Ebola in arrivo? è più probabile la tbc e il colera, ultimi dati tubercolosi ; Napoli al tempo del colera 1973

Ebola. Fra realtà e allarmismi: intervista a Stella Egidi, resp. medico di Msf

apr 20th, 2014 | By | Category: Focus, L’Intervista, Primo piano, Qui Africa Subsahariana

di Giacomo Dolzani –

ebola stella egidi grandeLe notizie di una nuova epidemia di ebola che sta coinvolgendo ampie zone dell’Africa subsahariana ha causato un allarme generale, diffuso su scala globale dai principali media internazionali e sui social network, prefigurando una catastrofe umanitaria senza precedenti.
Si è anche parlato di una possibile diffusione in Europa di questo virus, tramite l’arrivo di immigrati provenienti dalle regioni colpite dall’epidemia, spesso strumentalizzando ed amplificando la reale gravità del problema, anche a fini politici.
L’emergenza ebola è davvero così grave? La situazione è così disperata come viene presentata?
Per avere un quadro più preciso di come stanno le cose Notizie Geopolitiche ha intervistato Stella Egidi, responsabile medico di Medici Senza Frontiere, organizzazione attiva in più di 60 paesi, operante nel campo dell’assistenza medica a vittime di guerre, disastri naturali ed epidemie.
– Dottoressa Egidi, nelle ultime settimane si è spesso parlato di un’epidemia di ebola in alcune aree dell’Africa, In Guinea (108 decessi), in Liberia (19 decessi) e alcuni in Sierra Leone, per un totale di 203 casi di contagio: ci può dare una visione generale del problema?
“L’epidemia in corso in Guinea e nei paesi confinanti è stata definita “senza precedenti” poiché effettivamente è un evento unico nella storia di questa patologia: per la prima volta colpisce un’area geografica fuori da quella tradizionalmente colpita (il virus finora si era diffuso solo nella regione centrafricana), ha assunto una portata sovranazionale coinvolgendo due paesi e si è diffuso in ambito urbano, nella capitale Conakry: si tratta di un andamento abbastanza atipico, dato che tradizionalmente questo virus interessava soltanto comunità remote e isolate nelle zone rurali del continente. Questo comporta nuove sfide, perché circoscrivere i casi richiederà più tempo e più impegno del solito; ciononostante, per quanto ci riguarda, posso dire che tutte le misure sono già in atto per tenere sotto controllo la diffusione del virus”.
– La rilevanza mediatica che è stata data è giustificata in rapporto alla sua gravità, anche alla luce della presenza di malattie come la malaria che, a quanto pare, sono forse una piaga peggiore dell’ebola per la popolazione africana?
“E’ giusto che vi sia una corretta e adeguata informazione su quanto accade a livello globale, anche quando ad essere coinvolti sono angoli remoti del pianeta. Sono però fuori luogo toni esageratamente allarmistici, che, quando combinati con informazioni scorrette e incomplete, rischiano solo di creare un panico ingiustificato e improduttivo. Questa è purtroppo l’ennesima tragedia che colpisce popolazioni già profondamente toccate da epidemie ben più gravi, come quelle da HIV/AIDS, malaria e tubercolosi. Queste ultime, sebbene facciano molte più vittime e siano molto più difficili da eradicare, non suscitano però la stessa attenzione per il loro carattere cronico e meno esplosivo”.
– Spesso viene messa in luce la scarsità di risorse destinate alla lotta alla fame ed alle malattie nei paesi in via di sviluppo; pensa che le contromisure prese dalla comunità internazionale, in particolare dalle Nazioni Unite e dai singoli Paesi, siano sufficienti per contrastare il verificarsi di epidemie e carestie nel continente africano o ritiene necessario un intervento più deciso da parte di queste organizzazioni?
“Se ci riferiamo in modo generale all’impegno speso dalla comunità internazionale nella lotta alle epidemie che affliggono i paesi in via di sviluppo, va riconosciuto che molto è stato fatto in termini di finanziamenti e di supporto, si pensi al Fondo Globale per la lotta a AIDS, Tubercolosi e Malaria che ha consentito l’accesso alle terapie antiretrovirali a più di 9 milioni di persone sieropositive. Si sta oggi però assistendo ad un preoccupante disimpegno da parte dei donatori internazionali che rischia di compromettere i risultati raggiunti e i futuri obiettivi, Il continente africano è ancora molto fragile sotto certi aspetti, i sistemi sanitari di questi paesi sono lungi dall’essere autonomi e l’impegno di tutti è quanto mai necessario”.
– Come opera e quali iniziative ha messo in campo Medici Senza Frontiere per fornire sostegno alla popolazione africana?
“Per l’attuale epidemia di Ebola, siamo intervenuti in Guinea ed in Liberia, i due paesi attualmente colpiti dal virus, allestendo strutture ospedaliere per la cura e l’isolamento dei casi, e con estensive attività di informazione ed educazione sulla popolazione al fine di limitare il propagarsi dell’epidemia. In questi paesi, come facciamo in altri relativamente ad altre problematiche, lavoriamo in stretta collaborazione con i ministeri della Salute locali per rafforzare le competenze e fornire il supporto necessario.
Per sostenere queste nostre attività, che comportano l’impiego di grandi risorse logistiche e stanno attualmente impegnando circa 60 volontari internazionali tra medici, infermieri e logisti, abbiamo avviato una campagna straordinaria di raccolta fondi, invito chi volesse contribuire a consultare la pagina web www.msf.it/emergenzaebola”.
– Esiste la possibilità che attraverso l’immigrazione il virus possa propagarsi in Europa?
“Il rischio di una diffusione dell’epidemia ai paesi occidentali è un’evenienza molto improbabile. L’ipotesi poi che il veicolo di ingresso del virus in Italia possano essere gli immigrati che sbarcano sulle nostre coste è quanto mai infondata: si tratta di persone che nella maggior parte dei casi non provengono dalla regione colpita, e che comunque hanno viaggiato per mesi attraversando diversi paesi prima di imbarcarsi per l’Italia. Se avessero acquisito la malattia, il decorso rapidissimo con cui questa si manifesta non consentirebbe loro di affrontare questo viaggio. Tra l’altro, voglio precisare che solo una persona nella fase già conclamata della malattia è contagiosa, e che il contagio non avviene tramite il semplice contatto o la via respiratoria, ma richiede un’ esposizione ai liquidi biologici della persona infetta. Tipicamente infatti, il contagio avviene tra membri della stessa famiglia che hanno assistito un familiare già malato, o nel personale sanitario esposto a liquidi biologici infetti, come sangue, urine e vomito. I toni allarmistici con cui si additano gli immigrati come responsabili della possibile importazione del virus sono quindi francamente fuori luogo”.
– Negli ultimi giorni sono girate in rete notizie di casi in Italia e in Europa… bufale?
“Non ci risulta alcun caso segnalato in Italia o in altri paesi europei. Gli unici paesi colpiti sono ad oggi Guinea e Liberia. Nessun altro caso è stato confermato al di fuori di questi paesi”

