bologna : amianto nuovo morto – Asbesto i post , c’erano una volta Ogr…

La strage alle Ogr, una nuova vittima: la quarta in due mesi a Bologna

26 aprile 2017

Angelo Morelli, 65 anni, due figli, è morto in ospedale per una crisi respiratoria legata al mesotelioma. Aveva lavorato fino al 1980 alle Officine dove si usava l’amianto per coibentare le carrozze dei treni

di MARCO BETTAZZI

COSIMO Martina il 12 febbraio, Albertino Zauli il 27 febbraio, Ercole Masi il 21 marzo. E ora Angelo Morelli, deceduto per mesotelioma il 10 aprile. Fanno quattro morti in due mesi, tra gli ex dipendenti delle Officine Grandi Riparazioni, ormai tristemente famose per i decessi legati all’esposizione all’amianto. Secondo gli ex colleghi, che aggiornano continuamente questa tetra statistica, si tratterebbe del decesso numero 265, anche se colleghi e familiari hanno sempre contestato le cifre dell’Ausl, perché non contano i dipendenti delle ditte esterne e molti casi di tumori che non vengono ancora legati direttamente all’amianto. Con questi casi, spiegano gli ex ferrovieri, si arriverebbe a quasi 600 casi.

Morelli abitava a Faenza e aveva 65 anni. Aveva lavorato alle Ogr di Bologna tra il 1974 e il 1980, per poi essere trasferito alla sezione impianti elettrici di via Carracci, sempre per le Ferrovie dello Stato. Nelle officine in via Casarini si occupava di manutenzione dei macchinari pneumatici, proprio negli anni in cui l’amianto veniva usato in abbondanza per coibentare le carrozze. Morelli è scomparso il 10 aprile, dopo una crisi respiratoria improvvisa che l’ha costretto a ricoverarsi in ospedale soltanto due giorni prima. Lascia un figlio e una figlia. “Ci eravamo sentiti tre settimane fa e mi aveva detto che stava abbastanza bene”, racconta Salvatore Fais, delegato Cgil in pensione e memoria storica delle Ogr, che elenca su Facebook i nomi di tutti i colleghi scomparsi. “Mai avrei pensato che per lui le cose precipitassero così. E’ il quarto morto in due mesi, ma siamo in contatto con tanti altri malati. Purtroppo è una lista destinata ad allungarsi”. Morelli è stato preceduto da Martina, morto sempre per mesotelioma dopo aver lavorato come manutentore elettrico alle Ogr dal 1977 al 1998, da Zauli, che era operaio meccanico e viveva a Lugo, e infine il 21 marzo da Masi, 67enne originario di Castelfranco dell’Emilia.

Quattro decessi nel giro di poche settimane per una strage che sembra non aver fine. Secondo alcuni studi condotti dal Dipartimento di salute pubblica dell’Ausl, i morti per malattie riconducibili all’amianto sono stati oltre 260, su 3.100 ex dipendenti che hanno lavorato alle Ogr tra la fine degli anni ‘50 e la metà degli anni ‘90. Ma se si considerano anche i morti delle ditte esterne che lavoravano in appalto, così come le morti per quei tumori che sono solo sospettati di avere un legame con la polvere killer, come chiedono familiari e colleghi, gli ex lavoratori delle Officine scomparsi arriverebbero quasi a 600.

“Una strage”, insiste Fais, che chiede alle istituzioni che le Ogr vengano riconosciute come sito di interesse nazionale per consentire più indagini e più tutele ai familiari. La stessa indagine dell’Ausl ha poi aggiunto al conto anche le ex Casaralta e il Deposito locomotive in stazione e in San Donato. Così i morti per amianto “certificati” diventano 467: 163 per mesotelioma pleurico, 292 per tumore al polmone, dieci per quello al peritoneo e due casi per asbestosi.

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2017/04/26/news/la_strage_alle_ogr_una_nuova_vittima_la_quarta_in_due_mesi_a_bologna-163894672/

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