stampa che permettono, insieme a una divulgazione piu ampia delle informazioni scientifiche, la diffusione dei principi di costruzione e di funzionamento degli strumenti.

un altro organo di senso che studiò oltre all’occhio fu il naso (l’olfatto). Questo insuccesso fu quasi certamente dovuto al fatto che il tessuto polmonare si deteriora molto più facilmente dopo la morte e quindi egli aveva poco tempo a disposizione per osservarlo, così che finì per farsi idee sbagliate. Leonardo esaminò la respirazione sia dal punto di vista meccanico che da quello chimico.  Da quello meccanico riconobbe l’importanza del diaframma individuandone la funzione inspiratoria e attribuì ai muscoli intercostali interni ed esterni rispettivamente la funzione espiratoria ed inspiratoria. Il suo merito fu quello di aver distinto l’aria respiratoria da quella residua che rimane nei polmoni anche dopo l’espirazione.Un altro suo interesse fu quello di stabilire se nella fase inspiratoria i polmoni si espandono solo in senso latitudinale o anche longitudinalmente. Per dirimere tale dubbio svolse un esperimento  che gli consentì di scoprire che l’accrescimento del polmone è soltanto latitudinale. Non trascurò inoltre i rapporti tra funzione respiratoria e fonazione ma non riuscì però a comprendere l’importanza e la funzione della laringe e delle corde vocali. Egli spiegò le variazioni di tono della voce con le modificazioni del calibro e lunghezza della trachea. Egli poi analizzò in un piccolo trattato di fonetica il meccanismo di pronuncia delle vocali e consonanti, prendendo in considerazione i movimenti delle labbra e della lingua quelli del cavo oro-faringeo,il palato e il velopendulo e registrando infine i rapporti tra respirazione, fonazione e deglutizione.

Tra i fogli dei Quaderni di Anatomia, composti in anni diversi della sua vita, troviamo disegni e appunti riguardanti l’apparato genito-urinario e l’embriologia. Nei fogli 18 e 19 Leonardorappresentò la corretta posizione del feto all’interno dell’utero e descrisse i risultati di osservazioni quantitative sulla crescita embrionale e fetale, che appaiono ancora oggi incredibilmente precisi, tenuto conto dell’epoca e dei mezzi a disposizione di Leonardo: il fegato, ad esempio, viene giustamente riportato come proporzionalmente più grande nel feto che non nell’adulto. Il feto nell’utero materno e la sua nutrizione attraverso la placenta.La sezione dell’utero appare qui, per la prima volta nella storia dell’anatomia, come correttamente raffigurata da una sola cavità. Ovaie, tube e legamenti sono anch’essi quasi esattamente raffigurati nelle relative posizioni e dimensioni. Ben studiate, negli stessi fogli, sono anche le tre membrane (“panniculi”) fetali, l’amnios, l’allantoide ed il corion: “Il putto dentro la matrice ha tre panniculi che lo circondano, del quale el primo se domanda animus [amnios], el secondo alanchoidea [allantoide], el terzo secondina [corion]; a la quale secondina la matrice [utero] se congiunge mediante li cotiledoni e tutte se congiungono in lo ombelico, il quale è composto di vene. Leonardo tocca anche i problemi di fisiologia fetale annotando, tra l’altro, che il feto, immerso nel liquido amniotico, non respira, perché “se alitasse, annegherebbe; e lo alitare non gli è necessario, perché lui è vivificato dalla vita e cibo della madre.” Leonardo tocca anche i problemi di fisiologia fetale annotando, tra l’altro, che il feto, immerso nel liquido amniotico, non respira, perché “se alitasse, annegherebbe; e lo alitare non gli è necessario, perché lui è vivificato dalla vita e cibo della madre.

questo è un disegno di Leonardo che ha fatto durante i suoi studi di anatomia sul feto. Rappresenta la posizione del feto nella placenta della madre.

https://sites.google.com/site/glistudianatomicidileonardo/home/il-cervello-e-gli-organi-interni


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