PD ROMAGNA COLPITO DA FUOCO AMICO! : “spese pazze”- THE SHOW MAS GO ON c’è un film per tutto e tutti!

MA PROPRIO LE STESSE SPESE E LE STESSE FRASI!:

Massimo D’Alema: «Quando la magistratura indaga – ha spiegato – bisogna rispettarne l’attività; naturalmente sappiamo che in tantissimi casi le indagini si concludono con il proscioglimento degli indagati o con l’archiviazione».

Con la notizia che due dei tre candidati alle primarie del PD, Richetti e Bonaccini, sono sotto inchiesta per peculato, si aggiunge un altro capitolo ad una telenovela che neppure il più raffinato regista avrebbe potuto immaginare.
Quanto meno Richetti ha avuto il buon senso e il buon gusto di lasciare. Bonaccini, invece, nella più sfacciata tradizione berlusconiana, trapiantata ormai da anni in casa PD, resta in corsa per la Presidenza della Regione Emilia Romagna.
Sarà la magistratura nei suoi gradi di giudizio a stabilire le responsabilità dei singoli, noi sottolineiamo che chi oggi, a sinistra, guarda con soddisfazione e nostalgia a 15 anni di collaborazione con la giunta Errani, non solo si riconosce in ciò che questa Giunta ha rappresentato per il “sistema PD” (privatizzazioni, precarizzazione del lavoro, stravolgimento neoliberista dei valori cooperativistici, speculazioni edilizie con le grandi opere, attacco al diritto alla casa) ma anche nella gestione disinvolta, del potere e del danaro pubblico.
Non è un caso, infatti, che l’inchiesta “spese pazze” coinvolga tutti i gruppi consiliari e partiti presenti in Regione, senza che se ne salvi uno.
Per questa ragione ROSS@ Bologna denuncia la combinazione tra dinamiche affaristiche e di cattiva amministrazione che il PD, con estese complicità, ha condotto in questi anni a livello regionale e non solo, agendo in una logica di autentica occupazione delle istituzioni, forte di un consenso a prescindere.
Una logica che il PD si appresta a riproporre nella prossima Giunta e che va contrastata senza se e senza ma. Il verminaio che emerge dall’inchiesta “spese pazze”, la spudoratezza di un gruppo dirigente che si ripropone tout court, sono a dimostrarlo.
Per questo ROSS@ Bologna dichiara che l’unico modo per rappresentare le istanze dei settori popolari colpiti da una crisi senza ritorno, delle lavoratrici e dei lavoratori che hanno subito il peso delle politiche neoliberiste, è operare una critica e una rottura radicale con i 15 anni di gestione Errani, con il PD, lavorando alla costruzione di un soggetto alternativo della sinistra di classe.
Chi pensa di poter continuare il solito gioco delle alleanze “di sinistra”, sfruttando antiche abitudini e ambiguità, si copre, di fatto, delle stesse responsabilità.

Ross@ Bologna

vedi anche. Nuovi guai per il Pd in Emilia Romagna. Indagati i candidati alla Regione

http://contropiano.org/politica/item/26234-contrastare-il-sistema-pd-senza-se-e-senza-ma-in-emilia-e-non-solo

Chi è Matteo Richetti. Matteo Richetti, cattolico, ex Margherita, modenese, è dal 2013 deputato dem alla Camera. Eletto con oltre 10mila preferenze alle primarie per i parlamentari, Richetti ha lasciato il consiglio regionale, dove dal 2010 era presidente dell’assemblea legislativa. Giovane, attivo, con Renzi dalla prima Leopolda, Richetti ha contribuito in Regione Emilia Romagna alla legge sull’abolizione dei vitalizi per i consiglieri regionali, ed è stato tra i promotori del taglio ai rimborsi dei consiglieri regionali e di tutte le norme anti-casta. Alle primarie 2012 sostiene Renzi alle primarie contro Bersani, e dopo la sconfitta dell’allora sindaco di Firenze si candida al Parlamento, risultando il più eletto nella sua Modena. Richetti coordina i comitati per Renzi segretario, nel 2013, dell’Emilia Romagna, ma nell’ultimo anno sembra sempre più lontano dal leader Pd, che invece apre le porte della segreteria al rivale Stefano Bonaccini, modenese come Richetti ed ex bersaniano. Ultimo strappo da Renzi, quando Richetti si astiene sull’adesione al Pse. Poi la candidatura alle primarie per la presidenza della Regione, dopo le dimissioni di Vasco Errani.

