2 agosto 1980 e che data è ? – 4 agosto 1974 : strage Italicus e il resto … .

2 agosto 1980 e che data è ? – 4 agosto 1974 : strage Italicus e il resto …

2 agosto 1980 e che data è ? – 4 agosto 1974 : strage Italicus e il resto …

il grande faccendiere Francesco Pazienza e i 4 amici al bar

“Io, Gelli e la strage di Bologna”
Ecco le verità della super-spia

di MILENA GABANELLI

Francesco Pazienza

“Che fine ha fatto?” mi chiedo guardando la foto su un catalogo che sto per buttare. Il suo nome era comparso sui giornali nel 1982 con la qualifica di “faccendiere”. Le ultime tracce le trovo su internet: uscito dal carcere di Livorno, sta scontando gli ultimi mesi di pena presso la Pubblica Assistenza di Lerici. Francesco Pazienza ha scontato 10 anni per depistaggio alle indagini sulla strage di Bologna, altri 3 per il crac Ambrosiano e associazione a delinquere. Amico di Noriega, frequentatore dei servizi segreti francesi, americani e sudamericani, nel 1980 è a capo del Super Sismi.

Braccio destro di Licio Gelli, il suo ambiente è il sottobosco di confine fra l’alta finanza e l’alta criminalità, l’alta politica e il Vaticano. Protagonista delle vicende più tragiche della storia italiana degli anni ’80, è depositario di informazioni mai rivelate, altre raccontate a modo suo. Laureato in medicina a Taranto, non ha mai indossato un camice. Negli anni ’70 vive a Parigi e fa intermediazioni d’affari per il miliardario greco Ghertsos. Poi l’incontro con il capo del Sismi, Santovito. Grandi alberghi, yacht, belle donne, sigari rigorosamente cubani e tagliasigari d’oro… Un’altra epoca. Adesso ha 62 anni e fuma le Capri, mentre cammina da uomo libero sul lungomare di Lerici.

Cominciamo dall’inizio: come avviene l’incontro con Santovito?
“Me lo presentò l’ingegner Berarducci, oggi segretario generale dell’Eurispes. Santovito era suo zio, e mi chiese di fare il suo consulente internazionale”.
E perché Santovito le dà questo incarico senza conoscerlo prima?
“Sa, io parlavo diverse lingue e avevo un sacco di relazioni in giro per il mondo. Normalmente non avviene così, ma all’epoca era quasi tutto improntato all’improvvisazione”.

E in cambio cosa riceveva?
“Rimborso spese. Siccome non avevo bisogno di soldi, era quello che volevo: se volevo andare a New York in Concorde, andavo in Concorde. Mi sembrava tutto molto avventuroso”.

Si dice che lei sia stato determinante nella sconfitta di Carter contro Reagan.
“La storia comincia con Mike Ledeen a Washington, che mi aveva presentato Santovito; lui dirigeva il Washington Quarterly e faceva capo ad una lobby legata ai repubblicani (e alla Cia-ndr). Così gli dico: “Guarda che quando c’è stata la festa per l’anniversario della rivoluzione libica, il fratello di Carter ha fraternizzato con George Habbash”, che era il capo del Flp. E a quel punto disse: “Se tu mi dai le prove , noi possiamo fare l’ira di Dio””.

E le prove come se le era procurate?

“Attraverso un giornalista siciliano, Giuseppe Settineri, che io mandai con un microfono addosso ad intervistare l’avvocato Papa, che faceva il lobbista e aveva partecipato alla festa di Gheddafi. Lui raccontò per filo e per segno tutto quello che era successo. Le foto dei festini me le avevano fornite Michele Papa e Federico Umberto D’Amato, la testa degli affari riservati del Viminale”.

Il Viminale ha dunque interferito nelle elezioni di un paese alleato?
“Sissignore, però la débacle ci sarebbe stata ugualmente, ma non in misura così massiccia”.

Lei, che non è un militare, diventa capo del Super Sismi. Cos’era?
“Il Super Sismi ero io con un gruppo di persone che gestivo in prima persona”.

Marzo 1981, le Br sequestrano l’assessore campano Cirillo. Lei che ruolo ha avuto?
“Un ruolo importante. Fui sollecitato da Piccoli, allora segretario della Dc. Incontrai ad Acerra il numero due della Nuova Camorra Organizzata di Cutolo, Nicola Nuzzo. Mi disse che in dieci giorni Cirillo sarebbe stato liberato, e così è stato”.

