La fotografia dei migranti in mare attribuita a Banksy è un falso

Fotografare significa appropriarsi della cosa che si fotografa. Significa stabile con il mondo una relaziona particolare che dà una sensazione di conoscenza, e quindi di potere.

Fare una fotografia significa partecipare della mortalità di un’altra persona (o di un’altra cosa) ed è proprio isolando un determinato movimento che tutte le fotografie attestano l’inesorabile azione dissolvente del tempo.

Tra la difesa della fotografia come mezzo superiore per esprimere se stessi e l’elogio della fotografia come modo superiore di porre se stessi al servizio della realtà, c’è meno differenza di quanto non paia. Hanno in comune il presupposto che la fotografia offra un sistema unico di rivelazioni: che ci mostri la realtà come non l’avevamo mai vista.

Realtà e immagine nella nostra società: Susan Sontag

  • 29 agosto 2015

La foto dei migranti in mare non è di Banksy

È di una campagna di una ONG spagnola di qualche mese fa, e ora l’ha semplicemente condivisa una pagina Facebook finta e sgangherata di Banksy

Venerdì 28 agosto diversi giornali italiani hanno pubblicato una foto che mostra dei migranti morti in mare aperto, disposti a cerchio, spiegando che era stata pubblicata dal famoso artista Banksy. La posizione dei cadaveri dei migranti ricorda molto la bandiera dell’Unione Europea, formata da dodici stelle gialle in cerchio su uno sfondo blu: per questo i giornali hanno ipotizzato che la foto fosse stata scelta da Banksy per denunciare l’atteggiamento dell’Europa nell’accoglienza dei migranti che attraversano il Mediterraneo. In realtà la foto non è stata né scattata né pubblicata da Banksy.

http://www.ilpost.it/2015/08/29/foto-migranti-banksy-unione-europea/

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