STATO DI POLIZIA

STATO DI POLIZIA

Molti italiani è come vivessero nel paese dei balocchi e allora confondono stellette per stelline.

Il caso “Cucchi” e “Aldrovandi”, la Diaz e poco altro, sono solo quello che malgrado tutto riesce ad emergere, ma la realtà capillare va al di là dei fatti eclatanti attribuiti a ‘mele marce’ cui si e no verrà fatto un richiamo scritto, ed è che siamo dentro ad uno Stato di polizia nonostante le cosiddette autorità istituzionali e i partiti di governo si dicono ‘democratici’  e a difesa della democrazia.

Qui dentro non ci dovete entrare. Potete andare a fare casino per tutta Roma, ma se entrate qui dentro siete morti”. E giù botte. Sono le 16.00 di mercoledì 14 novembre

La ragione di questo va trovata nella nostra storia recente, dove nemmeno fu compiuta la defascistizzazione del Paese dopo il ventennio…in nome di una realpolitik che vedeva il male assoluto nella Russia sovietica a migliaia di chilometri e non si curava dei fascisti nostri, mai epurati ed anzi messi a dirigere i servizi di intelligence. La tradizione di Paese fascista inside non è mutata di nulla a tutt’oggi.

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