Lee Miller Penrose

Man Ray ~ Lee Miller

“sembravo un angelo fuori.
Mi vedevano così. Ero un demonio, invece, dentro.
Ho conosciuto tutto il dolore del mondo fin da bambina.”

Lee nasce nel 1907 a Poughkeepsie, New York, figlia di un proprietario terriero di origine tedesca, fotografo per passione.
Lei posò nuda per lui fin da bambina, per tutta la vita, anche da adulta.
Quando sua madre muore il padre la manda a vivere in casa di parenti ed è qui che viene violentata: un ragazzo della famiglia abusa di lei. Ha solo 7 anni.
Contrae la gonorrea, a quei tempi non c’era la possibilità di curare la malattia con antibiotici ed il medico di famiglia prescrive dei lavaggi interni molto dolorosi da fare quotidianamente, le urla di Lee si sentivano per tutta la casa.
Viene mandata a studiare teatro a Parigi e ritorna dopo un anno a New York: è una ragazza bellissima e diventa molto presto modella di Vogue. Ha vent’anni ed è richiesta dai più grandi fotografi del tempo.

Nel 1929 ritorna a Parigi e qui incontra Man Ray fotografo e artista del surrealismo di cui diventa allieva, musa e amante, lui ha diciassette anni più di lei. Con lui, in modo del tutto casuale, scopre una tecnica originale, la solarizzazione.
I due stavano lavorando in camera oscura, quando Lee sente qualcosa che struscia intorno alle gambe, impaurita accende la luce e la scia luminosa colpisce le foto immerse nella vaschetta dei liquidi. Le immagini acquistano un contrasto molto intenso.
Dopo tre anni lascia Ray ed apre uno studio tutto suo a New York, su Vogue appare sia come modella che come fotografa.
Conosce e sposa un ricco egiziano, abbandona tutto e si stabilisce in Egitto conducendo per anni una vita borghese, fotografa il deserto riscoprendo la fotografia d’arte.
Nel ’37 torna in vacanza a Parigi ed incontra Roland Penrose critico d’arte e collezzionista.
Passano l’estate insieme e da un loro incontro con Picasso e Dora Maar, Man Ray con la propria compagna, Penrose scatta la famosa fotografia PIC NIC, le tre donne a seno nudo sono sedute al tavolo mentre gli uomini sono completamente vestiti.
Lee ricomincia a lavorare per Vogue e chiede di essere mandata al fronte come fotografa di guerra. Segue l’avanzata delle truppe alleate a St Malo, Parigi, poi l’orrore di Dachau e Buchenwald. Entra nelle prigioni della gestapo e fotografa i sopravvissuti. E’ la prima donna fotografa ad entrare a Dachau. Sulle pagine patinate della rivista si vedono immagini agghiaccianti d’inferno, terrore e morte.
Dopo il ’45 vive in Austria, Ungheria e Renania, è sola, soffre d’insonnia e beve molto, decide di ritornare a casa da Penrose da cui avrà un figlio. Non è più giovanissima, ha quarant’anni e, a quei tempi, la sua è una gravidanza a rischio, lei è piena di paura, ma tutto va per il meglio. Sposa Penrose la cui fama, dopo la guerra, cresce, mentre lei a poco a poco entra nell’ombra.
Fa vita ritirata, sta in casa e si prende cura del figlio, ma ritornano i suoi problemi di insonnia e riprende a bere. Si dedica alla cucina, inventa ricette particolari, scrive ricette per riviste e vince persino un premio internazionale di cucina. E’ bravissima a fare dolci di ogni tipo.

Depressione e alcol accompagnano i suoi ultimi anni.

Lee, spirito libero e anticonformista, traboccante di talento, con una vita ricchissima di avvenimenti e di incontri, ma profondamente e intensamente segnata e sofferta, muore di cancro nel 1977.

http://www.albumdiadele.it/cammino/lee_miller.htm



Lee Miller (1907 – 1977)

Born in New York, Lee Miller studied acting in Paris and her home-town in the 1920s before commencing a modelling career gracing the cover of the American Vogue and sitting for the most important photographers of her time such as Edward Steichen and George Hoyningen-Huene. In 1929, she became Man Ray’s lover, muse, pupil and collaborator, learning to master lighting, printing and photography. She soon contributed to Vogue not only as a model but also as a photographer with her elegant, almost abstract scenes and portraits as well as radical Surrealist nudes. In 1932, she founded her own studio in New York and, travelling to Egypt from 1935 to 1939, took iconic images of the desert monasteries that evoked the modern forms developed by Le Corbusier. Settled in London during World War II, Lee Miller imprinted the chaos of the Blitz, the French Liberation as well as the German death camps, therefore becoming British Vogue‘s most prolific contributor and reporter. One of the most remarkable free-spirited female icons of the 20th century, Lee Miller combined tragedy- raped at only seven, documenting the horrors of the war – and bliss – fashion, art, love and A-list entourage, the whole with a touch of humour embodied by the legendary photograph of the sculptural beauty having a bath in Hitler’s Munich apartment.

http://theredlist.com/wiki-2-24-525-770-942-view-1930s-4-profile-lee-miller.html

Susan Sontag: Davanti al dolore degli altri – controappuntoblog.org

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