strage di Charleston : perdono, religione, ENGELS, Marx ,Victor Hugo ecc …

Pensa ad un viandante che nel cuore di una notte nuvolosa, dopo un lungo cammino sulla strada sbagliata, finisca sulla via principale di una città sconosciuta. Per ore e ore ha camminato nel buio desolato della brughiera, avendo come suo unico presente le piante secche. Adesso il viandante si trova in un buio diverso, riempito fino alle sue estremità da una vita estranea e minacciosa. Le case si ergono come mostri dai contorni vaghi, con gli occhi sbarrati e con un perfido desiderio di vendetta racchiuso in sé. Tra le cose si estende l’incerto, e le luci, che tremolano sullo sfondo nebbioso, sono come i segnali irrequieti di una banda di assassini.Nessun rumore di passi per la strada, nessun suono; eppure il silenzio della strada sembra fedigrafo e il suo apparente abbandono pare come una persona in agguato. Dietro i contorni del visibile, che lentamente sfumano, il pericolo si addensa, si trascina, si rotola nella pienezza dell’invisibile.

E nel cuore spaurito del viandante cresce con forza una pretesa – la sicurezza. E a quale sicurezza mira, di quale sicurezza più di ogni altra ha bisogno? Orientarsi. Che città è questa? Dove porta la strada? Come posso venir fuori da tutto questo orrore?

Martin Buber

L’esistenza profana dell’errore è compromessa dacché è stata confutata la sua celeste oratio pro aris et focis  [letteralmente “preghiera per i lari (dèi) e i focolari”, l’invocazione Dio e patria]; L’uomo il quale nella realtà fantastica del cielo, dove cercava un superuomo, non ha trovato che l’immagine riflessa di se stesso, non sarà più disposto a trovare soltanto l’immagine apparente di sé, soltanto il non-uomo, là dove cerca e deve cercare la sua vera realtà.

Il fondamento della critica irreligiosa è: l’uomo fa la religione, e non la religione l’uomo. Infatti, la religione è la coscienza di sé e il sentimento di sé dell’uomo che non ha ancora conquistato o ha già di nuovo perduto se stesso.Ma l’uomo non è un essere astratto, posto fuori del mondo. L’uomo è il mondo dell’uomo, Stato, società. Questo Stato, questa società producono la religione, una coscienza capovolta del mondo, poiché essi sono un mondo capovolto. La religione è la teoria generale di questo mondo, il suo compendio enciclopedico, la sua logica in forma popolare,il suo point d’honneur spiritualistico, il suo entusiasmo, la sua sanzione morale, il suo solenne compimento, il suo universale fondamento di consolazione e di giustificazione. Essa è la realizzazione fantastica dell’essenza umana, poiché l’essenza umana non possiede una realtà vera.La lotta contro la religione è dunque mediatamente la lotta contro quel mondo, del quale la religione è l’arma spirituale.

La miseria religiosa è insieme l’espressione della miseria reale e la protesta contro la miseria reale. La religione è il sospiro della creatura oppressa, il sentimento di un mondo senza cuore, così come è lo spirito di una condizione senza spirito. Essa è l’oppio dei popoli.

Eliminare la religione in quanto illusoria felicità del popolo vuol dire esigerne la felicità reale. L’esigenza di abbandonare le illusioni sulla sua condizione è l’esigenza di abbandonare una condizione che ha bisogno di illusioni. La critica della religione, dunque, è, in germe, la critica della valle di lacrime, di cui la religione è l’aureola.

La critica ha strappato dalla catena i fiori immaginari, non perché l’uomo porti la catena spoglia e sconfortante, ma affinché egli getti via la catena e colga i fiori vivi. La critica della religione disinganna l’uomo affinché egli pensi, operi, configuri la sua realtà come un uomo disincantato e giunto alla ragione, affinché egli si muova intorno a se stesso e perciò, intorno al suo sole reale. La religione è soltanto il sole illusorio che si muove intorno all’uomo, fino a che questi non si muove intorno a se stesso.

È dunque compito della storia, una volta scomparso l’al di là della verità, quello di ristabilire la verità dell’al di qua. È innanzi tutto compito della filosofia, la quale sta al servizio della storia, una volta smascherata la figura sacra dell’autoestraneazione umana, quello di smascherare l’autoestraneazione nelle sue figure profane. La critica del cielo si trasforma così nella critica della terra, la critica della religione nella critica del diritto, la critica della teologia nella critica della politica.

