Non omnes arbusta iuvant humilesque
Myricae – Wikisource
IX
Tra il dolore e la gioia
Vidi il mio sogno sopra il monte, in cima;
era una striscia pallida, co’ suoi
boschi d’un verde quale mai nè prima
4vidi nè poi.
Prima, il sonante nembo coi velari,
tutto ascondeva delle nubi nere:
poi, tutto il sole disvelò del pari
8bello a vedere.
Ma quel mio sogno al raggio d’un’aurora
nuova m’apparve e sparve in un baleno,
che il ciel non era torbo più, nè ancora
12tutto sereno.
X
Nel cuore umano
Non ammirare, se in un cuor non basso,
cui tu rivolga a prova, un pungiglione
senti improvviso: c’è sott’ogni sasso
4lo scorpïone.
Non ammirare, se in un cuor concesso
al male, senti a quando a quando un grido
buono, un palpito santo: ogni cipresso
8porta il suo nido.
Myricae/Pensieri
I
Fior d’acanto
a Egisto Cecchi
Fiore di carta rigida, dentato
i petali di fini aghi; che snello
sorgi dal cespo, come un serpe alato
4da un capitello;
fiore che ringhi dai diritti scapi
con bocche tue di piccoli ippogrifi;
fior del Poeta! industrïa te d’api
8schifa, e tu schifi.
L’ape te sdegna, piccola e regale;
ma spesso io vidi l’ape legnaiola
celare il corpo che riluce, quale
12nera vïola,
dentro il tuo duro calice, e rapirti
non so che buono, che da te pur viene
come le viti di tra i sassi e i mirti
16di tra l’arene.
Lo sa la figlia del pastor, che vuoto
un legno fende e lieta pasce quanto
miele le giova: il tuo nettare ignoto,
20fiore d’acanto.
Myricae/Alberi e fiori