migranti diretti in Francia bloccati al confine dalle forze dell’ordine d’oltralpe

La Francia blocca gli ingressi dei migranti: emergenza anche a Ventimiglia

La “svolta” degli agenti transalpini, che sinora avevano tollerato gli arrivi. E la stazione si trasforma in un dormitorio
12/06/2015
patrizia mazzarello

Pochi giorni fa, stretto alla mamma e ad altri nove migranti sudanesi, da un furgone fermato a Ponte San Ludovico, a pochi metri dal confine con la Francia, è spuntato fuori Ahmid, 2 anni appena, con gli occhi sgranati e lo sguardo intimorito di fronte agli estranei. Ieri, a finire tra le braccia delle agenti della polizia di frontiera, che l’hanno trovata su un’auto insieme al papà, mentre cercava di varcare l’ex frontiera insieme ad altri otto connazionali, è stata invece una bimba di appena 9 anni. Ma i due bambini, giunti a Ventimiglia dopo un viaggio da incubo, non sono più un’eccezione.

Complice l’aumento degli sbarchi e l’intensificarsi dei controlli alla frontiera, come già in passato, Ventimiglia rischia infatti di diventare nuovamente l’imbuto d’Italia e d’Europa. E ieri sera dopo le21, i francesi – dopo alcuni giorni in cui hanno chiuso gli occhi – si sono schierati bloccando gli ingressi di una cinquantina di migranti. E’ la prima volta, quest’anno, che la polizia transalpina mostra i muscoli.
La stazione-rifugio

Basta uno sguardo all’interno della stazione ferroviaria della città di confine, che ad ogni emergenza si trasforma in ricovero di fortuna, per comprenderlo. Ieri alla stazione ferroviaria sono arrivati in duecento: provenienti soprattutto da Eritrea e Somalia. E anche se la maggior parte dei profughi riesce ancora raggiungere la Francia e da qui i paesi prescelti, Norvegia, Svezia, Olanda, la forza dei numeri inizia a farsi sentire. I gruppi che mestamente, alla spicciolata, si vedono tornare dalla frontiera diretti in stazione, complici i controlli della Paf, sono infatti sempre più frequenti. Non sapendo dove andare si fermano a dormire nell’atrio, dove i frontalieri che arrivano alle 5 di mattina sono costretti a scavalcarli. Cercano un po’ di refrigerio intorno alla fontana di piazza Cesare Battisti, si sdraiano su un’aiuola.

«Sono andato di nuovo a parlare con il prefetto di Imperia Silvana Tizzano – dice il sindaco Enrico Ioculano, 30 anni, del Pd, primo cittadino dalla scorsa primavera – ma mi è stato di nuovo risposto, che riferirà agli organi superiori e mi farà sapere». Ieri pomeriggio il primo cittadino ha firmato l’ordinanza per far aprire i bagni della stazione ferroviaria. E lo dice allargando le braccia: «Tutti pronti a parlare e spesso a fare demagogia. Ma la verità è che alla fine questa emergenza nazionale ed europea è completamente sulle nostre spalle. Tutte le spese per l’assistenza le ha pagate Ventimiglia».
Ospitalità a donne e bimbi

L’atrio della stazione internazionale, di notte, si presenta come un tappeto di uomini. Le donne e i bambini, vengono ospitati in strutture con l’aiuto di Caritas e Croce Rossa. La maggior parte di loro all’alba non c’è più. Ma pur restando invariate le percentuali dei respinti, ovvio che se aumenta il numero di chi tenta di oltrepassare il confine diventa più alto anche quello di chi è costretto a fare dietro-front. Il grosso dei migranti oggi arriva dal Corno d’Africa. Sono tutti molto giovani. Discreti, spesso timidi. Sfiniti, ma non hanno lo sguardo triste: «È come se pensassero di avercela fatta», conferma Pierpaolo Fanzone, dirigente della polizia di frontiera, costretto a far fronte alla seconda emergenza dopo quella dei migranti tunisini del 2011. E impegnato con i colleghi francesi in una lotta impari contro i passeur: sempre più mercanti di uomini, sempre meno umani.

E quando la Francia li intercetta e riammette in Italia, i migranti si arrabbiano. Non capiscono. Ci sono i sudanesi, come Ibrahim, tra i pochi a parlare un inglese stentato: «Voglio andare in Inghilterra», con il tono di chi non capisce perché gli si impedisce di raggiungere i parenti. O gli eritrei, lineamenti occidentali e pelle nerissima. Come Tesfu, 20 anni, bella e dai modi eleganti: vuole andare in Danimarca, come molte donne del suo villaggio prima di lei. Si siede sull’aiuola mezza secca. E, nonostante tutto, sorride.

http://www.lastampa.it/2015/06/12/italia/cronache/la-francia-blocca-gli-ingressi-dei-migranti-emergenza-anche-a-ventimiglia-nuHp4dqTMZJ4XLBymuQhYO/pagina.html

Roma. Sgomberato insediamento immigrati a Tiburtino : Abdelmalek Sayad: La doppia assenza ed altro

France “a nation of expats” rather than “a nation of emigrants.” But they’re the same thing……

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