Grecia le tappe “salvataggio” Scheda – BCE non sblocca i fondi alle banche

Grecia: e’ ufficiale, Bce lascia invariata Ela a 89 miliardi

13/07/2015 15.09.11

Francoforte, 13 lug. – La Bce ha lasciato invariata la liquidita’ di emergenza (Ela) alle banche greche a 89 miliardi. Lo rende noto un portavoce dell’Eurotower, confermando cosi’ le precedenti indiscrezioni. La decisione viene dopo l’accordo raggiunto per la Grecia. L’Eurotower ha mantenuto ferma la Ela dal 27 giugno, ma la scorsa settimana aveva ristretto le condizioni di accesso alle banche greche. .

Grecia, la BCE non sblocca i fondi alle banche

per mantenere alta la pressione sul Governo greco in vista dei tre cruciali giorni in cui il Parlamento è chiamato ad adottare una serie di riforme economiche.

13/07/2015 15.31.39

(Teleborsa) – Niente fondi supplementari alla Grecia da parte della Banca centrale europea.

E’ quanto ha deciso l’Eurotower che ha mantenuto invariato il tetto massimo della liquidità di emergenza, cosiddetto “ELA” (Emergency lending assistance), che lascia disponibile alle banche greche.

Tale limite era stato stabilito lo scorso fine giugno a 89 miliardi di euro.

Senza la liquidità di emergenza, le banche elleniche non possono riaprire. Proprio oggi, il ministro delle Finanze Tsakalotos aveva anticipato che le banche sarebbero state chiuse anche oggi e domani, senza specificare la data della loro riapertura.

La Grecia ha davanti a sé tre giorni cruciali, per ottenere l’ok del Parlamento ellenico, chiamato ad adottare una serie di riforme economiche. dopo l’accordo “a caro prezzo” raggiunto con Bruxelles.

http://finanza.repubblica.it/News_Dettaglio.aspx?code=187&dt=2015-07-13&src=TLB

 

Scheda: l’accordo tra la Grecia e i creditori. Grafica: le tappe

Il piano vale 86 miliardi, sono 25 quelli per ricapitalizzare il sistema bancario. Arriva un fondo per le privatizzazioni fino a 50 miliardi. Atene ha tempo fino a mercoledì per approvare le prime riforme. L’Eurogruppo potrà allora avviare le trattative per attivare il fondo salva-Stati, alcuni Parlamenti nazionali devono approvarle

di RAFFAELE RICCIARDI

13 luglio 2015

MILANO – L’EuroSummit più lungo della storia ha definito un’intesa tra la Grecia e i creditori, per attuare riforme in cambio di un terzo programma internazionale di aiuti. Ecco i punti cardine del vertice.

Il valore. Angela Merkel ha precisato che si tratta di un accordo per arrivare a definire un piano di aiuti da 86 miliardi in tre anni, erogati dall’Esm (European stability mechanism, il fondo salva-Stati). Dijsselbloem ha aggiunto che l’accordo permetterà di ricapitalizzare le banche greche con 25 miliardi di euro, fin da subito. Sul piatto ci sono anche i 35 miliardi di investimenti Ue, legati al piano Juncker della Commissione Ue e che Bruxelles si è impegnata a sbloccare in tempi rapidi.

Il documento

Marcia forzata per le riforme. Due giorni: entro mercoledì il Parlamento di Atene dovrà aver approvato le riforme concordate con i creditori, allora partirà la messa a punto tecnica dell’intervento dell’Esm, il fondo salva-Stati che erogherà direttamente gli aiuti alla Grecia. Si tratta in particolare di sei capitoli di riforma, i cui capisaldi sono la modifica delle aliquote Iva e la riforma del sistema pensionistico con l’abolizione delle baby-pensioni. Nel novero ci sono anche i tagli di spesa e gli incrementi della tassazione per alcune categorie particolari (armatori e isole). Ad Atene si chiede ancora di rendere legalmente indipendente l’Istituto di statistica, e c’è il richiamo al pieno rispetto del Patto di Stabilità, con l’introduzione di sostanziose clausole di salvaguardia in caso di deviazione dagli obiettivi di avanzo primario. Sulle riforme, ci sarà la sorveglianza dei creditori internazionali.

Altre riforme sono da mettere nel mirino per il prossimo mercoledì (22 luglio) e riguardano il codice civile, e l’implementazione della direttiva sulla risoluzione delle banche (quella che disciplina i fallimenti) con l’aiuto della Commissione europea.

