Rubinstein, Anton The Demon (1871)

Rubinstein, Anton

The Demon (1871)

(Der Dämon)

Duration: 150 minutes
Fantastic opera in three acts

Libretto based on a fantasy poem by Mikhail Iurievitch Lermontov (R,G)

Territory
This work is available from Boosey & Hawkes for the world.

World Premiere
25/01/1875
Mariinski-Theater, St Petersburg
Company: unknown

Roles

PRINCE GUDAL Baritone
TAMARA, his daughter Soprano
PRINCE OF SINODAL, Tamara’s fiancé Tenor
Tamara’s Nurse Contralto
An old servant of the Prince of Sinodal Baritone
Messenger of the Prince of Sinodal Tenor
THE DEMON Baritone
ANGEL Mezzo Soprano
ZEPHYR Contralto

Time and Place
In Grusinia, during the time of the Tatar raids

Synopsis
The setting of the Demon is somewhere between heaven, hell and earth – just as the demon himself is a fallen angel, an inwardly torn character, a negating power and adversary of the angel at the same time. Unable to love and still be humble, he falls in love with Tamara, who is about to marry Prince Gudal’s son, and kills the bridegroom. The bride escapes to a convent and is visited by the demon, who promises to renounce evil and pictures their future as eternity and boundless power. Tamara, yielding to temptation, is killed when he kisses her. In the struggle for her soul, the angel keeps the upper hand, for “he who loves belongs to paradise”. For the demon, nothing has really changed: he carries on living in eternal damnation and loses his hope in the shape of Tamara, with whom he shared his solitude, his longing for love, his thirst for knowledge and the sadness resulting from it all.

Moods
Dramatic, Romantic, Tragic

Subjects
Ethics, Mythology, Relationships, Religion

Recommended Recording
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RUBINSTEIN, Anton Gregor

Enciclopedia Italiana (1936)

di Gastone ROSSI-DORIA

RUBINSTEIN, Anton Gregor. – Musicista, nato il 28 novembre 1829 a Wechwotynez (Podolia), morto il 20 novembre 1894 a Peterhof. Studiò dapprima il pianoforte sotto la guida della madre sua e di A. Villoing, e, dopo fortunati giri concertistici in tutta Europa, la composizione a Berlino. Nel 1848 torna in Russia dove, protetto dalla granduchessa Elena, svolge una intensa attività di compositore (tra l’altro, produce proprio allora buon numero di opere teatrali). Nel 1854 riprende a viaggiare, tanto per istruzione quanto per impegni artistici. In Germania intanto trova successi grandissimi come concertista e come compositore, e prende a pubblicare le sue musiche. Nel 1858, tornato a Pietroburgo, è chiamato a corte come virtuoso di camera e poi è nominato direttore dei concerti; dal ’59 al ’67 tiene la direzione della Società musicale di Pietroburgo, fonda in questa città il conservatorio che doveva presto assurgere a larga fama, e lo dirige fino alla ripresa dei suoi giri di concertista, che si svolgono dal ’67 al ’70; dal ’71 al ’72 dirige i concerti della Wiener Gesellschaft; nel’72-’73 passa in America; nell ’87 riassume la direzione del conservatorio pietroburghese, per lasciarla nel ’90. Passa gli ultimi anni quasi sempre a Dresda, carico di onori e di gloria.

