Usanze fasciste a Varese giugno 2013 e nel 1923 in Italia. Salutoni rossi.

Varese

La folla in consiglio per Mussolini, sembrava Rai Storia

Il paninaro, il sanbabilino d’antan, il vecchio avvocato fascista, gli storici e professori antifascisti. Ieri sera, per assistere alla mozione su Benito Mussolini, il consiglio comunale ha fatto registrare il tutto esaurito

giovane con la maglia nera e la celtica, la donna con la maglietta rossa antifascista, la ragazza con il look dell’autonomia operaia, il paninaro, il sanbabilino d’antan, il vecchio avvocato fascista, gli storici e professori antifascisti. Ieri sera, per assistere alla mozione su Benito Mussolini, il consiglio comunale ha fatto registrare il tutto esaurito. Il pubblico era assiepato tra le sedie e anche in piedi, e i consiglieri comunali, nei loro interventi, si chiedevano stupiti come mai, quando si discute del bilancio comunale, ci sia il vuoto in sala, mentre quando si discute di una vicenda accaduta 89 anni fa, l’aula sia strapiena.

’ la passione, è il richiamo dei valori antichi, o forse delle ideologie, vissute in maniera viscerale dagli italiani. Alcuni la spiegano così: é così tanto tempo che in questo paese non ci sono delle idee che ci si attacca alle ultime tematiche che hanno suscitato un po’ d’amore e odio. A vedere parte del pubblico in sala consiglio, ieri sera, sembrava quasi di essere in una puntata di Rai Storia. Va detto con rispetto, perchè c’era anche tanta gente interessata ed appasisonata, ma anche con una punta di sguardo aperto alla riflessione, perché in molti si stanno chiedendo oggi che valore dare alle dispute politiche su Mussolini. A un certo punto della serata è giunto un signore di circa 80 anni e ha iniziato a leggere un giornale degli anni quaranta, scritto in serbo croato. Dietro di lui alcuni ragazzi vestiti con le magliette nere negli anni ottanta, mentre alcuni della Fiamma che parevano dei paninari di piazza San Babila.

Dicono che ci si affezioni spesso alla moda che si è più amato quando si era giovani e dunque ecco che un gruppetto di pubblico di destra, molto composti in realtà, sembravano membri di un gruppo new wave anni ottanta, tipo i Diaframma o gli Spandau Ballet. Dall’altra parte della barricata, c’erano la maglietta rossa «Antifascista siempre», con l’avverbio in spagnolo, classica allusione guevarista. Il pubblico comunque era mischiato e c’è stato molto fair play. Scherzando tra giornalisti, si diceva che avrebbero potuto scambiarsi i gagliardetti a fine partita. E invece il finale testimoniato dal video è stato surreale. Sentire delle sfuriate così calorose contro i comunisti che hanno ammazzato Mussolini, nel 2013, può sembrare proprio fuori luogo. Come quando fai zapping la sera e ti appare un vecchio documentario.

7/06/2013

http://www3.varesenews.it/varese/la-folla-in-consiglio-per-mussolini-sembrava-rai-storia-265078.html

CIRCOLO DI INIZIATIVA PROLETARIA      

1.     G IANCARLO LANDONIO

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————————————Archivio sulla Sinistra Comunista in italia

A. Bordiga, Usanze fasciste (La Correspondance Internationale, n. 4, 2 fevrier 1923) 

 Fonte web:  AVANTI BARBARI.it   aggiornato al: 20/02/2011

Su  La Correspondance Internationale organo bisettimanale dell’Internazionale Comunista troviamo, soprattutto nei primi anni, molti scritti di personaggi importanti del comunismo mondiale come, ad esempio, Bukarin, Radek, Riazanov, Victor Serge e tra gli italiani Terracini, Grieco ed anche, talvolta, Bordiga.

In questa breve comunicazione Bordiga parla, tra il serio ed il faceto, del fascismo giunto al potere e dei metodi che applica.

L’articolo probabilmente fu scritto all’inizio del 1923 (per poi comparire nel numero di La Correspondance Internationale del 2 febbraio); Bordiga verrà arrestato il 3 febbraio a Roma mentre usciva dall’ufficio clandestino dell’esecutivo del Partito.

Non ci risulta che questo breve scritto sia mai stato tradotto in italiano.

Usanze fasciste

 

Su qualche fatto per caratterizzare i costumi dell’Italia fascista. Riforma della polizia e dell’amministrazione, diritti politici dei cittadini, diritti di stampa…

 

La vita dell’Italia è, assolutamente in  tutti i campi, dominata dal fascismo che pretende essere un fattore di rigenerazione.

