EINSTEIN SUONAVA IL VIOLINO

 

Come Einstein sia riuscito a diventare ciò che è stato e che tutt’oggi è in termini di genialità, sembra essere stato, di recente, oggetto di studio di diverse ricerche scientifiche.

Vediamo insieme qualcuno di questi approfondimenti particolarmente interessanti per via della replicabilità che ne è possibile attuare.

Suonare e ascoltare musica non solo sono tecniche potenti in se stesse, ma gli esperimenti condotti hanno anche dimostrato che stimolano la capacità di generare immagini del cervello.

Come già accennato nell’articolo “L’apprendimento veloce e la musica barocca“, alcuni ricercatori del Montreal Neurological Institute, sottoposero dodici persone a vari schemi melodici, scansionandone allo stesso tempo il cervello con la tomografia a emissione di positroni (PET), che realizza un tracciato del flusso sanguigno.

Quando cominciava la musica, il sangue defluiva non solo verso il lobo temporale destro coinvolto nell’udito, ma anche nella regione dietro l’emisfero destro che governa la visione. Dal momento che i soggetti sperimentali tenevano gli occhi chiusi durante questo esperimento, i ricercatori conclusero che la musica doveva aver stimolato automaticamente immagini mentali, quindi questo fornì elementi utili sul come usare la visualizzazione mentale.

L’esperimento condotto a Montreal suggerisce l’idea che tutti noi possiamo reagire “sinestesicamente” alla musica, sebbene nella maggior parte dei casi reprimiamo le immagini prima che raggiungano la nostra mente conscia.

Puoi ascoltare questo genere di musica cliccando sul link, già riportato su dei post precedenti che parlano di tecniche di rilassamento.

Gli scienziati hanno scoperto che certi tipi di musica agiscono come potenti stimolanti dello sviluppo intellettuale, sia sui bambini che sugli adulti.

Da più fonti scientifiche confermano che è durante l’infanzia che l’impatto della musica è più acuto.

Abbiamo articolato ancora meglio questo approfondimento durante “la memoria nella musica“.

Albert Einstein fu un violinista appassionato per la maggior parte della sua vita.

Della sua musica e della ricerca fisica, Einstein diceva:

“Entrambe nascono dalla stessa fonte e sono complementari l’una all’altra…”.

I familiari di Einstein osservarono che la musica sembrava catalizzare il suo processo creativo.

“Ogni volta che sentiva di stare per giungere alla fine di un percorso o di una situazione difficile al lavoro” ricorda suo figlio maggiore, ” si rifugiava nella musica, e questo, di solito, risolveva tutte le sue difficoltà.”

La sorella di Einstein osservò che suonare sembrava “metterlo in un piacevole stato mentale, che facilitava la sua riflessione”.

Mentre si scervellava nel risolvere qualche problema legato alle formule scientifiche, Einstein suonava appunto il violino finchè, improvvisamente, si alzava in piedi e dichiarava: “Ecco, ora ci sono!”.

“Gli era improvvisamente apparsa una soluzione”, aggiunse sua sorella.

Suonare calmava l’animo di Einstein e apriva la strada verso il suo subconscio. Il suo modo di apprendere veloce e la sua mente inconscia creavano dei fortissimi legami/associazioni a livello neurale.

Ma forse ha fatto molto di più…

Einstein cominciò a suonare il violino all’età di sei anni, quando la sua finestra dell’infanzia era ancora spalancata.

Prima dei quindici anni, eseguiva già sonate di Beethoven e di Mozart, oltre a passare molte ore a fare improvvisazioni al pianoforte.

http://www.memorizzare.eu/index.php/2010/04/07/come-einstein.html

 

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