L’umorismo noir e dissacrante di Ambrose Bierce

L’umorismo noir e dissacrante di Ambrose Bierce nei racconti pubblicati da Ets

E’ appena uscito per le Edizioni Ets L’uomo che usciva dal naso e altri racconti.. che ripropone l’umorismo noir e un po’ dissacrante di Ambrose Bierce (nella foto sopra il titolo) nella traduzione di Marcello Pagnini.
Avventuroso e iconoclasta, romantico e arguto, surreale e onirico, versatile e caleidoscopico: questi sono solo alcuni dei numerosi aggettivi con cui Ambrose Bierce è stato variamente descritto nel corso del tempo, insieme a “bitter” (amaro, pungente”) e “the wickest man” (l’uomo più cattivo di tutti). Conosciuto principalmente per il Dizionario del diavolo e per i racconti sulla Guerra Civile, è in realtà uno dei più intriganti scrittori della letteratura americana e di certo il giornalista più popolare del fin-de-siècle d’oltreoceano. Le tre short stories qui raccolte, brevi come raccomandava Edgar Allan Poe, e altrettanto intense, mostrano un Bierce interessato principalmente ai processi identitari in un’epoca che, se si sta aprendo alla psicanalisi, ancora crede ai fantasmi e ancora non ha elaborato il lutto fratricida della tentata Secessione.

«L’uomo che usciva dal naso», «L’uomo e il serpente» e «Gli occhi della pantera», pubblicati rispettivamente nel 1887, 1890 e 1897, coprono un arco di dieci anni durante i quali a Est si affermano i grandi monopoli industriali ed esplodono l’industria e l’immigrazione, mentre a Ovest si conclude la lunga fase dell’espansione sul territorio nazionale. I tre racconti portano dunque il lettore nel mondo liquido e controverso della Frontiera americana per rivelargli – tramite la fiaba, l’allegoria, la suspense – come tutto ciò che oggi chiamiamo gender studies, post-umano, horror Kinghiano, sindrome post-traumatica, ecocritica, ebbe inizio.

Ambrose Gwinnett Bierce nasce nel 1842 (l’anno in cui escono «Il naso» di Gogol e «La maschera della morte rossa» di Poe), e scompare misteriosamente oltre il confine messicano tra il 1913 e il 1914. Soldato volontario nell’esercito dell’Unione, topografo, agente erariale, giornalista e scrittore, la sua opera più famosa è il racconto «Accadde al ponte di Owl Creek», da cui furono tratti tre film. A testimoniare la persistenza dell’interesse per questo scrittore in epoca contemporanea, la serie televisiva True Detective (2014) è ispirata in parte ai suoi racconti.

Marcello Pagnini (Pistoia, 21 marzo 1921 – Pistoia, 29 giugno 2010) è stato un critico letterario italiano, professore emerito di Lingua e Letteratura inglese presso l’Università di Firenze, membro dell’Accademia dei Lincei e dell’Accademia La Colombaria dal 1995. Tra i primi in Italia a occuparsi anche di letteratura americana, per molti anni ne tenne l’insegnamento, accanto a quello di Letteratura inglese, alla Facoltà di Magistero dell’Università di Firenze, dove fondò la Biblioteca Americana, sviluppatasi attorno a un’importante raccolta di testi dedicati alla storia e alla letteratura dell’America, donati nel 1964 dal governo degli Stati Uniti. Interessato in modo particolare alla teoria letteraria, nel fermento che vide gli anni sessanta ricercare un metodo formale in opposizione al crocianesimo, Pagnini partecipò alla prima stagione degli studi strutturalisti e semiotici, con Maria Corti, Cesare Segre, D’Arco Silvio Avalle, Stefano Agosti, Umberto Eco e altri (si veda il suo Struttura letteraria e metodo critico, del 1967). Scrisse pionieristici lavori sulla lingua “musicata” (Lingua e musica, 1974) e sul teatro classico da una prospettiva semiotica.

L’umorismo noir e dissacrante di Ambrose Bierce nei racconti pubblicati da Ets

Alleanza (s.f.). Nel diritto internazionale significa l’unione di due ladri che hanno ficcato le mani nelle tasche l’uno dell’altro così a fondo che, separatamente, non riuscirebbero più a derubare una terza. (1988, p. 23)

Cerbero (nome proprio m.). Il cane da guardia dell’Ade che aveva il compito di sorvegliare l’entrata non si sa bene contro chi o che cosa. Tutti quanti prima o poi dovevano andarci e nessuno ha mai cercato di portarsi via la porta di ingresso. È noto che Cerbero aveva tre teste e alcuni poeti gliene hanno attribuito addirittura un centinaio. (1988, p. 46)

dal dizionario del diavolo

Ambrose Bierce. DIZIONARIO DEL DIAVOLO … – Conosci Firenze

Ambrose Bierce – Wikiquote





RACCONTI DI MEZZANOTTE del 5/3/2018

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