http://www.notiziegeopolitiche.net/?p=40189

USA. Cnn, ‘portato in Liberia vaccino sperimentale per Ebola per due operatori americani’

ago 4th, 2014 | By | Category: Qui Africa Subsahariana, Qui America del Nord, Ultimissime

di Ehsan Soltani

ricerca scientificaLa Cnn ha reso noto che il governo di Washington ha inviato in Liberia tre fiale di un vaccino, top secret e ancora sperimentale, per curare l’ebola, e che è stato iniettato su due operatori umanitari statunitensi, il dottor Kent Brantly (33 anni) e Nancy Writebol (59 anni), contagiati ed ora rientrati negli Usa.
Stando a quanto si è saputo, i due pazienti sono stati informati del fatto che il farmaco, battezzato “ZMapp” e prodotto dalla Mapp Biopharmaceutical, non era mai stato testato su un essere umano, ma ha dato esiti confortanti nei test sulle scimmie.

http://www.notiziegeopolitiche.net/?p=43158

Ebola crisis: Sierra Leone and Liberia announce state of …

Canton Mombello, caso di tubercolosi in cella …

Infanzia, in Italia 1 milione 876mila bambini vivono in povertà

http://www.controappuntoblog.org/2011/12/22/infanzia-in-italia-1-milione-876mila-bambini-vivono-in-poverta-2/

tubercolosi
Ultimi aggiornamenti

(22 maggio 2014) Sorveglianza dei contatti di casi di Tb in Emilia-Romagna: i dati 2010-2011

