Pontecorvo, fu molto criticato per il suo eccessivo formalismo e per indulgere
troppo nel melodramma.
C’è un famoso articolo che è alla radice di questo atteggiamento di sufficienza nei confronti di Pontecorvo; un articolo di cui chiunque si sia interessato un po’ di cinema in modo, diciamo, accademico, conosce almeno per sentito dire. E’ il famoso “De
l’abjection” di Jaques Rivette:
http://www.dvdclassik.com/
“la morale est affaire de travellings » (ou la version de Godard : «
les travellings sont affaire de morale ») ; on a voulu y voir le
comble du formalisme (…). Voyez cependant, dans Kapo, le plan où Riva
se suicide, en se jetant sur les barbelés électrifiés ; l’homme qui
décide, à ce moment, de faire un travelling-avant pour recadrer le
cadavre en contre-plongée, en prenant soin d’inscrire exactement la
main levée dans un angle de son cadrage final, cet homme n’a droit
qu’au plus profond mépris.”
Il terribile “movimento proibito” era un segno, per Rivette, di
un’abitudine al dolore e alla sofferenza, di un atteggiamento e di uno
stile che, in un certo senso, finivano per abbellire persino la morte,
travisandola, e rendendo impossibile da lì in avanti qualsiasi
tentativo volto a “shockare” lo spettatore solamente con il reale.
Il problema per Rivette è che :
la mano alzata di Riva, alla fine del carrello in avanti, *non* è per niente posizionata nell’angolo dell’inquadratura. Che vuol dire questo? Come mai Rivette toppa su una sequenza da lui scelta come esemplare? anche Serge Daney gli vada dietro.
Il punto è che Pontecorvo per il tipo di cinema fortemente ideologico che
fa, e per la sua cultura comunista, supera il dato “strettamente” realista, sino ad arrivare a “bizzarrie” stilistiche, come in un melodramma brechtiano ; tali “bizzarrie” si ritrovano in tutti i suoi film di narrazione ; il documentario è un conto, il racconto epico è altro.
In ogni caso l’inquadratura incriminata è un colpo di genio assoluto se messa in
relazione con quella successiva del giovane soldato russo che, in
piedi davanti a quello stesso reticolato, compie ogni sforzo per non
cadere sulla recinzione mortale, io come altri sono di questo parere.
La stessa “bizzarria” stilistica si ritrova ,per esempio, nella scena de La Battaglia di Algeri: “Alì La Pointe ripulisce la Casbah”, un carrello altrettanto “shockante”, a parte le urla delle donne della kasbah, che sono un richiamo alla tragedia greca. Eppure quel carrello non scandalizza i moralisti perchè non si tratta di suicidio di fronte all’insostenibilità del male.
Kapò – Gillo Pontecorvo film completo ; “De l’abjection” del carrello …
La Battaglia di Algeri – Alì La Pointe ripulisce la Casbah …
La battaglia di Algeri – Battle of Algiers, English subtitles …
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