Cavallucci marini liberati nelle coste tra Montalto e Tarquinia, con video ippocampi, sperammo campano

 

Viterbo – Grazie a un progetto di riproduzione e allevamento in cattività portato avanti dall’Unitus con il centro ittiogeno Cismar

Cavallucci marini liberati nelle coste tra Montalto e Tarquinia

Un esemplare di ippocampo

 

Riceviamo e pubblichiamo – Centinaia di esemplari di cavallucci marini allevati in cattività rilasciati nelle coste laziali tra Montalto di Castro e Tarquinia.

“Si tratta di un evento più unico che raro – ha detto Giuseppe Nascetti pro-rettore dell’ateneo di Viterbo e direttore del centro ittiogenico sperimentale marino (Cismar), appartenente al dipartimento di Scienze ecologiche biologiche (Deb), Università della Tuscia di Viterbo. Il centro ha realizzato, grazie anche al contributo della fondazione Cariciv, la riproduzione e allevamento in cattività di esemplari di cavalluccio marino (Hippocampus hippocampus).

Oggi la graduale diminuzione nei nostri mari di questa specie è imputabile all’inquinamento, al traffico marittimo da crociera e da diporto, alla distruzione dei loro habitat, le praterie di posidonia, alla pesca distruttiva e incontrollata.

Il cavalluccio marino è una specie particolarmente sensibile alle alterazioni dell’ecosistema e la sua comparsa è un campanello d’allarme per lo stato di salute del nostro ambiente marino.

Questa specie è già inserita nella lista delle specie protette dell’Aspim, aree speciali protette d’interesse mediterraneo, Barcellona 2003) e numerosi studi ne evidenziano la necessità dell’inserimento negli allegati alla direttiva habitat dell’Unione europea.

Il Cismar, diretto da Nascetti, dispone già di un’esperienza di allevamento e riproduzione in cattività del riccio di mare e della pannocchia, e dal 2009 di ripopolamento attivo dell’astice europeo con semine effettuate nel Lazio (Montalto di Castro, Tarquinia, Anzio e Ponza) e in Calabria nell’Amp di Capo Rizzuto e nel parco regionale Marino Costa degli dei, con il rilascio di circa 160mila giovani astici.

Il centro è nato nel 2008 per la conservazione e la gestione razionale delle risorse biologiche del mare, compatibilmente con le esigenze di salvaguardia ambientale, anche attraverso lo studio ed il controllo delle interrelazioni tra l’ambiente marino, la pesca e l’acquacoltura.

Una delle principali attività del Cismar è lo studio, la valutazione ed il monitoraggio della biodiversità in ambienti marini, costieri e di transizione, dedicando le attività di ricerca in particolare alla genetica di popolazione di specie ittiche utilizzate per il ripopolamento dei mari; al reperimento e studio di riproduttori selvatici e alla riproduzione in cattività; all’allevamento larvale di specie per il ripopolamento; al riadattamento alimentare di animali allevati in cattività; allo studio della variabilità genetica degli animali utilizzati per il ripopolamento; alla semina di animali in ambiente selvatico e valutazione degli indici di sopravvivenza e di riadattamento degli animali.

Nel Cismar, situato alle Saline di Tarquinia, per mesi hanno contribuito alla realizzazione del progetto studenti, stagisti e dottorandi, dell’ateneo viterbese e del polo universitario di Civitavecchia di Scienze ambientali e biologia ed Ecologia marina, che hanno avuto l’opportunità di assistere all’accoppiamento di cavallucci, portati direttamente dai pescatori che li trovano impigliati nelle reti, alla schiusa delle uova che avviene all’interno del marsupio del maschio che, unica specie in natura, li cova e li espelle come piccoli ed esili cavallucci in miniatura.

Gli studenti hanno potuto seguire tutte le fasi di accrescimento e nutrizione dei piccoli che necessitano di una cura costante ed attenta, e oggi hanno potuto assistere al loro rilascio presso le praterie di posidonia antistanti le coste di Montalto di Castro e Tarquinia.

Questa attività vuole anche contribuire a creare una coscienza sull’importanza dell’ambiente marino, che costituisce un patrimonio prezioso che deve essere protetto, salvaguardato e, ove possibile, ripristinato al fine ultimo di mantenere la biodiversità e preservare la diversità e la vitalità dei mari.

Università della Tuscia Viterbo 

http://www.tusciaweb.eu/2013/07/cavallucci-marini-liberati-nelle-coste-tra-montalto-e-tarquinia/


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