Pierre Georges Jeanniot “Gavroche Leading a Demonstration, illustration from ‘Les Miserables’ by Victor Hugo”
Nato nel 1820, è figlio dei Thénardier che non lo amano e se ne sono sbarazzati: è per questo che vive sulla strada (abitualmente dice «Rientro nella strada» quando esce da una casa). Gavroche ha fatto in tempo a conoscere le due sorelle più grandi, Éponine e Azelma, ma non i due fratelli minori che i genitori hanno dato in adozione dopo una sordida trattativa con altri malfattori. Dopo l’arresto della loro madre adottiva, quando i due bambini si ritrovano a loro volta sulla strada, Gavroche li incontra senza sapere che sono i suoi fratelli e li aiuta a sfamarsi, prima che Parigi li inghiotta definitivamente nel suo ventre. Né lui né il lettore sapranno il loro destino futuro.
Gavroche muore il 6 giugno 1832, poco dopo Éponine, accanto alla stessa barricata della rue de la Chanvrerie, durante la protesta popolare del 5 giugno 1832, tentando di recuperare delle cartucce inesplose per i suoi compagni insorti aldilà della barricata, dove viene preso di mira quasi per un tragico gioco dai soldati. Muore cantando una celebre canzone che non ha tempo di concludere:
L’elefante della Bastille
Forse non tutti sanno che, prima di accogliere la colonna di Luglio, la piazza della Bastiglia venne decorata da un’enorme fontana a forma di elefante.
Nel 1808, Napoleone desideroso di lasciare i segni della grandezza del suo impero decise di erigere una fontana gigantesca nel luogo in cui un tempo sorgeva la prigione.
La realizzazione dell’opera fu affidata agli architetti Percier e Fontaine che costruirono soltanto le fondamenta della fontana.
Nel 1813 un modello a grandezza naturale, realizzato in gesso, venne sistemato al posto della fontana.
L’enorme pachiderma divenne rapidamente un terreno di gioco per i bambini del quartiere come testimonia un passo dei Miserabili di Victor Hugo che descrive il piccolo Gavroche mentre si nasconde nella carcassa dell’animale.
La statua fu smontata soltanto nel 1846 e dalle rovine dell’animale sbucarono numerosissimi ratti che infestarono il quartiere per svariate settimane.