La lunga marcia -di Stephen King e Rollerball

Avanti, ragazzi! Sempre avanti! Non vorrete mica vivere per sempre?”

RECENSIONE – La lunga marcia, di Stephen King

dicembre 01, 2016

Dai confini con il Canada sino a Boston a piedi, senza soste. Una sfida mortale, con un regolamento implacabile, per cento volontari: un passo falso, una caduta, un malore.., e si viene abbattuti. Ma chi riesce a tagliare il traguardo otterrà il Premio. Tra i partecipanti, fra cui spicca il sedicenne Garraty, si creano rapporti di sfida, di solidarietà e di lucida follia, lungo il terribile percorso scandito dagli incitamenti della folla assiepata ai margini della strada. Un incubo on the road che solo King (Richard Bachman) poteva concepire…Editore:Sperling & KupferCollana:Super bestsellerAnno edizione:2010Formato:TascabileRECENSIONEQuesto è un libro che distrugge, in tutti i sensi. Distrugge la condizione stessa di “umanità”, quella che ci separa e differenzia dalle bestie, distrugge psicologicamente i lettori… distrugge addirittura i protagonisti della vicenda.Prima che il romanzo distopico diventasse di moda (dimentichiamo per un attimo Orwell, ovviamente), Stephen King aveva fornito il suo personalissimo contributo al genere.“La lunga marcia” è un romanzo con numerose chiavi di lettura. Sarebbe inutile e riduttivo limitarsi a illustrarne la trama. Affermare semplicemente che “cento ragazzi corrono e chi si ferma viene abbattuto” è come descrivere la Tour Eiffel dicendo che si tratta di un agglomerato di ferraglia.

“La lunga marcia” fa paura, ma affascina. Il lettore viene intimidito dalle ammonizioni dei soldati, sembra addirittura di vederli con i loro fucili, con i loro volti impassibili… E la morte che aleggia in ogni pagina, sull’asfalto bruciato dal sole. E le piante dei piedi che fanno un male terribile…

King trasmette questo ed altro, al punto che si arriva sfiniti all’ultima pagina, come il protagonista, il sedicenne Ray Garraty. E nel tratteggiare i suoi personaggi, King compie un lavoro da maestro (quale, in effetti, è). E vederli cadere, uno ad uno, come tasselli di domino schierati, gela il sangue nelle vene.

Vien voglia di prendere a schiaffi la folla che si raduna attorno alla strada. Vien voglia di domandarsi il perché di tanta crudeltà e soprattutto quale sia stata la folle motivazione che ha spinto quei cento ragazzi a partecipare a una competizione così terribile.

Chi si ferma è perduto. È la vita a insegnarcelo. E nella vita c’è sempre chi ti dà una mano (come McVires), chi vuole vederti distrutto (come Barkovitch), chi nasconde un segreto (come Stebbins) e chi è talmente razionale… da compiere gesti folli come partecipare alla Marcia (vedi Ray Garraty).

“La lunga marcia” è un affresco di vita curato nei dettagli, con un finale enigmatico.

Chi è l’individuo incrociato da Garraty? Una semplice visione? Un uomo tra la folla? O la stessa Morte?

Ma soprattutto, adesso che ha vinto, il Premio varrà davvero qualcosa?

King ha partorito una storia geniale. Un libro da consigliare a tutti coloro che vogliono provare forti emozioni… nel bene o nel male.

http://letteral-mente.blogspot.it/2016/12/recensione-la-lunga-marcia-di-stephen.html