Chi ha pagato?
“Non i servizi. Il giudice Alemi disse di aver scoperto che furono i costruttori napoletani a tirar fuori un miliardo e mezzo di lire, che finirono alle Br”.

Piccoli cosa le ha dato per questa consulenza?
“Niente, assolutamente niente, eravamo amici, non c’era un discorso mercantilistico”. (Del miliardo e mezzo, alle Br finiscono 1.450 milioni. Chi ha imbustato i soldi del riscatto sarebbe Pazienza, che, secondo vox populi, avrebbe taglieggiato le Br tenendo per sé 50 milioni).

A gennaio 1981 sul treno Taranto-Milano viene piazzata una valigia con esplosivo della stessa composizione di quello usato nella stazione di Bologna… Ci sono dei documenti intestati a un francese e un tedesco, indicati dai servizi come autori di stragi avvenute a Monaco e Parigi. Si scoprirà poi che si trattava di depistaggio.

“Il depistaggio è stato fatto dal Sismi per non fare emergere la vera verità della bomba di Bologna. Secondo l’allora procuratore Domenico Sica c’era di mezzo la Libia, e coinvolgerla in quel momento avrebbe voluto dire tragedia per la Fiat e per l’Eni. Vada negli archivi delle sedute parlamentari: il 4 agosto 1980, Spadolini in persona presentò un’interrogazione parlamentare in cui attribuiva la bomba di Bologna a origini straniere mediorientali”.

Ma qual era l’interesse mediorientale?
“L’Italia non poteva sottrarsi agli obblighi Nato, e quindi doveva fare un accordo con Malta, per proteggerla in caso di attacchi del colonnello Gheddafi. L’accordo fu firmato, e Gheddafi fece la ritorsione. Ustica porta la stessa firma. Me lo ha raccontato Domenico Sica. Quando tolgono il segreto di Stato la verità salterà fuori”.

Lei è stato condannato a 10 anni per depistaggio, qualche prova a suo carico evidentemente c’era, i servizi segreti li comandava lei.
“Le prove a mio carico erano dovute al fatto che sono stato il braccio destro, mandato dagli americani, per sostituire Licio Gelli alla guida della P2. E siccome Gelli era il motore primo del depistaggio, io che ero il suo braccio destro, automaticamente…”.

Quando è scoppiata la bomba a Bologna dov’era?

“A New York”.

84 morti e 250 feriti, nel suo paese. Lei è consulente del Sismi, non ha pensato: “Adesso bisogna trovare chi è stato”?
“Io no. Perché non è mio compito. I servizi segreti sono come un’azienda. Giusto? Se tu ti occupi di una cosa, non è che dici “adesso parliamo di Bologna, parliamo di Ustica”…”.

1982. Calvi viene impiccato sotto un ponte. Si è parlato di un suo coinvolgimento.
“Sì, e qual era il mio interesse? Io non sono stato mai neanche indagato nell’omicidio Calvi. La sua morte è un mistero anche per me, comunque non si uccide Calvi a livello di Banda della Magliana… E non mi venga a dire che l’MI5 non sapesse che Calvi si trovava a Londra da giorni! I giochi di potere erano molto più grossi. Capisce cosa voglio dire?”.

No.
“La morte di Calvi e lo scandalo del Banco Ambrosiano avrebbero imbarazzato pesantemente il Vaticano, che insieme all’Arabia Saudita voleva Gerusalemme città aperta a tutte le religioni, e Israele era contrario. Poi c’era lo scontro politico interno italiano, c’erano i comunisti, che hanno preso una valanga di soldi dal Banco Ambrosiano. Non è così semplice dire è A, B o C”.

Di chi erano i soldi che andavano verso la Polonia?
“Arrivavano dai conti misti Ior-Banco Ambrosiano. L’organizzatore era Marcinkus d’accordo con papa Wojtila. Sono stato io a mandare 4 milioni di dollari in Polonia”.

Ma come ha fatto tecnicamente?
“Vicino a Trieste, abbiamo fatto preparare una Lada col doppio fondo e dentro c’erano 4 milioni di dollari di lingottini d’oro di credito svizzero. Era aprile 1981, un prete polacco venne a ritirare questa Lada e la portò a Danzica. Qual era il discorso? Agli operai in sciopero non potevamo dare gli zloty, né i dollari perché i servizi segreti polacchi se ne sarebbero accorti. Anche perché lei può fare il patriota come vuole, però se a casa ha 4 bambini e non ha come farli mangiare, lo sciopero non lo fa. Giusto?”.

