Coil by ondarock

Zos Kia / Coil

Transparent

2017 (Cold Springs) | industrial

Diversi anni dopo la loro tragica e prematura scomparsa, è indubbio che i Coil oggi siano uno dei gruppi più stimati e venerati del panorama post-industriale internazionale e non solo. Il loro lavoro finale, “The Ape of Naples“, uscito postumo nel 2004, dopo la morte di John Balance, è uno dei loro lavori più conosciuti, anche fuori dall’ambito dei seguaci di certe sonorità.
Nel 2015 la label inglese Cold Spring con la ristampa dell’album “Backwards”, mai pubblicato ufficialmente nella sua versione originale, ci ha fornito uno spunto importante per ricordare come molti brani di “The Ape of Naples” (compresa la celebre “Fire Of The Mind”) non siano altro che rimaneggiamenti degli originali registrati nel Nothing Studios di Trent Reznor nel 1993, quasi dieci anni prima.

Oggi la Cold Spring compie un’altra operazione di recupero, altrettanto fondamentale per tutti i fan dei Coil e degli appassionati delle originarie pulsioni industrial, ridando alle stampe in cd e in vinile il lavoro a firma Zos Kia/Coil, intitolato “Transparent”.
In questo caso si tratta di una raccolta delle session live e della performance realizzate tra il 1982 e il 1983 da John “Zoskia” Gosling (anche conosciuto con lo pseudonimo di Joan D’Arc), un giovane John Balance, e la cantante e musicista Min, con la partecipazione sporadica di Peter Christopherson.
Balance, all’anagrafe, Geoffrey Laurence Burton, e Christopherson si erano già conosciuti ai tempi dei Throbbing Gristle (di cui Burton era un accanito fan). Successivamente, i due avevano collaborato nell’ambito del circolo degli Psychic Tv, collettivo artistico nato dalle ceneri dei Throbbing Gristle, la cui parabola era già terminata nel 1981. Fu proprio l’esperienza con Zos Kia a far maturare la vena più esoterica che porterà Burton a cambiare il proprio nome in Balance e a militare prima con i Current 93 di David Tibet e poi a intraprendere un lungo sodalizio con Christopherson. Quest’ultimo, dalla fine del 1983, lasciò definitivamente gli Psychic Tv per dedicarsi a tempo pieno, assieme a Balance, al progetto dei Coil.

Sono anni frenetici, dopo il veloce fulmine dei Throbbing Gristle si pongono le basi per la nascita della musica industrial e, dall’83’ in poi, si gettano i semi dell’esoterismo post-industriale dando il via a un fecondo filone ritual che dai Coil e dai Current 93, passerà per i nostrani Ain Soph negli anni Ottanta, gli svedesi In Slaughter Natives e Mz. 412 negli anni Novanta, continuando sino ad oggi con artisti come Trepaneringsritualen e Arktau Eos, solo per fare qualche nome di rilievo.
I nascenti progetti di Psychic Tv, Current 93 e Zos Kia sono tutti fondamentalmente interessati alla figura di Aleister Crowley e della “Golden Down”, ordine ermetico nato in Inghilterra alla fine del XIX secolo. La ribellione del punk ben si fondeva agli occhi dei Nostri con la filosofia di “Thelema” proposta da Crowley in cui la libertà, la sessualità e la volontà mettevano al centro l’essere umano e il suo corpo liberandolo, dopo un necessario percorso iniziatico, dalla soggezione dalle autorità divine superiori, come dalla stringente e bigotta morale borghese. Del resto: “Love is the law, love under will”.
In particolare, John Gosling era molto interessato all’occultismo moderno e, oltre che in Crowley, trova nella figura di Austin Osman Spare, occultista e artista inglese molto attivo nei primi anni del Novecento, un’importante fonte d’ispirazione, tanto da prendere il nome del suo progetto musicale Zos Kia proprio dal “Zos Kia Cultus”, un culto elaborato da Spare, sorta di versione un po’ eretica dell’esoterismo della Golden Down.
John Gosling probabilmente influenzerà molto il giovanissimo Burton in questo senso, tanto che in un’intervista del 2001 Balance dichiarerà “what Spare did in art, we try to do through music.”.

“Sicktone”, prima traccia del lavoro si apre e si chiude proprio con la registrazione della voce di Crowley prima che un tappetto di rumorismo industrial, memore di un suono alla Throbbing Gristle, apra la strada al tribalismo percussivo e ipnotico di “Baptism Of Fire”.
Le prime cinque tracce sono state registrate dal vivo al Berlin Atonal nel 1983 e vedono il trio composto da John Balance, Joan D’Arc e Min elaborare una performance rituale in cui emerge una violenza fisica e mentale portata all’eccesso, in un percorso primitivista che assume sulla propria carne (sino all’autodistruzione) gli orrori, la decadenza e il rimosso del mondo moderno. Si pensi al brano “Rape”, in cui i vocalizzi di Min contendono a quelli di Alan Vega dei Suicide in “Frankie Teardrop” la palma delle urla più agghiaccianti della storia della (non)musica.

La performance dell’Atonal si conclude con il brano “Truth” (presente nella ristampa a cura della Cold Spring anche in una versione alternativa) che utilizza una registrazione della voce di Charles Manson, altro nume tutelare di una sottocultura industrial che voleva mettere in luce il fallimento della visione progressista e positivista della società moderna. Del resto, qui il “no future” viene portato all’eccesso, sino a costruire un’anti-musica che si serve del rumorismo delle avanguardie storiche e in generale della musica elettro-acustica, in chiave però assolutamente anti-utopica, se non profondamente distopica. In questo senso (ri)sentire brani come “Poisons” ci ricorda come l’industrial originario altro non fosse che una forma di “antropologia negativa” trasposta in forma sonora. Con un’altra citazione di Thelema cara ai Coil potremmo dire che: “The price of existence is eternal warfare”.
“Sewn Open”, brano registrato, sempre nell’83, da Balance e Joan D’Arc, è post-industrial noise al calore bianco, ma è soprattutto in “Silence & Secrecy (Section)”, realizzata da Peter “Sleazy” Christopherson, che si gettano le basi per la collaborazione futura che porterà direttamente all’Ep del 1984 “How To Destroy Angels”, a firma Coil.
Vera gemma di “Transparent” è il brano “On Balance”, in cui squarci di synth costituiscono quasi un omaggio a sonorità kraut evidentemente antesignane di certo industrial, almeno sul piano puramente espressivo, di ricerca sonora.
Concludono il tutto due brani inediti, a firma AKE (pre-Zos-Kia): il primo è intitolato “No Mas”, mentre l’altro è una ulteriore versione di “Rape” suonata sempre dal vivo.

Si tratta, tirando le somme, di un’ottima operazione di recupero, che ha rimasterizzato il tutto dai nastri originali dell’epoca. La Cold Spring ci riconsegna un lavoro che, pur nella sua frammentarietà, fornisce uno squarcio veritiero sull’industrial primigenio da cui sono emersi anche i Coil.
Da qui si riparte: molti artisti di oggi sembrano sempre più interessati a recuperare e rielaborare un certo sound e certe forme espressive che viaggiano attraverso i tempi, pur mutandosi e riadattandosi al “no future” che ci aspetta.

(04/02/2017)

http://www.ondarock.it/recensioni/2017-zoskiacoil-transparent.htm




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