La lunga marcia di Stephen King Casa editrice: Oscar Mondadori. Anno di pubblicazione: 1989, prima pubblicazione 1979. Genere letterario: racconto. TEMA CENTRALE DEL LIBRO La Lunga Marcia vinta da Ray Garraty e le trasformazioni dei partecipanti, che da ragazzi qualsiasi sono diventati uomini responsabili, che hanno formato un gruppo unito di amici è il tema principale di questo libro. Questo ha permesso loro di continuare a lungo nella gara, che però verrà vinta soltanto da un concorrente, su cui si abbatterà il dolore per la morte dei compagni. PROTAGONISTA E PERSONAGGI · Ray Garraty è il protagonista del racconto. E’ un ragazzo di 18 anni che ha deciso di affrontare la lunga marcia per provare a se stesso di poter vincere. Suo padre è stato rapito dalle Squadre, un organo di polizia che si occupava di tutti coloro che andavano contro il Governo, e per questo è rimasto solo con la madre, che è molto apprensiva nei suoi confronti, e la sua ragazza, Jan, di cui è molto innamorato. · Stebbins è l’ultimo ragazzo che resiste a Ray; inizialmente si isola dal gruppo, dimostrandosi molto schivo e sicuro di sé nelle poche conversazioni che fa con il protagonista; quando rimangono in pochi si dimostra più cordiale, anche perché capisce che non aveva alcuna possibilità di vincere. Prima di morire svela a Ray il motivo per cui si era iscritto alla Marcia: in realtà lui è il figlio del Maggiore, che non aveva mai voluto riconoscerlo, e sperava di vincere per poter smascherarlo. · · Pete De Vries è il ragazzo con cui Ray stringe l’amicizia più profonda: è l’unico che cerca quando ha bisogno di conforto ed è l’unico che fa di tutto per salvarlo nei momenti di debolezza. · Barkovitch è l’unico concorrente odiato da tutti gli altri, anche perché ritenuto il responsabile della morte di un altro concorrente: ogni volta che muore un ragazzo approfitta per ridere e scoraggiare gli altri. Quando rimangono in pochi diventa in una persona responsabile e onesta, e capisce di aver sbagliato a comportarsi come aveva fatto. · Scramm è un ragazzo che stupisce tutti gli altri per il fatto che è già sposato e sua moglie sta aspettando un figlio: per lui la Lunga Marcia rappresentava la possibilità di migliorare la propria posizione economica. Sceglie di morire assieme ad un altro ragazzo che era un Indiano Hopi come lui. · Il Maggiore è il “presidente” della gara: è un maggiore delle Squadre, la stessa divisione di Polizia che ha rapito il padre di Ray; inizialmente è una figura ammirata da tutti, ma quando si capisce la crudeltà della gara diventa il rappresentante di un Governo che voleva la morte dei partecipanti alla Marcia per dare spettacolo. 1 TEMPO E LUOGO DELLA NARRAZIONE La vicenda è collocata in un tempo imprecisato, e i fatti narrati si svolgono in cinque giorni. La storia è ambientata nella costa occidentale degli Stati Uniti, e partendo dal confine tra Canada e l’America, attraversando lo Stato del Maine e arrivando fino al Massachussets, più a sud. TRAMA Ray Garraty arriva al confine tra Canada e America, dove sarebbe partita la Lunga Marcia anche quell’anno, accompagnato dalla madre, che cerca di convincerlo a rinunciare alla sua idea. Lui però è convinto di quel che vuol fare, e così raggiunge gli altri ragazzi che stavano aspettando la partenza della gara. Subito fa amicizia con Pete De Vries, un ragazzo che si dimostra cordiale e simpatico, ma rimane molto affascinato da un certo Stebbins, un ragazzo schivo che non parla con nessuno. All’arrivo del Maggiore, che avrebbe distribuito i numeri di riconoscimento, tutti si preparano e si sistemano per fare una bella figura, ma il militare si limita a fare il suo lavoro e ad incoraggiarli a fare una bella gara. Alle nove del mattino i marciatori partono accompagnati da un paio di cingolati e di militari, che avrebbero sorvegliato sulla correttezza dei concorrenti e avrebbero “eliminato” tutti quelli che contravvenivano alle regole per tre volte di seguito: il regolamento della Lunga Marcia infatti stabilisce che il vincitore sarebbe stato chi avesse camminato più a lungo, senza scendere sotto il limite di 6 km. all’ora pena un’ammonizione; alla terza ammonizione il concorrente veniva eliminato, mentre, dopo un’ora che aveva ricevuto un’ammonizione, se aveva rispettato il regolamento la penalità veniva cancellata. Il premio finale per l’unico superstite è l’avveramento di un suo desiderio, fosse stato di tipo economico o di qualsiasi altro genere. I ragazzi incominciano a conversare tra di loro, facendo conoscenza e spiegando i motivi che li avevano spinti a partecipare alla Lunga Marcia; dalle prime impressioni sembra che nessuno creda veramente che possano uccidere i partecipanti, ma già dopo qualche ora gli eliminati sono cinque ragazzi, uccisi perché si erano fermati per i crampi o perché avevano cercato di scappare dalla strada. Da quel momento si forma un gruppo compatto di amici, tra cui Garraty, De Vries, Baker e Olson, che parlano e si aiutano tra loro: Garraty, ad esempio, rischia diverse volte di morire, ma De Vries lo aiuta a rialzarsi e a continuare, ricevendo lo stesso trattamento dall’amico quando è lui in difficoltà. Oltre al piccolo gruppetto di amici ci sono altre figure importanti tra i Marciatori, come Stebbins: dopo essere stato ammonito subito dopo la partenza, non riceve più richiami fino al termine della Marcia, ed è sempre nelle retrovie, dove non parla con nessuno e continua a camminare con il suo ritmo, facendo capire agli altri di essere l’unico in grado di vincere. Barkovitch, invece, rimane sempre vicino al gruppo di amici, che però lo odiano per il suo sarcasmo, inoltre viene ritenuto il colpevole della morte di uno dei primi eliminati, che lui aveva offeso più volte, scatenando la sua reazione violenta che gli era costata le tre ammonizioni fatali. Passano i primi quattro giorni e i concorrenti rimasti sono una ventina: è un record per una Lunga Marcia,