La sorveglianza della tubercolosi è particolarmente onerosa, soprattutto se consideriamo il grande impegno profuso per rintracciare e per sorvegliare i contatti di casi polmonari. Valutarne i risultati è una sfida! In Emilia-Romagna in totale nel biennio 2010-2011 sono stati individuati 9018 contatti, di cui 2627 stretti, 4675 regolari e 1716 occasionali. Coerentemente con la riduzione del livello di contagiosità, il numero di contatti individuati è decrescente. La media dei contatti individuati per ciascun caso di tubercolosi contagiosa risulta pari a 13,4 e, diversificando l’osservazione per tipologia degli esposti individuati, il numero medio per caso indice è pari a 6,4 nei contatti stretti, 24,4 nei contatti regolari e 17,8 nei contatti occasionali. È quanto emerge dal rapporto del sistema di sorveglianza regionale sugli esposti a casi di tubercolosi con sede polmonare, sia in generale che rispetto a una graduazione della contagiosità del caso indice. Il documento, pubblicato a marzo 2014, ha l’obiettivo di osservare nel dettaglio le performance della sorveglianza, poiché il grado di contagiosità del caso è tra i fattori indispensabili per la corretta gestione delle persone esposte. Nell’analisi sono stati presi in esame tutti i 651 casi di tubercolosi polmonare residenti e/o domiciliati in Emilia-Romagna segnalati nel biennio 2010-2011 e i rispettivi dati della sorveglianza degli esposti a rischio, come previsto dalla circolare della Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali della Regione Emilia-Romagna n. 9 del 26 aprile 2005 “Sistema regionale sorveglianza della tubercolosi”. Per maggiori informazioni, scarica il documento completo “Sorveglianza dei contatti di casi di tubercolosi. Approfondimento sulle forme ad interessamento polmonare 2010-2011” (pdf 43 kb).

 

(17 aprile 2014) Piemonte: on line il rapporto 2013

Nel 2012, in Piemonte, sono stati segnalati 366 casi di tubercolosi (45 in meno rispetto all’anno precedente) con un’incidenza di 8,4 casi ogni 100.000 abitanti, valore al di sotto della soglia definita dall’Ecdc per i Paesi a bassa endemia tubercolare. È quanto emerge dal rapporto “La tubercolosi in Piemonte. Rapporto 2013” (pdf 846 kb), pubblicato dalla Asl di Alessandria, Servizio di riferimento regionale di Epidemiologia per la sorveglianza la prevenzione e il controllo delle malattie infettive (Seremi). In linea con i dati europei, la fascia di età più colpita in Piemonte è quella dei giovani tra i 25 e i 34 anni (16 casi/100.000 abitanti) e la quota di bambini ≤14 anni di età è pari al 5% circa. I casi di Tb tra persone nate all’estero rappresentano il 58% delle segnalazioni, per un totale di 212 casi. Con 17 casi/100 mila abitanti, Torino è la città piemontese con la maggiore incidenza di Tb. Resta elevata la quota di casi di Tb con esame colturale positivo per le quali non sono disponibili informazioni sulla sensibilità ai farmaci antitubercolari. Rispetto al trattamento antitubercolare e ai risultati delle cure dei nuovi casi di Tb respiratoria si sono registrati esiti favorevoli nel 72% dei casi, valore inferiore a quello fissato dall’Oms come standard, ma paragonabile alla media europea. Per maggiori informazioni consulta il documento completo (pdf 846 kb).

 

(27 marzo 2014) Tb e migranti: on line un nuovo portale

In occasione della Giornata mondiale contro la tubercolosi 2014 (24 marzo), l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim) ha presentato il portale web “Migration Health. Migration and Tuberculosis”. Questo spazio è interamente dedicato alle azioni chiave per contrastare la diffusione di questa patologia tra le popolazioni migranti. Per maggiori informazioni consulta il sito web Migration Health. Migration and Tuberculosis.

