OGNI NOTTE E OGNI MATTINA : William Blak

DEAD MAN

OGNI NOTTE E OGNI MATTINA
NASCONO ALCUNI ALLA ROVINA
OGNI MATTINA E OGNI NOTTE
NASCONO ALCUNI AL SOAVE DILETTO
NASCONO ALCUNI AD INFINITA NOTTE
William Blak

Every morn and every night
Some are born to sweet delight.
Some are born to sweet delight,
Some are born to endless night.
We are led to believe a lie
When we see not thro’ the eye,
Which was born in a night to perish in a night,
When the soul slept in beams of light.
God appears, and God is light,
To those poor souls who dwell in night;
But does a human form display
To those who dwell in realms of day.
(versi di William Blake da “Auguries of Innocence”)

Vedere un mondo in un grano di sabbia,
un paradiso in un selvatico fiore.
Cogliere l’infinito nel palmo della mano,
l’eternità nel volgere di un’ora.

[5] Un pettirosso rinchiuso in gabbia
di tutto il paradiso scatena la rabbia.
La colombaia zeppa di colombi e piccioni
d’inferno scuote tutte le regioni.

Can tenuto alla fame dal padrone
[10] predice la rovina della nazione.
Cavallo per strada sfiancato invano
asseta il cielo di sangue umano.

Ogni gannìto della lepre braccata
è una fibra al cervello strappata.
[15] Per ogni allodola ferita all’ala
d’un cherubino il canto s’ammala.

Galletto alla pugna tarpato e borchiato,
e il sole del mattino nasce terrorizzato.
Per ogni ruggito, per ogni ululato
[20] dagl’inferi risale l’anima d’un dannato.

Il cervo selvaggio zampetta qua e là
serbandoci l’animo dall’ansietà.
Arreca tumulto l’agnello maltrattato:
eppure del beccaio la lama ha perdonato.

[25] Il pipistrello errante sul finir della sera
promana dalla mente di chi in Dio dispera.
Il gufo che bubola per tutta la notte
dà voce alla paura delle agnostiche frotte.

Chi lo scricciolo maltratterà
[30] mai dagli uomini amore avrà.
Chi del bue l’ira ha causato
mai sarà da donna amato.

Il bulletto che ammazza la mosca
rancor del ragno è destin che conosca.
[35] Chi a tormentar lo scarafaggio s’avvita
mette su casa nella notte infinita.

Il bruco sulla foglia
ripete di tua madre a te la doglia.

Falene o farfalle non ammazzare:
[40] il giorno del giudizio sta per arrivare.
Chi alla guerra il cavallo addestrerà,
mai i cancelli del cielo passerà.

Il cane del mendìco, della vedova il micio:
nutrili, la tua pancia ne avrà beneficio.

[45] La zanzara che ronza la sua canzone estiva,
dalla lingua maldicente trae la tossica saliva.
Salamandra e serpente prendono lor veleno
dal sudore del piede di chi l’invidia ha in seno.
Il veleno dell’ape al miele intenta
[50] è la gelosia che l’artista dentro di sé alimenta.

Vestiario principesco e stracci da accattone:
entrambi, a chi li porta, venefica pozione.

Una verità detta con l’intento di far male
sorpassa ogni bugia che tu possa inventare.

[55] Così va e così deve andare;
l’uomo è fatto per gioire e penare,
e quando questo apprenderemo
per il mondo sicuri andremo.

Gioia e duol sono ben mescolati,
[60] per l’anima divina in una veste intrecciati.
Sotto ogni duolo che di desìo affama
scorre una gioia con serica trama.

Un bimbo è più delle sue fasce;
in tutte le terre in cui l’uomo si pasce
[65] si fanno attrezzi e si tiran su mani,
questo lo intendono pure i villani.
Ogni lacrima che dagli occhi se ne va
diviene un bimbo per l’eternità;
questo è còlto dalle donne d’intelletto
[70] e riportato al suo proprio diletto.

Belato, barrito e gli altri versi animali
son onde che giungono ai celesti litorali.

Il bimbo che piange sotto il bastone,
nel regno della morte avrà soddisfazione.
[75] Del povero al vento le cenciose vesti
straziano in cenci anche le sfere celesti.

Il soldato, armato con spada e fucile,
con la paralisi il sole d’estate va a colpire.
Lo spicciolo del povero vale ben più
[80] che tutto l’oro di Ouagadougou.
La moneta a forza strappata a un artiere
compra e vende del misero il podere;
oppure, se dall’alto riceve protezione,
può vendere e comprare l’intera nazione.

[85] Chi la fede del bimbo irride forte
sarà lui stesso irriso in vecchiaia ed in morte.
Chi insegna al bambino a dubitare
di marcir nella tomba giammai potrà evitare.
Chi per la fede del bimbo ha rispetto
[90] d’inferno e morte trionfa al cospetto.
I giochi del bambino, del vecchio la ragione:
ciascuno è il frutto della propria stagione.

Chi fa domande e se ne sta lì, astuto,
nel replicare non sarà mai arguto.
[95] Chi replica del dubbio all’occorrenza
spegne la luce della conoscenza.

Il più potente veleno che si sia conosciuto
dalla corona d’alloro di Cesare è venuto.

Niente può deformare l’umana genitura
[100] come non si deforma un maglio d’armatura.

Quando d’oro e di gemme son gli aratri cosparsi,
alla pace l’invidia deve pure piegarsi.

Il frinire del grillo, o un indovinello,
di replicare al dubbio è un modo adatto e bello.

[105] Il minuscolo insetto e l’aquila alta in cielo
zoppa filosofia fan sorridere con zelo.
Chi dubita perfino dei prodigi che vede
fede mai avrà, tu fai quello che credi.
Se il sole e la luna dovessero dubitare
[110] cesserebbero subito d’illuminare.

Per provare passione il bene tu puoi fare,
ma non è bene se è lei in te a sostare.
Bagascia e giocatore, con l’autorizzazione
statale, fan le sorti di quella nazione.
[115] Il grido della puttana per la rete viaria
della vecchia Inghilterra intesserà il sudario.
L’urrà del vincitore, gli strali del perdente
danzano innanzi al carro d’Inghilterra morente.

Ogni notte e ogni mattino
[120] nascono alcuni a misero destino;
ogni mattino e ogni notte
nascono alcuni a soavità ghiotte.
Nascono alcuni a soavità ghiotte,
nascono alcuni ad infinita notte.

[125] A una menzogna siam spinti ad abboccare
quando attraverso gli occhi non sappiamo guardare
ciò che è nato nell’oscuro per perir nell’oscuro,
quando l’anima in raggi di luce era al sicuro.

Dio appare, e Dio è luce
[130] per la povera anima che nella notte si conduce;
ma in forma umana si manifesta intorno
per coloro che vivono nel reame del giorno.

William Blak

non so di chi è  traduzione, mi è arrivata per posta elettronica

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