Questa è la foto non solo di Genova, ma di tutta Italia, non si tratta di un paese fragile come ci ripetono ma totalmente devastato, in questi giorni piangiamo i morti , alla fine , forse, ci srà il bilancio totale dei decessi e come in tutte le catastrofi i costi dei dolori e dei travagli individuali e familiari che non rientrano nella contabilità, tanto meno del PIL!
Poi più in là ci renderemo conto delle ricadute economiche di questo crollo, dell’impotanza di Genova e del suo porto e delle sue vie di comunicazioni per l’intera economia italiana, sarà un costo salatissimo che si sommerà ai costi della crisi del 2008 e a quello della “nuova” crisi preannunciata con la questione lira turca e il crollo delle cosidette economie emergenti; ho detto “nuova” fra virgolette perchè ormai il sistema capitale è alla sua crisi irreversibile .
Ci raccontano che risolveranno tutto in breve tempo, ma ci sono gli esempi del terremoto dell’Aquila , di Amatrice, delle innumerevoli alluvioni , della slavina di Rigopiano e così via :
“Dal terremoto dell’Aquila del 2009 l’A24 e l’A25 hanno bisogno di una messa in sicurezza di viadotti e gallerie. Centinaia di chilometri a rischio. Ma i fondi non si trovano”
L’Italia è un paese di città e luoghi di nobile ed antica bellezza, non ne siamo degni : è evidente.
e poi mi dicevo, ma guarda come si fa presto a diventare profughi quando non te lo aspetti…
Mi pare tanto assurdo che gli esseri umani non si riconoscano fratelli nella sventura e siano sempre pronti ad abboccare a qualsiasi contabufale politico.
vittoria
L’Avamposto degli incompatibili