 

Guerini: “Rispetto decisione”. “Guardiamo con rispetto la decisione di
Matteo richetti di non candidarsi alle primarie in emilia romagna e apprezziamo il suo gesto di tutelare il bene del pd e dell’istituzione regionale. In attesa di notizie ufficiali, confidiamo potrà dimostrare la sua totale estraneità ai fatti che gli verrebbero contestati”. E’ quanto afferma in una nota Lorenzo Guerini, vicesegretario del Partito Democratico.

Il legale: scelta politica. Matteo Richetti “è sereno, è convinto di aver sempre agito in maniera legittima e di aver rispettato le regole, aspettiamo di leggere gli atti nel fascicolo dei Pm per cui abbiamo fatto richiesta stamattina, ma il mio assististo sente di non avere nulla di cui pentirsi”, dice il legale di Richetti, Gino Bottiglioni. La scelta di rinunciare alla corsa per la successione di Vasco Errani “è stata una sua scelta politica per ragioni personali e per tenere unito il partito – prosegue l’avvocato – e non ha nulla a che vedere con questa che è una vicenda giudiziaria. Sono due cose disgiunte – rimarca – anche se mi rendo conto che la contemporaneità possa apparire singolare, tuttavia conoscevamo da tempo l’esistenza di questo procedimento e vista la posizione che Richetti ricopriva era molto probabile che le indagini, perché di questo semplicemente si tratta, fossero anche su di lui”.

“Mai avuta la passione per le auto blu”. Così Richetti rispose nel 2011 alle accuse sull’uso delle automobili a disposizione dei politici in viale Aldo Moro. “La macchina a noleggio con autista, a disposizione 24 ore su 24 del presidente dell’assemblea legislativa, l’ho eliminata una volta diventato presidente. Costava 80 mila euro l’anno: ora ci sono solo i costi per l’auto da noleggiare in caso di spostamento per motivi istituzionali e siamo così passati da un costo annuo di 130.000 euro a 50.000. E quest’anno la voce ‘servizio automobilistico’ è scesa ulteriormente a 25 mila euro. Considerati i due anni e mezzo di legislatura trascorsi, un risparmio di oltre 200 mila euro. Non permetto quindi a nessuno di associare questa mia decisione a sospetti o pratiche irregolari. Peraltro, è tutto documentato”. Richetti, di seguito, spiegò con date e circostanze precise, le ragioni di quegli spostamenti. “Incontri pubblici, appuntamenti di rilievo- conclude- è l’attività istituzionale alla quale sono chiamato come presidente dell’assemblea legislativa dell’Emilia-Romagna. Per me un onore; quella sì, una passione. Quella per le auto blu, invece, non l’ho mai avuta”.

Taddei: “Atto di dignità”. Quello di Matteo Richetti “è un atto individuale che dà dignità alla persona e al Pd: non c’è nulla da vergognarsi”. E’ il commento di Filippo Taddei, membro della segreteria di Matteo Renzi, alla rinuncia di Richetti a correre alle primarie del centrosinistra in Emilia-Romagna. “A Matteo va tutta la mia stima personale e il mio sostegno in una decisione che sono certo sia sofferta sotto il profilo umano e politico”, ha detto Taddei. E sulle presunte pressioni a convincerlo a lasciare, ha aggiunto: “Sono certo che se esistessero, ci sono poi le scelte degli individui e la loro dignità. E Matteo ha fatto una scelta di dignità e individuale”.

Defranceschi: “Presto mio dossier su auto blu della giunta”. Andrea Defranceschi torna alla carica. “Quando lo denunciai io tre anni fa, nel 2011, erano demagogia e populismo. Ora, da quanto emerso da notizie di stampa, pare sia diventata un’indagine della procura”. A questo punto però, scrive in una nota, “mi chiedo cosa succederà nei prossimi giorni quando pubblicherò quello a cui ho lavorato quest’estate e che sarebbe dovuto uscire, neanche a farlo apposta, proprio domani: un dossier sull’uso delle auto blu da parte della giunta e di Errani.

http://www.operaicontro.it/?p=9755723368

Nicolaus of Cusa: Quadrature of the Circle …..La quadratura ..

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