De consolatione philosophiae – The consolation of philosophy of Boethius. full test , Leopardi – Orff

I

Carmina qui quondam studio florente peregi,
Flebilis heu maestos cogor inire modos.
Ecce mihi lacerae dictant scribenda Camenae
Et ueris elegi fletibus ora rigant.
Has saltem nullus potuit peruincere terror,
Ne nostrum comites prosequerentur iter.
Gloria felicis olim uiridisque iuuentae,
Solantur maesti nunc mea fata senis.
Uenit enim properata malis inopina senectus
Et dolor aetatem iussit inesse suam.
Intempestiui funduntur uertice cani
Et tremit effeto corpore laxa cutis.
Mors hominum felix, quae se nec dulcibus annis
Inserit et maestis saepe uocata uenit.
Eheu, quam surda miseros auertitur aure
Et flentes oculos claudere saeua negat!
Dum leuibus male fida bonis fortuna faueret
Paene caput tristis merserat hora meum;
Nunc quia fallacem mutauit nubila uultum
Protrahit ingratas impia uita moras.
Quid me felicem totiens iactastis, amici?
Qui cecidit, stabili non erat ille gradu.

De consolatione philosophiae –

Index

Si duole e rammarica in questo libro Boezio colla Filosofia dell’acerbità delle sue sventure, inasprite ancora più dalla rammemorazione delle grandezze e felicità passate.

 

LE PRIME RIME.

Io che, già lieto e verde, alto cantai
Nel mio stato fiorito, or tristo e bianco
3Pianger convegno i miei dolenti guai.
Ecco le Suore meste, e Febo stanco,
Versi mi dettan lagrimosi; ond’io
6Bagno scrivendo il destro lato e ’l manco.
Queste pur nè speranza, nè desio,
Nè tema spaventò, che meco tutte
9Il cammin fide non seguisser mio.
Queste, ch’or son così pallide e brutte,
Di me, vecchio infelice, il pianto e i danni
12A lagrimare e consolar condutte,
Gloria fur de’ miei verdi e felici anni:
Or non pensata e súbita vecchiezza
15Portata m’hanno i miei gravosi affanni.
Anzi tempo del duol, non per lunghezza
D’età, treman le membra, e queste chiome
18Si fanno argento, che si cuopre e sprezza.
Felice chi, quando a lui piace e come,
Vive sua vita; e chi, venuto in basso,
21Chiede di morte, ed ha l’ultime some!

Oimè sventuroso, oimè lasso!
Quanto è sorda la morte a chi la chiama,
24D’ogni ben privo e d’ogni speme casso!
Mentre io felice avea di viver brama,
Spense quasi mia vita acerba morte,
27Ch’or tanto, indarno, il cor misero brama.
Perchè beata sì spesso mia sorte
Chiamaste, amici, s’era tanto infermo?
30Chi cadde al fondo in sì poche ore e corte,
Non ebbe il piè giammai stabile e fermo.

Della consolazione della filosofia – Wikisource

The consolation of philosophy of Boethius. Translated by



Io so bene che non dee l’animo del sapiente essere troppo .

Opera Prometheus full – Trionfo di Afrodite – Catulli Carmina

Felix qui potuit rerum cognoscere causas – ECLOGA I: Virgilio

Agostino d’Ippona : De Magistro sintesi ; AUGUSTINE OF .

RIFLESSIONI SULLA BARBARIE Simone Weil – 1939 By ..

Questa voce è stata pubblicata in cultura e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.