Arsenico nell’acqua, lo studio nascosto

Arsenico nell’acqua, lo studio nascosto

21 ott 2012

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by redazione

(Il Messaggero, Cronaca di Viterbo) L’arsenico uccide. Da solo o in cocktail con altri agenti inquinanti. Perché l’ingestione del metallo pesante presente nell’acqua e nel cibo (come pane, pizza o pasta) provoca un aumento dei tumori maligni al fegato, alle vie biliari e quelle respiratorie, alla prostata e alla vescica. Ma accanto all’incidenza nelle patologie oncologiche, causa l’aumento dei casi di diabete mellito, di ipertensione arteriosa, di patologie ischemiche del cuore e problemi riproduttivi. E poi interferisce nello sviluppo delle sinapsi dei più piccoli, con conseguente aumento dei casi di disturbo dell’attenzione e di autismo. … (Federica Lupino)

Emergenza arsenico nell’acqua, 91 comuni del Lazio coinvolti

 

08 ago 2011

by redazione

Troppo arsenico nell’acqua di 128 comuni: il 28 ottobre 2010 la Comunità Europea – respingendo la richiesta di deroga ai limiti di legge inoltrata dall’Italia – ha detto stop all’erogazione di acqua all’arsenico, dopo aver fissato il limite a 10 microgrammi per litro, mentre in alcune di queste zone si superano anche i 50. Di questi 128 comuni, ben 91 si trovano nel Lazio, la maggior parte con valori che superano i 10 microgrammi per litro, molti sopra i 20 (valore che già non consente l’uso domestico), alcuni sopra i 40 e addirittura oltre 60. Eppure, finora sono solo due i comuni laziali ad essersi dotati di un dearsenificatore: Nepi, dove è stato costruito dalla Talete Spa, e Corchiano, dove è arrivato grazie all’iniziativa del sindaco. Gli altri comuni, si sono dotati delle cosiddette «fontanelle leggere», ovvero fontane di acqua potabile dove i cittadini possono recarsi per prelevare acqua liscia (gratuita) o frizzante (a 5 centesimi il litro). Intanto, però, dai rubinetti delle case e degli esercizi commerciali continua ad uscire acqua non potabile e altamente dannosa per la salute. Per risolvere la situazione, «sarebbe necessario capire se ci sono falde con concentrazioni di arsenico inferiori, per poi miscelare le acque abbassando il livello di contaminazione con poca spesa – sottolinea Bengasi Battisti, sindaco di Corchiano e chirurgo d’urgenza all’ospedale di Belcolle – Dove questo non è possibile, non resta che realizzare il dearsenificatore, più costoso ma indispensabile. Eppure, ad oggi non esiste un piano di copertura finanziaria per la realizzazione dei dearsenificatori nonostante si tratti di una vera e propria emergenza nazionale».

La presenza di alti livelli di arsenico nell’acqua si ha laddove si presentino fratture tra le falde dell’acqua calda (quelle che danno origine alle terme) e le falde di acqua fredda, normalmente separate. Le fratture si originano soprattutto nelle aree vulcaniche e questo spiega perchè le zone più colpite siano il viterbese e i Castelli Romani. Inquinamento di origine naturale, quindi, ma non meno pericoloso. Infatti, l’Ordine dei medici-chirurghi e odontoiatri di Viterbo ha chiesto ai propri iscritti di collaborare allo «Studio per valutare l’esposizione alimentare all’arsenico in popolazioni residenti nelle aree del Lazio caratterizzate dalla presenza di arsenico di origine geologica nelle acque destinate al consumo umano» proposto dal Reparto Tossicologia Alimentare e Veterinaria -Dipartimento di Sanità Pubblica Veterinaria e Sicurezza Alimentare – dell’Istituto Superiore di Sanità. Infatti l’arsenico è classificato dalla Iarc, Agenzia internazionale di ricerca sul cancro, come elemento cancerogeno certo di classe 1 e posto in diretta correlazione con molte patologie oncologiche e in particolare con il tumore del polmone, della vescica, del rene e della cute. Per questo, l’Ordine dei medici-chirurghi e odontoiatri di Viterbo «chiede quindi che si provveda urgentemente a forme alternative di approvvigionamento di acqua potabile per la popolazione, in particolare per i neonati, i bambini, i malati e le donne in gravidanza, e le industrie alimentari e che si adottino immediatamente tutti i provvedimenti necessari a dearsenificare l’acqua destinata a consumo umano», si legge in una nota diffusa dall’Ordine

http://www.romadailynews.it/regione/emergenza-arsenico-nellacqua-91-comuni-del-lazio-coinvolti.php

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