I Borgia in tv

I Borgia in tv

La prima puntata ha superato il 4% di share, replicando il successo ottenuto negli USA, dove la serie in nove puntate firmata da Neil Jordan, è stata uno dei più grandi successi del canale Showtime.
Girata interamente a Budapest, “I Borgia”, con Jeremy Irons nei panni di Rodrigo, Papa Alessandro VI, racconta con eleganza ed in modo molto convincente  il modo in cui il potere si veste di un mantello religioso, divenendo poi terrificante nei suoi appetiti attuativi.
C’è chi, nella stampa cattolica, ha gridato allo scandalo, dicendo che La7, sempre più anticlericale, ha scelto, astutamente e malignamente, di mandare in onda uno sceneggiato concepito contro la chiesa in un momento difficile di “vacatio” papale, commettendo per di più, molti errori storici.
Ma a Jordan non interessa la perfetta ricostruzione, bensì lo scavo in personaggi complessi che hanno composto un universo paradigmatico in un periodo di orrori e grandezze noto come Rinascimento.
Alla convincente interpretazione di tutto il cast,si aggiunge la minuziosa ricostruzione d’ambiente, gli splendidi costumi, la regia che mette in evidenza ogni minimo particolare degli attori, seguendoli passo passo,  ma senza mai dare la sensazione che tutto sia registrato.
La forza di questa serie, infatti, è proprio l’illusione che la vicenda si svolga sotto gli occhi dei telespettatori, portandoli indietro nel tempo.
Va ricordato che, raccontare la storia dei Borgia è sempre stato una sorta di desiderio recondito per i maggiori registi internazionali.
Due anni fa un’altra serie dedicata alla malfamata famiglia italiana è stata trasmessa da Sky Cinema. Poi c’è stata una lunga serie realizzata in Spagna che non è mai arrivata sui teleschermi di casa nostra.
E questi sono solo i più recenti di una filmologia televisiva che continua ad affascinare registi e interpreti chiamati a far rivivere con la loro facce i vari membri di una delle più celebri e discusse famiglie della storia  a cui Alexandre Dumas dedicò una celebre opera in cui narrò, ma in modo molto sinistro e spesso falsificato, la storia della casata spagnola che conquistò il Vaticano, fatta di  amori scandalosi, battaglie, crimini, tradimenti, fratricidi e incesti.
Nel 2011 la scrittrice inglese Sarah Bower, insegnante di scrittura creativa presso l’Università dell’East Anglia, ha pubblicato un romanzo intitolato “I peccati dei Borgia” (in Italia per Sperling & Kupfer), in cui, attraverso la spagnola Ester, dama di Lucrezia e amante di Cesare, ricostruisce in modo affascinante i magnifici eccessi di una famiglia di personaggi ambigui e complessi.
Insieme a “Alla corte dei Borgia di Jeanne Kalogridis” e “Tu vipera gentile” della Bellonci, l’opera più interessante su una famiglia complessa e da sempre al centro di studi e discussioni.
Tornando all’opera di Jordan, a cui il regista irlandese ha atteso per più di un lustro fra interruzioni e rinvii, si tratta di un racconto ben orchestrato sul potere, che, mentre fa le sue prove di aggregazioni e di invenzioni nel governo degli uomini, devia dalla sua stessa moralità e usa la sua forza per disgregare la vita umana e la naturalezza dei sentimenti.
Famoso per Intervista col vampiro e La moglie del soldato, film che gli è valso il Premio Oscar, Neil Jordan è anche un valentissimo scrittore, di cui, a febbraio, è uscito da noi il romanzo “Aurora con mostro marino”: un testo pieno di lirismo, dal gusto vagamente impressionista, che affronta la delicata tematica dell’incomunicabilità, dimostrando una sensibilità veramente unica e con cui Jordan ha vinto il Guardian Fiction Award.
Come nel romanzo, nel film-tv, Jordan è soprattutto interessato a descrivere , tra silenzi e tradimenti, la sfera pubblica e privata di due uomini, un padre e un figlio (Rodrigo e Cesare) che si ritrovano divisi dalle cose che più li uniscono  e che si trincerano dietro un muro di silenzi e di terribili rituali.

http://www.politicamentecorretto.com/index.php?news=56654

 

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