 

(20 marzo 2014) Giornata mondiale contro la tubercolosi 2014

“Reach three milion” è lo slogan della Giornata mondiale contro la tubercolosi 2014 che ricorre il 24 marzo. La frase scelta è un vero e proprio appello, rivolto a tutte le istituzioni, le organizzazioni di cittadini, le associazioni e gli operatori sanitari, ad impegnarsi maggiormente per “raggiungere” i malati di tubercolosi nel mondo, soprattutto quelli che non hanno accesso ai servizi sanitari. Infatti, tra gli oltre 9 milioni di persone che ogni anno contraggono la tubercolosi, circa un terzo viene letteralmente “perso” dai sistemi sanitari. In particolare sono persone che vivono in aree povere del mondo, in comunità a rischio o tra categorie emarginate (come i lavoratori migranti, i rifugiati, gli sfollati, i detenuti, le popolazioni indigene, le minoranze etniche e i consumatori di droghe). Per maggiori informazioni leggi l’approfondimento a cura di Antonietta Filia (Cnesps-Iss).

http://www.epicentro.iss.it/problemi/Tubercolosi/aggiornamenti.asp

tubercolosi
Documentazione

In Europa

Best practices in prevention, control and care for drug-resistant tuberculosis (pdf 28 Mb)

Documento dell’Oms Europa, pubblicato a ottobre 2013, contenente buone pratiche relative alla prevenzione, al controllo e alla cura della Tb farmaco-resistente.

Tubercolosis surveillance and monitoring report 2013 (pdf 17 Mb)

Quinto rapporto congiunto Ecdc/Oms Europa sull’epidemiologia della malattia nel nostro continente, pubblicato a marzo 2013.

Eurosurveillance, Volume 18, Issue 12, 21 March 2013 (pdf 862 kb)

Numero monografico dedicato alla tubercolosi, pubblicato in occasione della Giornata mondiale 2013.

Adequate treatment essential to stop TB across Europe – new Ecdc/Who report (pdf 405 kb)

Comunicato stampa congiuto Ecdc/Oms Europa, pubblicato il 19 marzo 2013, che traccia uno scenario sull’epidemiologia della patologia in Europa, le azioni necessarie per contrarne la diffusione e elenca alcune delle attività messe in atto in Europa in occasione della Giornata Mondiale contro la Tubercolosi 2013.

European union standards for tubercolosis care

Linee guida per la cura della Tbc elaborate da Ecdc ed Ers (European respiratory society) e pubblicate all’interno dello European respiratory journal nel mese di aprile 2012. Queste linee guida, rivolte ai clinici e agli operatori di sanità pubblica, rappresentano un adattamento europeo degli standard internazionali per la gestione della Tbc presenti del documento “Internationl standards for Tb care” (pdf 1,9 Mb) pubblicato a gennaio 2006.

Can the economic crisis have an impact on tuberculosis in the Eu/Eea?

In occasione del World Tb Day 2012, Eurosurveillance dedica l’editoriale del 22 marzo 2012 al possibile impatto della crisi economica sulla diffusione della malattia nei Paesi Ue/Eea.

Tuberculosis surveillance and monitoring in Europe 2012

Quarto rapporto congiunto Ecdc/Oms Europa sull’epidemiologia della malattia nel nostro continente, pubblicato a marzo 2012.

Management of contacts of Mdr Tb and Xdr Tb patients

Guida Ecdc sulla prevenzione delle forme resistenti Mdr Tb e Xdr Tb nei Paesi Ue/Eea.

Consolidated action plan to prevent and combat multidrug- and extensively drug-resistant tuberculosis in the Who european Region 2011–2015 (pdf 101 kb)

Documento dell’Oms Europa che illustra le nuove strategie per la lotta alla tubercolosi.

Eurosurvelliance, edizione del 24 marzo 2011 (pdf 1,2 Mb)

Numero speciale di Eurosurvelliance pubblicato in occasione del World Tb Day 2011 e dedicato all’epidemiologia della tubercolosi nella Regione Europea dell’Oms, all’analisi dei progressi compiuti nel settore della diagnostica e alle sfide per il futuro. Leggi anche la breve presentazione su EpiCentro.

Tuberculosis surveillance in Europe 2009 (pdf 11 Mb)

Rapporto congiunto Ecdc-Oms Europa sulla sorveglianza della tubercolosi, nel 2009. Il rapporto riferisce che nel 2009 la Regione europea dell’Oms ha riportato 329.391 nuovi casi di Tbc (che rappresentano circa il 5,6% dei casi segnalati  a livello globale).

Ahead of World Tuberculosis Day (2010)

Numero di Eurosurveillance, pubblicato il 18 marzo 2010, che contiene quattro articoli e un editoriale dedicati alla Giornata mondiale contro la tubercolosi.

