- Il Saggiatore (Galileo), trattato scritto da Galileo Galilei nel 1623
- Il Saggiatore (rivista), rivista culturale fondata a Roma nel 1844
- il Saggiatore (casa editrice), casa editrice indipendente fondata a Milano nel 1958
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Il Saggiatore, nel quale con bilancia squisita e giusta si ponderano le cose contenute nella Libra è un trattato scritto da Galileo Galilei, pubblicato a Roma nel 1623 a cura dell’Accademia dei Lincei e dedicato a papa Urbano VIII.
Il libro nacque da una disputa tra Galileo e Orazio Grassi sull’origine delle comete. Nell’agosto del 1618 erano apparse tre comete, divenute oggetto di discussione da parte di scienziati e filosofi.
Il gesuita Orazio Grassi pubblicò un trattato, la Disputatio astronomica, proponendo una spiegazione a questo fenomeno. Galileo rispose tramite un suo discepolo, Mario Guiducci, col Discorso sulle comete. Il Grassi allora, sotto lo pseudonimo di Lotario Sarsi, rispose con la Libra astronomica ac philosophica, e Galileo, fingendo di credere che il Sarsi fosse una persona ben distinta dal Grassi, scrisse Il Saggiatore, nel quale con bilancia squisita e giusta si ponderano le cose contenute nella Libra.
Il titolo dell’opuscolo deriva dalla bilancia di precisione, il “saggiatore” appunto, con la quale gli orefici pesano l’oro, in contrapposizione alla grossolana “Libra” (stadera) con la quale il Grassi, secondo il parere di Galileo, pesa le opinioni, che esse siano proprie o altrui.
L’ipotesi di Galileo che le comete fossero delle apparenze dovute ai raggi solari era sbagliata, mentre il Grassi, correttamente, affermava che esse erano corpi celesti. Ma Galileo aveva ragione nel sostenere che non era la scienza libresca del Grassi quella giusta, in quanto non fondata sulle esperienze, bensì sui libri degli antichi e sull’astrazione. Galileo invece si basava sul suo nuovo metodo scientifico, basato sull’osservazione e la sperimentazione. Per questo motivo il Saggiatore è di grande rilevanza nella fondazione del moderno concetto di scienza.
Galileo dedicò il trattato al nuovo papa, Urbano VIII, che l’autore conosceva fin da quando era cardinale, che era salito al Soglio pontificio nello stesso anno 1623. Noto per l’apertura alle arti e alla scienza, Papa Barberini mostrò di gradire molto il contenuto dell’opera[1].
Dal punto di vista letterario, è considerato l’opera più elegante e effervescente di Galileo, quella in cui si fondono maggiormente il suo amore per la scienza, per la verità e la sua arguzia di polemista.
IL SAGGIATORE
Nel quale
Con bilancia esquisita e giusta
si ponderano le cose contenute nella
LIBRA ASTRONOMICA E FILOSOFICA
DI LOTARIO SARSI SIGENSANO
scritto in forma di lettera
all’illustrissimo e reverendissimo
MONSIG. D. VIRGINIO CESARINI
Accademico Linceo
Maestro di camera di N. S.
dal signor
GALILEO GALILEI
Accademico linceo nobile fiorentino
Filosofo e Matematico primario
del
SERENISSIMO
GRAN DUCA DI TOSCANA
ALLA SANTITÀ DI N. S.
PAPA URBANO OTTAVO
Indice
- Dedica
- Prefazione
- Capitolo I
- Capitolo II
- Capitolo III
- Capitolo IV
- Capitolo V
- Capitolo VI
- Capitolo VII
- Capitolo VIII
- Capitolo IX
- Capitolo X
- Capitolo XI
- Capitolo XII
- Capitolo XIII
- Capitolo XIV
- Capitolo XV
- Capitolo XVI
- Capitolo XVII
- Capitolo XVIII
- Capitolo XIX
- Capitolo XX
- Capitolo XXI
- Capitolo XXII
- Capitolo XXIII
- Capitolo XXIV
- Capitolo XXV
- Capitolo XXVI
- Capitolo XXVII
- Capitolo XXVIII
- Capitolo XXIX
- Capitolo XXX
- Capitolo XXXI
- Capitolo XXXII
- Capitolo XXXIII
- Capitolo XXXIV
- Capitolo XXXV
- Capitolo XXXVI
- Capitolo XXXVII
- Capitolo XXXVIII
- Capitolo XXXIX
- Capitolo XL
- Capitolo XLI
- Capitolo XLII
- Capitolo XLIII
- Capitolo XLIV
- Capitolo XLV
- Capitolo XLVI
- Capitolo XLVII
- Capitolo XLVIII
- Capitolo XLIX
- Capitolo L
- Capitolo LI
- Capitolo LII
- Capitolo LIII
- “Sed quid adversus hæc afferre possit Galilæus, non dissimulabo: dicat enim fortasse, nullam unquam fuisse fundarum aut arcuum vim tantam, quæ sclopeti aut muralis tormenti impulsum æquare potuerit; quod si plumbeæ glandes hisce tormentis excussæ non liquescunt, addito etiam pulveris incendio, quo vel uno liquescere deberent, iure suspicari nos posse, poëtarum fuisse commenta illa liquefacti plumbi atque exustarum exempla sagittarum. Sed si hæc facile obiiciat Galilæus, non æque tamen facile eadem probarit. Quin potius scio, explosas maioribus bombardis plumbeas pilas in aëre liquescere aliquando. Certe Homerus Turtura, ut nuperrimus ita diligentissimus rerum Gallicarum scriptor, ait, ingentem aliquando tormentariorum globorum vim inutilem mœnibus diruendis fuisse, quod, cum illi exigui prius forent atque ex ferro, superinducto plumbo maiores effecti fuissent: “cum enim, inquit, in muros exploderentur, plumbo in aëre liquescente, solus interior globulus ex ferro, instar nuclei, abiecto cortice, murum pertingebat.” Præterea, audivi ipse ex iis qui viderant, probatissimæ fidei viris, cum dicerent, globulum plumbeum rotundum sclopeto explosum, cum brachio forte alterius inhæsisset, ex eodem postea extractum fuisse non rotundum, sed oblongum et vere glandis figuram referentem: quod quotidianis etiam exemplis comprobatur, dum irrito sæpe ictu glandes plumbeæ sclopetis excussæ, inter hostium vestes implicitæ, figura non amplius qua fuerant, sed compressæ ac laciniosæ atque etiam frustatim comminutæ reperiuntur. Quod argomento est, illas, ex calore concepto rariores effectas, invalido percussisse ictu.”
Galileo Galilei
http://www.controappuntoblog.org/2012/04/26/galileo-galilei/
Il Dialogo sui due Massimi Sistemi del Mondo di Galileo Galilei
vita di Galileo il testamento spirituale di Brecht
http://www.controappuntoblog.org/2013/02/03/vita-di-galileo-il-testamento-spirituale-di-brecht/