Il n°3 russo all’Italia: come mai non bombardano la Scozia e la Catalogna? : mettece ma pezza tag

Il n°3 russo all’Italia:
tra Europa e Russia
gli interessi Usa

‘A Washington non importa nulla dell’Ucraina ma solo separare la Russia dall’Europa per indebolire entrambe’

Sergej Naryshkin, da 3 anni presidente della Duma, il Parlamento russo. Dopo Vladimir Putin e dopo il Premier Medvedev, Naryshkin è il numero 3 del Cremlino. All’Europa e all’Italia manda un messaggio chiarissimo, nell’intervista realizzata dal nuovo corrispondente Rai da Mosca Marc Innaro

Marc Innaro, corrispondente Rai tornato a Mosca dopo una lunga diversione prima a Gerusalemme poi a Il Cairo. Una sua preziosa intervista al numero 3 russo Sergej Naryshkin, presidente della Duma, che parla all’Italia da amico ribadendo ovviamente la lettura russa dei fatti.

Il corrispondente Rai da Mosca Marc Innaro con Roberto MorrioneIl corrispondente Rai da Mosca Marc Innaro con Roberto Morrione

«Ci hanno molto deluso le nuove sanzioni anti-russe adottate dall’Unione Europea proprio all’indomani dell’accordo di tregua raggiunto, fra mille difficoltà, dal governo ucraino e dai separatisti. Nel momento in cui si sarebbe dovuto fare di tutto per sostenere ed incoraggiare il dialogo e la comprensione reciproca, a Bruxelles e si sono inventati un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia.

Sanzioni che dimostrano chiaramente da che parte sta l’Europa. Per me, è un comportamento criminale. Ed è la dimostrazione che a Washington non importa assolutamente nulla dell’Ucraina. Alla Casa Bianca interessa solo spezzare gli equilibri geo-politici, separare la Russia dall’ Europa e l’Europa dalla Russia, per indebolire entrambe.

E, diciamolo francamente, in questa politica avventurista americana, a voi europei è stato assegnato solo uno strapuntino, il ruolo di comparsa».

Come reagirete alle nuove sanzioni europee? Si parla di pesanti contro-sanzioni di Mosca…

«Mi faccia subito dire che le vostre sanzioni fanno più male ai vostri imprenditori che a noi stessi. Ne pagano le conseguenze soprattutto i lavoratori europei. Ciò detto, la nostra risposta ha uno scopo diverso: quello di difendere i nostri interessi nazionali, la nostra sicurezza e il nostro settore produttivo. Ecco perché le misure che adottiamo intendono dare nuovo slancio allo sviluppo della produzione interna russa».

Vista da Mosca, che soluzione c’è per la crisi ucraina? Quale deve essere lo status della regione del Donbass?

«Sin dall’inizio, prima che cominciassero i combattimenti, non abbiamo mai smesso di chiedere a Kiev di dialogare con tutti, a tutti i livelli. Ma, come si è visto, a Kiev non ci hanno ascoltato. Invece del dialogo, hanno lanciato la cosiddetta operazione anti-terrorismo, che in Ucraina è stata definita “operazione punitiva”.

Guardate invece cosa accade da voi, in Europa, in Scozia o in Catalogna. I cittadini si pronunciano legittimamente per restare oppure per separarsi. E nessuno si sogna di bollarli come “terroristi” ne’ tantomeno i governi inglese o spagnolo si permettono di bombardare la Scozia o la Catalogna. In Ucraina, invece, e’ accaduto proprio questo. Con le conseguenze che conosciamo: migliaia di morti, immani distruzioni e un milione di profughi.

A proposito di profughi, in Europa pochi sanno che 800mila hanno trovato rifugio proprio da noi in Russia. Vorrà pur dire qualcosa…

Guardi, per noi e’ chiarissimo. Tutte le guerre prima o poi finiscono. L’unica soluzione e’ il dialogo, la ricerca di un compromesso da raggiungere assieme. In Europa avete casi innumerevoli di regioni a statuto speciale. Guardi il caso dell’Alto Adige, da voi in Italia. Proprio su quei principi noi riteniamo che si possa costruire lo Stato ucraino» .

http://www.remocontro.it/2014/09/17/n3-russo-allitalia-europa-russia-gli-interessi-usa/

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