Les Derniers Parisiens film di Bourokba e Labitey

TFF34 – Les Derniers Parisiens: recensione  del film di Bourokba e Labitey

Di Lucia Tedesco6

Les derniers parisiens è un film di Hamé Bourokba e Ekoué Labitey presentato in concorso al Torino Film Festival, con Reda Kateb, Slimane Dazi, Mélanie Laurent, Yassine Azouz.

Les derniers Parisiens gravita attorno alle vite di due fratelli, Nas e Arezki, due poli opposti, anime che prendono fuoco con poco, l’uno sconsiderato e inarrestabile, l’altro misurato e pacifico, due figli della Parigi di oggi, multietnica, dinamica, le cui generazioni sono una commistione tra integrazione e sopravvivenza.

Questi due fratelli di origini magrebine vivono a Pigalle, dove Arezki gestisce a fatica un bar quasi sempre vuoto, Le Prestige. Nas viene rilasciato dal carcere ma in libertà vigilata grazie a Margot, la ragazza di Arezki, che patteggia con il giudice la sua condizionale, dovendo scontare i suoi giorni da detenuto nel suo vecchio bar, lasciato in gestione al fratello.

La libertà e il suo ritorno non sembrano ben apprezzati dal Arezki, che ha sempre considerato Nas un piantagrane, un grattacapo costante, una persona che non è mai riuscita a inserirsi, a trovare un lavoro decente, sempre contornato da amici poco raccomandabili e figure pericolose. Ma Nas non si lascia buttare giù dalla sua condotta, dalla sua fama e dal suo passato, non rinnega nulla, non smette di ricordare i suoi errori, non smette di essere una persona irascibile, dissoluta.

Il senso di precarietà, di sfiducia nei confronti di tutto e tutti è il modo con cui personaggi come Nas e Arezki si schermano ogni giorno

Il conflitto tra i due si inasprisce realmente quando Nas decide di organizzare delle serate, rilanciando il quartiere e il loro locale desolato Le Prestige. Nas riallaccia i rapporti con un vecchio amico, che si è rifatto a sua volta una vita: Diomède. Un uomo con una fama, un proprio giro pulito, fuori dallo spaccio e dall’illegalità, ottenuto aprendo un locale notturno di grande impatto. Nas e suoi amici fanno di tutto per metterlo in difficoltà, prendendolo in giro e ricordandogli la sua provenienza, che ora era solo la brutta copia di un bourgeois, con quel gusto da arricchito e arrampicatore sociale che dimentica il suo passato miserabile.

Les derniers parisiens contrappone le vicende familiari ad un sottotesto periferico di una Parigi reale, controversa, antieroica

Nas e i suoi compari ottengono ciò che vogliono, riescono ad organizzare una serata disco nella miniatura del suo bar, una serata che crea ancora più disagi e conflitti tra di due fratelli, conflitto che a causa del pessimo carattere di Nas porterà Arezki a perdere la testa. Arezki non era per nulla convinto che organizzando quel tipo di serate la loro condizione economica sarebbe stata ribaltata in positivo, e nemmeno sentiva di potersi fidare del fratello.

Le loro ferite continuano a sanguinare, anche dopo anni, anche dopo tanto lavoro, tanti errori e tante vicende superate. Vivere in un contesto parigino che ti declassa, ti distrugge e non dimentica ciò che hai fatto, senza la possibilità di rialzarti, è deleterio sia per chi combatte che per chi è debole.

https://www.cinematographe.it/119677/festival/tff34/les-derniers-parisiens-recensione-bourokba-labitey.html


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