Il R. fu celebrato soprattutto come pianista, nonostante i reali valori di molte sue pagine. Da quanto può oggi risultarci, la sua arte d’interprete dei grandi maestri e di sé stesso si doveva fondare, tecnicamente, su una padronanza della tastiera non inferiore a quella posseduta da F. Liszt (e infatti, morto S. Thalberg, nessun pianista tenne il confronto col Liszt, se non il R.), esteticamente, su di un temperamento focoso e passionale, innamorato dei grandi impeti e dei grandi splendori. Sembra che la sua interpretazione fosse assai libera (e del resto lo era anche quella del Liszt) e che non mai apparisse in tutta la sua potenza come quando s’applicava alla stessa sua musica. Quest0 temperamento fiammeggiante, alieno dalla meditazione e dall’analisi spirituale, si manifesta del resto pienamente nell’opera del R. compositore. Pochi lavori ne rimangono ancor oggi in vita. Per i suoi romantici trasporti, il R. si giova di qualunque sostanza egli trovi; né questo eclettismo giunse mai ad un superamento. Nelle. sue opere di teatro il R. può riuscire talvolta a imponenti effetti, che però son legati alla prima sorpresa. Il solo Demone viene ancora – ma sempre meno frequentemente – rappresentato. La musica da camera, invece, soffre troppo grave danno dall’incapacità del R. di fronte alla seria e raccolta composizione di stile legato, dove ogni scoria e ogni sovrabbondanza subito emergono in evidenza. Migliore è la posizione del R. nella composizione per solo e orchestra, in cui la sua infiammata eloquenza oratoria trova il naturale sfogo, diventando quasi un valore positivo. E momenti di vera potenza si possono del resto additare anche in qualche lavoro d’orchestra, p. es., nelle sinfonie op. 42 (Sinfonia dell’Oceano, la chiama il R., precorrendo anche a parole il “titanismo” d’un G. Mahler) e op. 95 (Sinfonia drammatica), che talvolta ritornano in programma, come uno o due dei concerti per pianoforte. Arte, dunque, impura, ambigua e pure generosa, che non sa superare le posizioni romantiche, ma spesso le illumina.

Composizioni. – Tra le moltissime (119 con numero d’opera, più una trentina non numerate) vanno ricordate specialmente le seguenti: 15 lavori teatrali (le opere Dmitrij Donskoj, 1852; Sibirskie Ochotnihi, 1853: Forucka Duraček, 1853; Hagi Abrek, 1853; Mestij, 1858; Die Kinder der Haide 1863; Feramor [Lalla Rukč], 1863; Der Turm zu Babel, 1870; Il Demone, 1875; Die Macchabäer, 1875; Nerone, 1879; Il mercante di Mosca, 1880; La Sulamita, 1883; Unter Räubern, 1883; Der Papagei, 1884; Gorjučka, 1889; oltre al ballo La Vigna); 6 sinfonie (op. 40, 42 [Ocean], 56, 95 [Drammatica], 107, 111); 4 ouvertures (op. 43 [Trionfale]. 60, 116 [Antonio e Cleopatra],120 [Solenne]), e molti componimenti liberi, poema sinfonico o altrimenti; 5 concerti, 2 fantasie, 1 capriccio per pianoforte e orchestra; 1 concerto e altri pezzi per violino e 2 concerti per violoncello. Oratorî, cantate, scene drammatiche, cori, ecc., oltre un centinaio di Lieder, romanze, ecc., per canto e pianoforte. Un ottetto, un sestetto, 2 quintetti, un quartetto con pianoforte, 5 trii con pianoforte, 3 sonate per violino e pianoforte, 2 per violoncello e pianoforte, una per viola e pianoforte, una per pianoforte a 4 mani, quattro, più una Fantasia, Studî, e molti altri lavori, per pianoforte solo.

Pubblicazioni varie: Memorie, 1889 (in tedesco, Lipsia 1893); Die Musik und ihre Meistir, 1892; Leitfaden zum richtigen Gebrauch des Pf. Pedals (postuma, 1896); Gedankenkorb (supplemento a Die Musik, ecc., 1897), Die Mister des Klaviers, 1895, ecc.

Bibl.: B. Vogel, A. R., Lipsia 1888; E. Label, A. R., ivi 1892; A. Soubies, A.R., Parigi 1895; La Mara, A.R., Lipsia 1905; N. Bernstein, A.R., ivi 1911; A. Hervey, A. R., Londra 1913; J. Martinov, Épisodes de la vie d’A. R., Bruxelles 1855; K. Preiss, A. R. s pianistische Bedeutung, Lipsia 1914; F. Draseke, A. R., in Revue musicale indépendante, II, p. 138; C. Maclean, R. as composer for the Pf., in Sammelb. der intern. Musikgesellschaft, 1913-14, p. 360.

http://www.treccani.it/enciclopedia/anton-gregor-rubinstein_(Enciclopedia-Italiana)/

Il demone di Michail Jur’evič LermontovPDF – Balakirev Tamara

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