Tuberculosis surveillance in Europe 2008 (pdf 9 Mb)

Secondo il rapporto congiunto Ecdc-Oms Europa sulla sorveglianza della tubercolosi, nel 2008, 50 dei 54 Paesi della Regione europea dell’Oms hanno riportato 461.645 casi di tubercolosi (52,2 per 100.000 abitanti), che rappresentano circa il 6% dei casi di Tbc segnalati all’Oms a livello globale.

Tubercolosis surveillance in Europe 2007

Primo rapporto congiunto Ecdc-Oms Europa sulla sorveglianza della tubercolosi conferma un generale trend in diminuzione delle notifiche di tubercolosi nei Paesi della Regione europea dell’Oms, seppure con situazioni molto eterogenee a seconda del Paese considerato.

Framework action plan to fight tuberculosis in the European Union (pdf 452 kb)

Documento dell’Ecdc, pubblicato a febbraio 2008, allo scopo di fornire indicazioni sulle azioni da intraprendere, sia a livello nazionale nei singoli Paesi sia delle istituzioni comunitarie, per il controllo e l’eliminazione della Tb nell’Unione Europea. Leggi il commento di Massimo De Crescenzo (Università Tor Vergata di Roma).

The Global Mdr-Tb & Xdr-Tb Response Plan 2007-2008

Piano biennale dell’Oms, prodotto in collaborazione con il programma Stop Tb, per la risposta alle forme di tubercolosi più resistenti ai farmaci.

Caso di Tbc resistente a tutti i farmaci in cittadino americano in transito in Europa

Un cittadino statunitense, con un’infezione tubercolare causata da un germe estensivamente resistente ai farmaci, nel maggio 2007 ha viaggiato in aereo in Europa e in Italia.

Ecdc e Xdr-Tb: faq: domande e risposte degli Ecdc sulla Xdr-Tb in italiano.

Cdc e Xdr-Tb: fact sheet: scheda tecnica per gli operatori dei Cdc sulla Xdr-Tb.

Primi casi di tubercolosi in Italia resistenti a tutti i farmaci testati

Articolo di Eurosurveillance, pubblicato a maggio 2007, prende in esame due casi di Xdr-Tb identificati in Italia. La cattiva gestione dei casi di Tbc e il controllo subottimale dell’infezione nella fase iniziale hanno probabilmente svolto un ruolo importante nell’emergenza del problema. Sono perciò necessari miglioramenti nelle politiche e nelle pratica clinica se si vuole raggiungere l’eliminazione della Tbc in Europa. Leggi l’articolo (in italiano, in inglese).

Raccomandazioni degli Ecdc sulle forme di tubercolosi estensivamente resistenti ai farmaci (Xdr-Tb)

A partire da settembre 2006, l’Oms ha espresso particolare preoccupazione a causa della diffusione di un ceppo particolarmente virulento di Tbc estensivamente resistente ai farmaci (Xdr-Tb). Gli Ecdc hanno espresso in un documento la valutazione del rischio, in particolare per quanto riguarda la popolazione europea. Leggi l’articolo (in italiano, in inglese).

http://www.epicentro.iss.it/problemi/Tubercolosi/documentazioneEuropa.asp

L’arretratezza di Napoli
Nel 1973 Napoli vive in una situazione di atavica miseria e arretratezza. Le condizioni igieniche della città partenopea sono disastrose, la speculazione edilizia è irrefrenabile, la mortalità infantile sensibilmente più alta di quella delle città del nord e l’aspettativa di vita decisamente inferiore.
Racconta il fotografo Mimmo Jodice: ‘io scattai centinaia di foto di un edificio in abbandono di Torre del Greco dove vivevano decine di famiglie in condizioni da Terzo Mondo?.
La città, inoltre, sta attraversando un momento particolarmente difficile; soffre per la stretta economica che attanaglia l’intero Paese a causa della crisi petrolifera. Le misure di contenimento dei prezzi, che al Nord rassicurano le piazze, al Sud scatenano la corsa all’accaparramento; nel mese di luglio un modesto rincaro della farina aveva provocato la serrata dei panificatori nell’intera provincia: il 17 luglio si erano verificati i primi assalti ai forni, e ci era voluta una settimana perché cessasse la rivolta. E’ in questo contesto che Napoli affronta l’emergenza dell’epidemia.

http://www.lastoriasiamonoi.rai.it/puntate/napoli-al-tempo-del-colera/688/default.aspx

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