La dimensione spaziale nelle politiche di sicurezza e difesa

La dimensione spaziale nelle politiche di sicurezza e difesa

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 di Violetta Orban

La dimensione spaziale nelle politiche di sicurezza e difesa

L’incidenza della dimensione spaziale in numerosi settori di attività ha condotto a un’acquisizione di consapevolezza dell’importanza del fattore spazio per finalità di tipo politico, strategico, economico e commerciale. Le potenzialità nel campo delle telecomunicazioni, della ricerca scientifica, del monitoraggio ambientale e climatico e della difesa costituiscono rilevanti fattori di stimolo al possesso di infrastrutture e di sistemi spaziali autonomi da parte dei principali attori internazionali ai fini della proiezione del proprio ruolo sulla scena globale.

La valenza strategica di questo tipo di applicazioni si è rivelata un elemento primario per il loro sviluppo già a partire dall’epoca della Guerra Fredda e della coesistenza competitiva tra Stati Uniti e Unione Sovietica e le loro indubbie ricadute in termini politici, economici e militari hanno assunto ulteriore rilievo nel sistema internazionale contemporaneo, caratterizzato da conflitti asimmetrici e frammentazione geopolitica. Il valore aggiunto in chiave militare e di difesa garantito dall’ottenimento di asset spaziali indipendenti ha indotto i soggetti maggiormente attivi nel settore aerospaziale ad implementare progetti di carattere militare, duale e di protezione delle infrastrutture orbitali nell’ottica del raggiungimento di specifici obiettivi strategici e geopolitici.

Scarica gratuitamente il Research Paper N°30/gennaio 2015: ”La dimensione spaziale nelle politiche di sicurezza e difesa

LE IMPLICAZIONI DEGLI ASSET SPAZIALI

NEL CAMPO DELLA SICUREZZA E DIFESA

Il potenziale valore aggiunto in chiave strategica garantito dai sistemi spaziali è un

fattore di valutazione presente nella scelta delle opzioni di molti attori internazionali, particolarmente ai  fini della protezione ed estensione del proprio peso geopolitico, e ne sono testimonianza le molteplici iniziative a livello mondiale esaminate in precedenza.

Il primo conflitto che ha evidenziato esplicitamente il ruolo delle infrastrutture e applicazioni spaziali nella gestione delle operazioni belliche è stata la Guerra del Golfo

(2 agosto 1990 – 28 febbraio 1991), che ha contrapposto una coalizione formatasi

sotto l’egida dell’ONU, guidata dagli Stati Uniti, e l’Iraq di Saddam Hussein colpevole dell’invasione e della conseguente violazione di sovranità del Kuwait. Alcuni hanno definito questo tipo di situazione come una space-enabled war, una guerra resa  cioè possibile dall’utilizzo di sistemi spaziali .

L’importanza delle implicazioni militari, di carattere strategico e tattico, del fattore

spazio  è stata confermata nei successivi conflitti in Kosovo, Afghanistan, Iraq e MedioOriente.

La NATO si è avvalsa di queste tecnologie nel contesto delle azioni ISAF in Afghanistan per servizi di comunicazioni, navigazione e posizionamento, allerta missilistica e telerilevamento a infrarossi. La componente spaziale è inoltre di supporto ad attività di sorveglianza marittima e di contrasto alla pirateria .

Le peculiarità delle applicazioni basate sullo spazio rispondono efficacemente ai requisiti di precisione, efficienza e affidabilità propri delle operazioni militari, presentando vantaggi aggiuntivi rispetto agli strumenti convenzionali. Esse possono rilevare dall’alto installazioni militari, movimenti di truppe, veicoli o imbarcazioni, controlare zone di schieramento dei missili balistici attivando eventuali sistemi di contrasto,

fungere da pontiradio per comunicazioni in tempo reale e ad elevata distanza, in assenza di reti e ripetitori, garantendo in tal modo una maggiore consapevolezza situazionale, un quadro decisionale e di valutazione del rischio più adeguato. Ripercussioni di tipo strategico sono riscontrabili in gran parte dei settori di applicazione dei servizi spaziali; tra i primi esempi di utilizzo dei dati derivanti dal telerilevamento, la meteorologia satellitare ha consentito un esponenziale miglioramento della precisione delle previsioni meteo che ha influito positivamente sulla conoscenza di molti parametri che condizionano le operazioni  belliche (visibilità, direzione e intensità del vento, precipitazioni, turbolenza, umidità).

I satelliti per l’osservazione della Terra permettono di disporre di accurate informazioni sulle condizioni e caratteristiche del territorio, di operare da supporto in caso di emergenze naturali, di garantire un ampio campo visivo per la gestione di crisi, di contribuire ad attività di intelligence. I sistemi radar inoltre, a differenza di quelli ottici, garantiscono una visibilità diurna e notturna e in qualsiasi condizione meteorologica. Le telecomunicazioni satellitari costituiscono ormai una risorsa imprescindibile per la condotta delle attività nei teatri bellici e a fini di difesa e sicurezza, inducendo spesso le forze armate a dotarsi di appositi sistemi militari separati da quelli civili.

Altri asset strategici collegati alle funzioni di  intelligence sono i sistemi satellitari di early warning attività definibile come la capacità globale e permanente di lanciare un allarme tempestivo in caso di azioni aeroterrestri dell’avversario, esplosioni nucleari o lanci di missili balistici, che implica il monitoraggio costante dello spazio aereo nazionale e il rapido invio del segnale di allarme al sistema di difesa aerea. Le costellazioni satellitari per la navigazione permettono di conoscere con precisione la posizione di oggetti fissi o in movimento dotati di ricevitori idonei, delineando un quadro più chiaro per migliorare la logistica, tracciare armi e posizioni del nemico o localizzare elementi di interesse

http://www.bloglobal.net/2015/01/la-dimensione-spaziale-nelle-politiche-di-sicurezza-e-difesa.html

 

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