Il calendario. L’Eurosummit dice chiaramente che una volta approvato il primo lotto di riforme, si potrà far partire il negoziato per un nuovo memorandum of undestanding (MoU, il piano di salvataggio dell’Esm). A quel punto, l’accordo definitivo dovrà passare anche da quattro Parlamenti nazionali (Germania, Finlandia, Olanda ed Estonia), per le cui leggi è necessario un passaggio d’approvazione a livello nazionale.

Le riforme strutturali. Oltre all’approvazione immediata di misure urgenti, perché il MoU venga ritenuto valido l’EuroSummit ha messo nero su bianco che vuole un forte impegno a riforme ampie che risanino il sistema economico e i saldi di finanza pubblica greci, fortemente compromessi dall’ultimo periodo di crisi. Entro il prossimo ottobre bisogna affrontare il nodo del sistema pensionistico (una sentenza della Consulta greca del 2012 ha generato un buco economico); aprire i mercati con un piano di liberalizzazioni (dai traghetti alle farmacie); privatizzare la rete elettrica o trovare misure alternative concordate; rivedere la contrattazione collettiva e allineare il mercato del lavoro agli standard europei; migliorare il sistema finanziario, in particolare per quanto riguarda la gestione dei non-performing loans (i crediti incagliati) e la governance delle banche. Entro il 20 luglio si aspetta anche un piano per la riforma della Pa greca, nell’ottica di una sua maggiore indipendenza dalla politica.

Il fondo per la fiducia. I creditori hanno ottenuto da Atene la creazione di un fondo nel quale far confluire asset ellenici, da valorizzare fino a 50 miliardi di euro. Questi dovranno servire a ripagare il pacchetto di aiuti dell’Esm: è un piano di privatizzazioni forzato. Sarà un fondo basato ad Atene (e non in Lussemburgo, come sembrava in un primo momento), con un board di gestione da parte di esperti greci, sotto la supervisione delle istituzioni europee. L’EuroSummit ha chiarito che i proventi dalla gestione di questo fondo saranno diretti per 25 miliardi alla ricapitalizzazione del sistema bancario: sembra dunque che le banche prenderanno i fondi dall’Esm e questi verranno restituiti con i proventi delle privatizzazioni. “Il 50% di ogni euro restante (quindi 12,5 miliardi) verrà utilizzato per la riduzione del debito e l’altro 50% (altri 12,5 miliardi) per gli investimenti”.

La Troika 2.0. Nel testo dell’EuroSummit si chiarisce che il governo greco dovrà “consultarsi e accordarsi con le istituzioni europee su tutti i disegni di legge nelle aree sensibili, con il giusto anticipo prima che queste vengano sottoposte all’attenzione pubblica o al Parlamento. Alla Commissione Ue è demandato il compito di coordinare il supporto tecnico da fornire alla Grecia per arrivare al programma Esm entro il 20 luglio. Nel documento si legge anche della richiesta di una marcia indietro a Tsipras: deve annullare le misure adottate in disaccordo con quanto stabilito il 20 febbraio scorso, ad eccezione di quelle mirate a contrastare la “crisi umanitaria” dovuta alle difficoltà economiche dei greci.

L’accenno al debito. Il tema del taglio del debito è stato a lungo il vero terreno di scontro. Alla fine, il documento riconosce che “l’Eurogruppo è pronto a considerare possibili misure addizionali (grazia e periodi di pagamenti più lunghi) per assicurare che le necessità di finanziamenti lordi restino a un livello sostenibile”. Insomma, nessuna sforbiciata ma un lavoro di ri-scadenziamento degli impegni greci. Ciò però è condizionato “alla piena attuazione delle misure concordate e sarà considerato dopo la prima verifica” dell’attuazione del programma.

Il prestito ponte. All’attenzione dell’Eurogruppo c’è ora il supporto finanziario immediato necessario ad Atene per non fare default: il 20 luglio deve restituire 3,5 miliardi circa alla Bce e le esigenze di cassa (per pagare stipendi e pensioni) sono stringenti. Si parla di un possibile prestito ponte da 7 miliardi entro il 20 luglio, poi altri 5 miliardi per agosto.

http://www.repubblica.it/economia/2015/07/13/news/scheda_l_accordo_tra_la_grecia_e_i_creditori-118964802/

Greek Hospitals to run out of key supplies in coming week

non ci sarà Grexit ? forse si sono ricordati della via della seta. e South Stream…….

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