Rebecca : Daphne du Maurier/Alfred Hitchcock , Orson Welles, radio

MA PERCHE’ VOLETE ENTRARE NEL LETTO DI REBECCA?

Londra – Negli ultimi anni della sua vita – trascorsi in un nevrotico isolamento nella sua villa cornovagliese di Menabilly – Daphne du Maurier guardò con orrore alla prospettiva che qualcuno frugasse nella sua vita con lo scopo di scrivere una biografia. Ironia della sorte a due anni e mezzo dalla morte della popolarissima autrice di La taverna della Giamaica e La prima moglie: Rebecca, due biografie a lei dedicate sono già uscite, mentre altre quattro sono in preparazione. Ad alimentare l’ interesse nei riguardi della scrittrice, scomparsa all’ età di 82 anni, c’ è la zuffa furibonda scoppiata fra i suoi biografi i quali si scambiano accuse di incompetenza, volgare scandalismo e mendacio. Indenizzi solo ai vivi Nell’ indecorosa controversia, ha creduto di dover intromettersi la scrittrice Fay Weldon: basta con questa valanga di biografie che, con il pretesto dell’ analisi letteraria, mettono in piazza “irregolarità” sessuali, a volte immaginarie o comunque improbabili, di scrittori famosi. Gli artisti, riflette la Weldon, autrice di venticinque romanzi e una quarantina di sceneggiati televisivi, “non di rado possiedono un’ energia demoniaca e, a meno che non siano impastoiati da inibizioni e terrori ossessivi, può accader loro di coricarsi nei letti più strani”. Tutto ciò, continua, non dovrebbe alimentare questo tipo di industria pseudoletteraria – tanto più frenetica da quando, visto che i tribunali inglesi sono capaci di appioppare ammende anche di un milione di sterline per la diffamazione di viventi, si possono calunniare impunemente, e lucrosamente, solo i defunti. L’ intervento è certamente giustificato dal trattamento che la pudibonda, schiva Daphne du Maurier riceve nella prima, in ordine cronologico, delle sue biografie (The Private World of Daphne du Maurier di Martyn Shallcross. La prefazione è di Joan Fontaine, l’ attrice che interpretò, a fianco di Laurence Olivier, il ruolo della signora Max de Winter in Rebecca, il film che Alfred Hitchcock trasse – appunto – da La prima moglie: Rebecca). Shalcross insinua che la signora Daphne fu scelta dalla famiglia reale come “nave scuola” del principe Filippo quando questi era un pretendente, presentabilissimo, ma ricco solo di sangue blu, alla mano dell’ attuale regina Elisabetta II. Però sarebbe stata anche bisessuale: Shallcross raccoglie voci insistenti di suoi incontri intimi con la nota attrice inglese Gertrude Lawrence (1898-1952), oltre che con varie altre celebrità dell’ uno e dell’ altro sesso. Si direbbe, a questo punto, che ben poco fosse rimasto da scavare a Judith Cook, responsabile della seconda biografia dell’ autrice di Gli Uccelli, soggetto di un altro film di Hitchcock. Ebbene, no: l’ ingegnosa compilatrice di Daphne: A Portrait of Daphne du Maurier apre un’ elaborata, minuziosa ipotesi sugli amori incestuosi fra la scrittrice e suo padre, il noto attore Gerald du Maurier (1873-1934), che le donne trovarono irresistibile, insuperato nel suo “Peter Pan” del 1904. Trae, inoltre, illazioni sconcertanti sul suo coinvolgimento nel “Movimento per il Riarmo morale”. La spirale del pettegolezzo C’ è più di quanto basta per ridurre alla disperazione la scrittrice Margaret Forster, designata dalla famiglia du Maurier a scrivere la biografia ufficiale della scrittrice, definita dall’ Evening Standard, sulle indicazioni delle prime due “l’ eremita lesbica, criptoincestuosa, dall’ epidermide di ippopotamo”. Il compito della Forster è complicato anche dal fatto che la casa editrice della du Maurier, la Gollancz, ne ha commissionato una biografia ad altri due scrittori che furono suoi collaboratori, Noel Welch e Sheila Bush. Viene annunciato inoltre un volume di “reminiscenze” sulla scrittrice di Oriel Malet, che ha frequentato per anni la du Maurier. Tutto ciò ha spinto la famiglia du Maurier a intervenire con una testimonianza presumibilmente più diretta delle altre: quella di lady Flavia Leng, figlia minore di Daphne du Maurier e moglie del generale Sir Peter Leng, che è stato comandante delle forze di terra britanniche nell’ Irlanda settentrionale. Ma è probabile che il suo libro non farà che dare un’ altra spinta al carosello editoriale delle indiscrezioni sulla reclusa di Menabilly.

di FRANCESCO RUSSO

http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1991/08/22/ma-perche-volete-entrare-nel-letto-di.html

Storia d’amore tra donna giovane,ingenua e senza aspettative e uomo maturo, ricco , ma con un passato “oscuro”

Inizio con un sogno , in cui la protagonista si vede come una specie di fantasma.

Carattere del marito pessimo

castello sontuoso e antico, in stile gotico, labirintico: Barbablù?  Si, certo

ma il Barbablù è una donna morta e una governante palesemente lesbica.

Amore contrastato, tra due persone di età e ceto diverso.

il ricordo infestante come la natura che fa da cornice

il mare (l’inconscio, l’oblio)

continue riflessioni della protagonista sul desiderio di fermare il tempo. Finale : trionfo della normalità con Autodafé

Da leggere insieme al capro espiatorio , stessa autrice




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