“atque ubi solitudinem faciunt, pacem appellant.” e qualche post

“Nulla iam ultra gens, nihil nisi fluctus ac saxa, et infestiores Romani, quorum superbiam frustra per obsequium ac modestiam effugias. Raptores orbis, postquam cuncta vastantibus defuere terrae, et mare scrutantur; si locuples hostis est, avari, si pauper, ambitiosi, quos non Oriens, non Occidens satiaverit: soli omnium opes atque inopiam pari adfectu concupiscunt. Auferre, trucidare, rapere falsis nominibus imperium, atque ubi solitudinem faciunt, pacem appellant.” (Agricola, XXX). Publio Cornelio Tacito

De vita et moribus Iulii Agricolae 

“Al di là (d Publio Cornelio Tacito i noi, di questa terra) non c’è più nessuna gente, niente se non flutti e scogli e, più ostili, i Romani, la cui arroganza invano cercheresti di evitare tramite l’ossequio e la moderazione. Predatori del mondo, dopo che a loro che tutto devastano sono venute meno le terre, scrutano anche il mare; se il nemico è ricco, sono avidi, se è povero sono ambiziosi, loro che non l’oriente non l’occidente ha saziato: soli fra tutti con uguale intensità bramano la ricchezza e la povertà. Con falsi appellativi chiamano impero il rubare, il trucidare, il saccheggiare e chiamano pace dove fanno un deserto”.


JEUX INTERDITS | controappuntoblog.org

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