 Marx Per la critica della filosofia del diritto di Hegel. Introduzione

F. ENGELS: La violencia capitalista…MARX E LA PENA ..

Trasformazione critica di uno scannatore in un cane ovvero …

Sulla questione ebraica : Karl Marx | controappuntoblog.org

L’ULTIMO GIORNO DI UN CONDANNATO Victor Hugo …

Perché dovrei nascondere che mi hanno colpito profondamente alcuni parenti delle vittime della strage di Charleston, donne, ma pure uomini,  che dicevano piangendo al COLPEVOLE : “ti perdono”?.

Non sono soltanto rimasta colpita  emotivamente, ma ho avuto l’occasione di ragionare su alcune cose, non a caso ho postato, fra  i tanti film sul razzismo del cinema americano , Mississippi Burning, Le radici dell’odio; per me quel film evidenzia in maniera egregia, la realtà politica e sociale americana in merito alla questione razziale.

Voglio dire subito una cosa che se Dylann, l’autore della strage fosse stato un nero, di certo un poliziotto lo avrebbe freddato e non ci sarebbe stato bisogno di perdono.

Del resto anche in Europa se un immigrato, magari di colore, o un rom fa una rapina oppure  tira fuori un machete  non c’è nessuno disposto a perdonarlo.

Ho letto poi un articolo di Mario Spada:

Strage di Charleston e senso della pena

 il tutto si risolve ,in finale, in una analisi sociologica GIUSTIFICAZIONISTA, mischiando lavoro precario, borgate, presunta depressione e così via, cose che hanno rilevanza nella società capitalista, ma che certo non autorizzano qualsiasi strage o atto di prevaricazione. Infatti la donna in pianto diceva : SEI COLPEVOLE MA TI PERDONO.

Magari è imbarazzante per un ateo, o una agnostica, come me, riconoscere che si tratta di una questione di RELIGIOSITA’. Ma di quello si tratta in realtà.

Gli Afroamericani, lo sappiamo tutti, sono discendenti di antenati africani, e tutti sappiamo che la religiosità, la spiritualità sono il fondamento della cultura africana, non occorre essere antropologi per saperlo! che all’animismo primordiale si sia sovrapposto il cristianesimo è irrilevante ; del resto pure nel nostro meridione (vedi per esempio gli studi di Ernesto de Martino  e non solo) i riti pagani si innestano con il cristianesimo, a parte che queste mescolanze religiose avvengono per ogni dove.

Quello che io mi sono detta, invece, è : questa donna in lacrime con la sua pietas, ha una grande consapevolezza politica, magari senza neppure saperlo.

Quale gesto più NOBILE e più SUPERIORE di : “sei colpevole ma ti perdono”?

in un mondo globale dove ci si scanna quotidianamente, DOVE NON C’E’ UN GIORNO CHE QUALCUNO NON FACCIA STRAGE CON AUTOBOMBE per interessi nazionali, di materie prime da rapinare, dove ISIS impazza col suo delirio di onnipotenza e non solo ISIS, ma pure, anche: bullismo, donne accoppate, gay torturati o lapidati, liti di condominio col morto ecc…

QUALE GESTO PIU’ NOBILE DI QUESTA DONNA CHE DICE: NON VOGLIO RIPARAZIONE,  NON C’E’ RIPARAZIONE LEGALE CHE TENGA, E VUOLE ROMPERE l’OTTICA:

DELITTO E CASTIGO

SU CUI SI FONDA QUESTA SOCIETA’?

MECCANISMO CHE NELLA SUA REITERAZIONE PERPETUA IL SISTEMA E LA SUA BARBARIE .

Non sto facendo un discorso pacifista e pacificatore, del resto i neri americani hanno avuto le pantere nere, e neppure loro fanno discorsi pacifisti e pacificatori, anche le pantere nere stanno nella loro memoria storica.

Sto dicendo che quella donna e i parenti  che sono a favore del perdono hanno una grande competenza politica, perché in USA in merito all’ultima strage  di neri a Charleston qualcuno  ha detto :”   la colpa è del reverendo ucciso: se avesse autorizzato i fedeli a portare le armi in chiesa almeno otto delle nove vittime sarebbero vive perché l’assassino sarebbe stato freddato dopo il primo colpo di pistola.”

Respect  !  alle famiglie delle vittime della stage di Charleson , sopratutto perchè la loro  è una decisione controcorrente.

vittoria

L’Avamposto degli Incompatibili

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Krótki film o zabijaniu – Breve film sull’uccidere Krzysztof …

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