Shostakovich,Suite on Verses of Michelangelo



 

10 MORTE

Di morte certo, ma non già dell’ora,

la vita è breve e poco me n’avanza;

diletta al senso, è non però la stanza

a l’alma, che mi prega pur ch’i’ mora.

Il mondo è cieco e ‘l tristo esempro ancora

vince e sommerge ogni prefetta usanza;

spent’è la luce e seco ogni baldanza,

trionfa il falso e ‘l ver non surge fora.

Deh, quando fie, Signor, quel che s’aspetta

per chi ti crede? c’ogni troppo indugio

tronca la speme e l’alma fa mortale.

Che val che tanto lume altrui prometta,

s’anzi vien morte, e senza alcun refugio

ferma per sempre in che stato altri assale?

11 IMMORTALITà

Qui vuol mie sorte c’anzi tempo i’ dorma:

Nè son già morto: e ben c’ albergo cangi,

resto in te vivo, c’ or mi vedi e piangi;

se l’un nell’ altro amante si trasforma.

Qui son morto creduto; e per conforto

del mondo vissi, e con mille alme in seno

di veri amanti: adunche, a venir meno,

per tormen’ una sola non son morto.

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