mentre il miglior risultato per la distanza percorsa deve essere ancora battuto. I Marciatori discutono sul significato della Marcia e sulle motivazioni che li avevano spinti a prendervi parte: capiscono che nessuno sembra veramente motivato a vincere, tranne Stebbins che però non ha ancora rivelato niente della sua vita, e Scramm, che aveva partecipato alla gara per poter guadagnare molti soldi con cui vivere felice con la moglie e con il figlio che stava aspettando. 2 Questa rivelazione stupisce tutti i componenti del gruppo, che capiscono che nel caso in cui il ragazzo fosse morto avrebbero dovuto prendersi cura della sua famiglia: decidono che il vincitore dovrà provvedere alla moglie e al figlio. Poco dopo il ragazzo, stremato, si siede in mezzo alla strada e si fa uccidere senza fare niente per evitarlo. Lentamente i concorrenti arrivano a Freeport, dove Garraty ha la possibilità di rivedere Jan, la ragazza che ama, e la madre: nel tentativo di abbracciarle rallenta troppo e viene ammonito tre volte, rischiando di morire, e solo l’intervento di De Vries lo salva dalla morte. Lentamente muoiono tutti i concorrenti, tra l’indifferenza degli altri e la gioia del pubblico, fino a quando, il quinto giorno, rimangono solo Garraty, De Vries e Stebbins. I tre decidono di continuare insieme: Stebbins racconta la sua storia, spiega di essere figlio del Maggiore e di aver voluto partecipare solo per dimostrare al padre che non ha mai voluto riconoscerlo di essere importante, e per questo era il più motivato e quello che aveva più probabilità di vincere. Dopo qualche ora De Vries cede e si siede anche lui in mezzo alla strada, come avevano fatto altri suoi amici in precedenza, e abbandona gli ultimi due concorrenti al loro destino. De Vries viene ucciso dai soldati. Poche ore dopo, alle otto della sera del quinto giorno di Marcia, anche Stebbins cede e muore, continuando a camminare. Garraty, rimasto solo, viene festeggiato dal pubblico, ma continua a camminare perché, impazzito, crede di aver ancora qualche altro Marciatore da battere, e evita anche il Maggiore giunto sulla strada per complimentarsi con lui, continuando a camminare, mettendosi addirittura a correre quando sente che la figura dell’altro concorrente gli tocca la spalla. GIUDIZIO PERSONALE Il libro mi è piaciuto molto, perché nonostante ciò che viene narrato sia impossibile da realizzarsi (una gara, promossa dal Governo, in cui chi vince è l’unico sopravvissuto), testimonia le trasformazioni negli animi delle persone che sono a contatto con la morte e che lottano per non morire, situazione che vivono molte persone nel mondo, quindi penso che questo romanzo sia quasi una similitudine con il destino contro il quale molti popoli purtroppo combattono ogni giorno. L’unico particolare che non mi è piaciuto molto è il finale, in cui l’autore ha deciso di lasciare il momento di pazzia di Garraty in sospeso, ma tutte le emozioni che il libro sa dare, come il profondo dispiacere che si prova per la morte molto triste, ma consapevole, di alcuni Marciatori, fanno diventare irrilevante questo dettaglio.

http://doc.studenti.it/appunti/libri/2/lunga-marcia-stephen-king.html


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