Arancia meccanica

Eccomi qua, cioè io, Alex e i miei tre drughi: Billy, Georgie e Pete, ed eravamo seduti al Korova milkbar, ad arrovellarci il gulliver su come passare la serata, il Korova milkbar vende latte+, ossia latte rinforzato con qualche droguccia mescalina, è roba che ti fa robusto.. e disposto all’esercizio dell’amata ultravioloenza.”

Con queste parole, sulle note di “March for the funeral of Queen Mary”, in un atmosfera a metà tra la psichedelia e il surrealismo comincia quest’opera.Forse uno dei film più discussi di tutti i tempi, nonché l’ennesimo capolavoro del grande maestro del cinema, basato, come gran parte dei suoi film (cfr. Barry Lyndon, Lolita, Eyes wide shut ecc.), sulla rivisitazione di un romanzo che costituisce uno dei pilastri fondamentali della letteratura contemporanea: l’omonimo A Clockwork Orange di Anthony Burgess, scritto a cavallo tra le due guerre mondiali.
Il film segue abbastanza fedelmente la trama del libro, evidenziando e approfondendo determinati spunti (immaginazione, violenza, musica), con quel tocco di arte ed ingegno proprio del grande Kubrick.
Facendo un’analisi di tipo artistico-letterario, occorre dire che tale storia, vede il punto di arrivo del perfezionamento e dell’evoluzione, protrattasi nel corso dell’intero sviluppo della letteratura occidentale, di una figura: quella dell’antieroe.
Protagonista della vicenda è infatti Alex (Malcolm McDowell) : un adolescente (nel romanzo ha 15 anni) il cui principale passatempo è quello di rubare, picchiare i barboni, stuprare, fare risse con altre bande, orge e, non dimentichiamolo, ascoltare il grande Ludovico Van (Beethoven).
Secondo Burgess, nonché secondo lo stesso Kubrick, la figura del protagonista, non rappresenta alcun moto adolescenziale di ribellione nei confronti della società, del vivere civile e delle istituzioni (cosa che, data l’età, sarebbe, entro un certo limite, assolutamente normale) bensì il rifiuto di qualsiasi legame con la morale.
Nel film assistiamo pertanto, alla metamorfosi di tale personaggio, dallo stadio dell’amoralità, a quello (mancato) di cittadino inserito nella società, tramite il condizionamento, che si basa nella somministrazione di droghe, abbinata alla visione, coatta, di scene di estrema efferatezza; tutto ciò fa si che Alex ogniqualvolta si trovi di fronte ad un episodio di violenza, venga colto da conati di vomito e convulsioni. Così da non poter reagire.Molti sono i temi toccati nel corso del film: dal rifiuto della morale, alla conformazione ai modelli comportamentali imposti dalla società, dal libero arbitrio, al soffocamento dell’individuo.
Senza voler per forza sezionare l’opera, analizzandone le varie tematiche, è comunque possibile apprezzare lo straordinario abbinamento di immagini e suoni: un alternarsi di estrema violenza e musica classica, tutto ciò può produrre un forte senso di smarrimento nello spettatore, il quale, rischia di non captare l’effettiva crudeltà dell’immagine, in quanto indotto a lasciar viaggiare la sua mente sulle note dell’allegro motivo in sottofondo (per esempio il “Guglielmo Tell” durante l’orgia).
Affascinante sicuramente anche l’ambientazione della vicenda (un ipotetico futuro?) nonché l’abbigliamento dei drughi: bombetta, ciglia tinte, vestito bianco, cinturone dal quale spunta un fallo di dimensioni sproporzionate, che ricorda molto le statue di Priapo e dei satiri (Kubrick era appassionato delle commedie di Plauto).
Degno di nota è infine il linguaggio adoperato, tanto affascinante quanto assurdo.
In conclusione un autentico capolavoro, il mio film preferito, di cui, dopo la prima visione (15 anni) mi sono innamorato e perciò ho rivisto come minimo una quarantina di volte, scoprendone ogni volta nuovi aspetti (che ho avuto modo di analizzare in molti compiti durante i cinque anni di liceo).
Insomma un’opera complessa, affascinante e scioccante, che va vista più volte e assimilata.

Marcello Stellin

http://www.cinegap.org/arancia-meccanica/

A Clockwork Orange – Calculated Captivity

http://www.controappuntoblog.org/2012/08/07/a-clockwork-orange-calculated-captivity/

A Clockwork Orange

http://www.controappuntoblog.org/2012/04/12/a-clockwork-orange/




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