30 settembre 1452 – Primo libro stampato, la Gutenberg di Johann Gutenberg

Addio signor Gutenberg

543 anni fa muore, in miseria e solitudine, l’uomo che ha rivoluzionato la stampa con i caratteri mobili. Come sarà stato possibile?

di Caterina Visco
Morire soli, in povertà, defraudati dei propri beni e senza la soddisfazione di vedere riconosciuto l’immenso valore della propria opera. È accaduto a Johannes Gutenberg, colui che ha regalato la stampa a caratteri mobili all’Europa, il 3 febbraio 1468. Se non altro, all’uomo che creato la prima arma di istruzione di massa e che con il suo ingegno ha cambiato la storia di un continente, è stata risparmiata una grande delusione: sapere che la stampa a caratteri mobili l’avevano già inventata i cinesi diverse centinaia di anni prima. Il primo libro stampato conosciuto a oggi è infatti il Sutra del Diamante, risalente all ‘868 dC e conservato presso la British Library.

Come il Sutra, un dialogo tra il Buddha e un suo seguace, anche il primo libro stampato da Gutenberg è un testo religioso. Forse il più famoso al Mondo. Si tratta della Bibbia. Anzi per la precisione, della Bibbia a 42 linee, realizzata sulla base della Vulgata (la bibbia tradotta in latino da San Gerolamo) e divisa in due volumi.

Gutenberg cominciò a lavorare alla stampa della Bibbia nel 1450 a Magonza, sua città natale, mettendosi in società con il banchiere Johann Fust, un socio finanziatore, e con l’incisore Peter Schöffer. La sua intenzione era di costruire una pressa simile a quella usata per il vino nella valle del Reno, che schiacciasse un foglio di carta o di pergamena sopra singoli caratteri di metallo opportunamente costruiti, disposti uno accanto all’altro a formare una pagine e ricoperti di inchiostro. Appena due anni dopo, il 30 settembre del 1452, stampò la sua prima Bibbia. Ne realizzò circa 180 copie, vendute per 30 fiorini l’una. I volumi erano raffinati e rifiniti come se li avesse realizzato un monaco amanuense in anni di lavoro ed ebbero un glorioso successo.

Tuttavia, nel 1455 Fust e Schöffer sciolsero la società, costringendo Gutenberg a pagare alcuni debiti con parte dei suoi macchinari e della attrezzatura. Nonostante il duro colpo, l’inventore rimise faticosamente in piedi la sua officina e ricominciò a lavorare. Perseguitato dalla sfortuna, perse tutto di nuovo durante il saccheggio di Magonza del 1462. Non ebbe la forza di ricominciare da capo una terza volta e si spense sei anni dopo.

Delle sue Bibbie ne sono rimasti 48 esemplari, quasi tutti conservati in biblioteche pubbliche – la British Library ne ha due copie, una fa parte della Library of Congress mentre la Bibliothèque nationale de France ne ha addirittura tre, mentre altre fanno parte delle collezioni delle più importanti università, come Cambridge ed Eton in Gran Bretagna o come Harvard, Yale e Princeton negli States. Il valore di una copia completa (entrambi i volumi) è di circa dieci milioni di dollari, ma i collezionisti sono disposti a pagare molto di più: nel 1987, durante un’asta, un solo volume venne venduto per circa 4,5 milioni di dollari di allora (più di nove milioni di oggi). E chissà quanto Bill Gates ha pagato la sua nel 1994.

http://daily.wired.it/news/scienza/morte-johannes-gutenberg.html


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