maggio 2017 Milano : Rastrellamenti – Roma lavoratore senegalese muore ; ascolta mp3

Rastrellamenti e deportazioni di migranti alla stazione centrale di Milano

Osservatorio

maggio 02, 2017

Alla stazione centrale di Milano è in corso il primo maxi blitz della nuova era Minniti nella gestione della sicurezza urbana. Imponente il dispiegamento di forze, con polizia a cavallo e unità cinofile. Chiuso anche uno degli accessi al metrò. I migranti perquisiti e caricati sui pullma

Imponente operazione delle forze dell’ordine alla stazione centrale di Milano contro i migranti. Gli ingressi della Stazione centrale sono stati quasi tutti chiusi, tranne quelli laterali presidiati dalla polizia.

Decine di migranti  sono stati identificati dalle forze dell’ordine fermati e “deportati”  sui pullman della polizia che stazionano lungo la piazza, dopo essere stati perquisiti.

Su piazzale Duca d’Aosta, unità cinofile che controllano i giardinetti dove stazionano quotidianamente gli immigrati ma anche molti senzatetto, è arrivata anche la polizia a cavallo ed un elicottero controlla dall’alto le operazioni di “rastrellamento” E’ stato inoltre chiuso l’accesso alla metropolitana da piazza Duca d’Aosta.

In piazza  è anche arrivatoMatteo Salvini: “Finalmente un bel blitz con elicotteri e cavalli. Finalmente, grazie a Dio, alla polizia, ai carabinieri, pulizia – è stato il suo commento – di questa gente non c’è bisogno. Vengano identificati quei personaggetti ed eventualmente perseguiti quelli che tutti giorni infestazione la stazione Centrale e Roma Termini”.

L’operazione è solo il primo passo di un giro di vite sui migranti e senza casa che si trovano in Stazione Centrale, a seguito anche della chiusura di un Hub milanese, prevista per i prossimi mesi, su impulso del nuovo questore Marcello Cardona.

In  collegamento con Radio Onda d’Urto

Davide di Milano in Movimento. Ascolta o Scarica.

Gonzalo del Comitato Abitanti di San Siro. Ascolta o Scarica.

A poche settimane dall’approvazione della legge Minniti ai proclami di Salvini e Di Maio la guerra ai poveri è iniziata.

Testimonianze raccolte da DinamoPress

Roberto, di Radio Popolare Milano, ci ha raccontato telefonicamente che la polizia ha circondato la stazione, chiuso l’uscita principale e filtrato quelle laterali. Lo spropositato uso di forze dell’ordine ha contato anche reparti della celere. Le motivazioni dietro questa retata sono il controllo dei permessi di soggiorno, alla ricerca di irregolari. Il “bottino” finale del rastrellamento sono stati 40 fermati, al momento sottoposti ad ulteriori controlli presso gli uffici della Questura.

Dave, di MilanoInMovimento, racconta che «I biondi e chiari di carnagione passavano tranquilli, mentre tutte le persone scure venivano fermate per almeno venti minuti. Scene da pulizia etnica, insomma». L’assembramento di migranti intorno alla stazione era incominciato con la chiusura dell’hub di via San Martini, punto dopo vengono smistati nei vari centri d’accoglienza milanesi i richiedenti asilo, da parte del Comune di Milano. Questo aveva prodotto il fatto che molte persone erano rimaste a dormire nei pressi dello snodo ferroviario.

La piazza antistante la stazione, dove dormivano i migranti, è stata successivamente ripulita dall’azienda milanese addetta alla gestione dei rifiuti, che ha buttato nella spazzatura anche i pochi bene in possesso dei migranti.

L’operazione si è svolta con una vasta copertura mediatica, garantita dalla diretta di alcuni quotidiani mainstream, che un poco mostravano i volti delle persone rastrellate e un poco il faccione sorridente di Matteo Salvini, che (casualmente?) si trovava a passare di lì, non facendosi sfuggire l’occasione di mettersi in posa davanti a simili scene d’infamia e razzismo.

Tutto questo avviene a pochi giorni dalla manifestazione del 20 maggio, dove per le strade di Milano sfilerà un corteo a sostegno dell’accoglienza, indetto dall’assessore alle politiche sociali, Majorino. La mobilitazione si richiama a quella pro-migranti di Barcellona, che però non invocava soltanto una non meglio precisata accoglienza, ma un preciso rifiuto delle politiche europee che trasformano in illegali alcune vite umane. Del resto, Sala non è Ada Colau e poco serve chiamare mobilitazioni a sostegno dei rifugiati, se l’attuale governo Pd, attraverso decreti e misure legislative, punisce tutti i poveri, compresi i migranti.

http://www.osservatoriorepressione.info/rastrellamenti-deportazioni-alla-stazione-centrale-milano/

https://ia801501.us.archive.org/33/items/ror-170503_1244-1254-MIlanoStazioneRastrellamenti/ror-170503_1244-1254-MIlanoStazioneRastrellamenti.ogg

http://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2017/05/rec0502-180904.mp3

http://www.radiondadurto.org/wp-content/uploads/2017/05/Davide-MilanoInMovimento-controlli-stazione.mp3

Muore lavoratore senegalese durante una retata. La comunità senegalese: “Nian è stato ammazzato dalla polizia municipale”

Data trasmissione

Mercoledì 3 Maggio 2017 – 19:00

Oggi altra giornata di retate nella Capitale. Nella mattina la finanza è tornata per l’ennesima volta in via Campobasso per sequestrate le famose pericolose borsette, che danno da mangiare a decine di senegalesi che da anni vivono in quella via. Retate anche a Trastevere dove però un lavoratore ambulante senegalese (Nian Maguette, 53enne) è morto. Le circostanze sono ancora da chiarire ma testimoni parlano di vigili urbani in borghese che, a bordo di uno scooter, avrebbero investito l’uomo.

La comunità senegalese parla ai nostri microfoni specificando che il corpo è stato trovato senza vita in presenza di sangue (come mostra la foto qui accanto). Dunque escluso il decesso per infarto, come qualche agenzia stampa aveva solertemente provveduto a scrivere.

La comunità senegalese ha protestato bloccando le strade limitrofe, coadiuvata da solidali arrivati sul luogo della tragedia. Dopo la tensione con le forze dell’ordine accorse sul posto con la Celere, ci si è ritrovati tutti a via Campobasso.

Al momento la comunità senegalese è in riunione per decidere quali possono essere i prossimi passi della mobilitazione.

NB: l’intervistato NON è il fratello della vittima, come si dice nella corrispondenza, ma un compagno della comunità senegalese e collega della vittima.

https://ia801501.us.archive.org/7/items/LavoratoreSenegalese/Lavoratore%20senegalese.ogg

https://www.ondarossa.info/newsredazione/2017/05/muore-lavoratore-senegalese-durante

decreto Minniti-Orlando immigrazione di lager in lager by internazionale/radiondadurto : ascolta

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