Kaos

“…Una notte di giugno caddi come una lucciola sotto un gran pino solitario in una campagna d’olivi saraceni affacciata agli orli d’ un altipiano di argille azzurre sul mare africano… Per uno spavento che s’era preso a causa di questa grande morìa, mia madre mi metteva al mondo prima del tempo previsto, in quella solitaria campagna lontana dove si era rifugiata. Un mio zio andava con un lanternino in mano per quella campagna in cerca d’ una contadina che aiutasse mia madre a mettermi al mondo… Raccattata dalla campagna la mia nascita fu segnata nei registri della piccola città situata sul colle… confesso che di tutte queste cose non mi sono fatta ancora né certo saprò farmi mai un’idea”

 

« Io son figlio del Caos; e non allegoricamente, ma in giusta realtà, perché son nato in una nostra campagna, che trovasi presso ad un intricato bosco denominato, in forma dialettale, Càvusu dagli abitanti di Girgenti, corruzione dialettale del genuino e antico vocabolo greco “Kaos”. »

(Luigi Pirandello)




Kaos Taviani | controappuntoblog.org

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