Il fascismo vuole che si parli di lui con rispetto. Dopo le perpetue esitazioni dei governi democratici ha restituito allo Stato il suo carattere sacro.. E’ la formula ufficiale: il regime è di ferro.

Di ferro? Diamo qualche schizzo dei suoi nuovi metodi e dei suoi risultati.

A Torino, Napoli e in altri luoghi, le guardie regie, forza di polizia statale, scontente di dover fondersi con i carabinieri si sono ammutinate, applicando contro i fascisti dei metodi… puramente fascisti. I giornali di Torino che hanno relazionato sui fatti sono stati soppressi.

Nella stessa Torino le guardie regie hanno obbligato dei consumatori, presenti nei caffè, a urlare: «Abbasso Mussolini!».

E’ inteso che l’ordine è stato ristabilito. In attesa della organizzazione della milizia nazionale fascista le camicie nere si aggiungeranno alla polizia e ai carabinieri per assicurare il mantenimento dell’ordine e della moralità pubblica.

Dato però che le camicie nere hanno commesso e commettono tanti eccessi il generale Del Bono, zelante fascista capo della polizia, sconfessando le loro malefatte e quelle dei propri agenti, ha deciso che i fascisti non potranno ormai entrare nelle case private che accompagnati da funzionari statali.

La criminalità sarà repressa senza tergiversazioni. Alla procedura tradizionale i fascisti sostituiscono qualcosa di più moderno e di più efficace: il delinquente caduto nelle loro mani deve, se tiene alla sua integrità, fare subito delle confessioni complete…

Recentemente a Roma fu commesso il rapimento di un bimbo e ciò provocò grande emozione. I fascisti arrestarono molti «sospetti» da cui ottennero senza difficoltà delle complete confessioni. Tutti si sono riconosciuti colpevoli: ma non si è trovata traccia del bambino.

Le opinioni dei cittadini devono essere sorvegliate da vicino. A Milano i fascisti hanno deciso di effettuare un censi mento politico della popolazione. Ne hanno incaricato i loro amici proprietari (il limite legale degli affitti è stato abrogato). Ogni proprietario ha ricevuto un questionario concernente le opinioni politiche dei suoi inquilini. L’innovazione è felice.

Le censure della stampa e della corrispondenza, per non esistere ufficialmente, non sono meno vigilanti. Il solo giornale comunista che esce ancora in Italia, Il Lavoratore di Trieste aveva pubblicato sulla rivolta delle Guardie regie la semplice verità. La polizia si mise in moto e confiscò i numeri già stampati del giornale che apparve con un enorme spazio bianco. Così ci fu del clamore. Il giorno seguente il prefetto di Trieste convocava il direttore del nostro organo per intimargli di non lasciare più spazi bianchi al posto degli articoli censurati. La prossima volta vi metteremo qualche buona canzone popolare: il fatto è che abbiamo meno immaginazione dei fascisti.

Il fascismo vuole ringiovanire tutto. A cominciare dai quadri di funzionari. Così i vecchi vengono rimpiazzati dalle sue creature. Vuole istituire il regime delle competenze. Così Mussolini ha «nominato» il deputato Eduardo Torre, farmacista, alto commissario delle ferrovie… E questo signor Torre, che annuncia volentieri il licenziamento dei ferrovieri rossi, non vuole dire nulla del deficit delle ferrovie. «Parlerò a fine esercizio» Ammirazione generale.

Che dire dei nuovi principi di diritto introdotti in Italia? E’ stata promulgata una amnistia per tutti i crimini e delitti ispirati a zelo nazionalista. In questo modo i rari fascisti che l’assassinio o l’incendio avevano portato in prigione ne sono usciti e… continuano. Gli operai che hanno osato difendersi contro gli incendiari e gli assassini in camicia nera restano in prigione.

Le stamperie dei nostri giornali sono state sistematicamente saccheggiate. I fascisti sono ritornati in una di queste sistematicamente quando hanno avuto bisogno di qualcosa. Hanno preso tutte le macchine da scrivere. E’ vero che ci sono state lasciate le chiavi dei nostri locali. Ma per salvare il nostro materiale dobbiamo … rubarlo di notte. E’ quanto mi ha detto un compagno. «Siamo riusciti a…  rubarci noi stessi una macchina da composizione!» mi ha annunciato felice.

A Roma i fascisti hanno messo a fuoco la nostra libreria. Eravamo assicurati contro i rischi di saccheggio, ma la società di assicurazione ci ha informato che non ci considerava come vittime di saccheggio ma come oggetto di un’azione rivoluzionaria. Il distinguo è specioso ma perderemo sicuramente il processo..

I costumi della nuova Italia non mancano di interesse …

A. Bordiga

La Correspondance Internationale, n. 4, 2 fevrier 1923

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