Ma lei perché si portava su un aereo dei servizi segreti un ricercato per tentato omicidio, braccio destro di Pippo Calò, capo della banda della Magliana?
“Lei sta parlando di Balducci. Io sapevo che era uno strozzino, ma non è mai salito su un aereo dei servizi. Usava lo pseudonimo di Bergonzoni e una volta lo feci passare a Fiumicino mentre proveniva da Losanna. Era un favore che mi chiese il prefetto Umberto D’Amato, suo amico intimo”. (Per questo “favore” Pazienza fu condannato per favoreggiamento e peculato: fu accertato che aveva trasportato, su un aereo dei servizi , il latitante Balducci sotto falso nome).

Nell’84 lei deposita da un notaio un documento intitolato “operazione ossa”. “Ossa” starebbe per Onorata Società Sindona Andreotti. Che cos’era?
“All’epoca c’era il pericolo che Sindona potesse inventare dei coinvolgimenti di Andreotti in questioni di crimini organizzati. Bisognava capire cosa volesse fare Sindona per tirarsi fuori dai guai prima di rientrare in Italia quando si trovava nel carcere americano di New York”.

Ci siete riusciti?
“Non c’è stato bisogno di fare nessuna misura attiva, ne abbiamo fatta una conoscitiva”.

La misura attiva qualcuno l’ha fatta quando è finito nel carcere italiano…
“Qui parliamo del 1986. Nel carcere italiano ha bevuto un caffè di marca Pisciotta…”.

Lei in quante carceri ha soggiornato?
“Alessandria, Parma e alla fine a Livorno.
Complessivamente ho fatto 12 anni di carcere gratis”.

Non si ritiene colpevole di nulla?
“Zero. Le racconto una cosa, 30 marzo 1994: un maggiore della Dia, nome M. cognome M. mi dice: “Lei è un uomo informatissimo, ci deve raccontare di come portava le lettere di Fabiola Moretti (compagna di De Pedis, componente della banda della Magliana, coinvolto nel rapimento di Emanuela Orlandi-ndr) al senatore Andreotti, nel suo ufficio privato. Sa, fra poco esce la sentenza di Bologna, e noi la mettiamo a posto”. Io gli ho detto: “A me di Andreotti non importa niente. Il problema è che quel che lei mi chiede di ricordare non è vero”. Avevo il microfono addosso. Sa qual è la cosa comica? Che molti pensano che io sapessi di questo e di quell’altro e che non ho detto niente perché sono un duro. Non ho detto niente perché non sapevo. Capisce la differenza?”.

Quando è uscito dal carcere dove è andato?

“A casa dei miei genitori, comunque non è un problema ricominciare da capo”.

Cosa fa ora per sbarcare il lunario?
“Il consulente per transazioni internazionali. Sto trattando un cementificio in Africa”.

Come pensa di ricostruirsi una credibilità?
“La storia non è finita, sta cominciando il secondo tempo”.

Erano 25 anni che volevo incontrare il grande faccendiere. Una curiosità tutta personale, volevo vedere in faccia l’uomo che ha fatto da cerniera in tutti i misteri profondi di questo paese. Ci vuole grandezza anche per essere protagonisti di grandi drammi. Invece si incontrano delle comparse, figure che si dimenticano. Sembrano scelte apposta.

Cosa ricordo io di quel 2 agosto? Ero andata a prenotare delle cuccette. Nell’atrio tanta gente che andava e veniva, in un sabato di ferie, e i ragazzini che fanno sempre un gran casino, fra la biglietteria e il marciapiede del binario 1. L’immagine successiva non ha sonoro: è quella di un luogo irriconoscibile coperto dalla polvere. E poi il bianco di un lenzuolo che attraversa la città, appeso alle porte di un autobus. Per qualche anno, ho avuto paura tutte le volte che andavo in stazione. Da 15 anni prendo un treno tutte le settimane, vado di fretta, e non guardo mai lo squarcio coperto da un vetro, non guardo mai l’orologio fermo alle 10.25. Ogni anno il 2 agosto osservo da lontano la gente che si raduna per commemorare. Qualche volta mi viene da piangere.

(30 gennaio 2009)

http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/politica/pazienza-gelli/pazienza-gelli/pazienza-gelli.html

4 agosto 1974 : strage Italicus

Pubblicato il 4 agosto 2013 da admin

La strage dell’Italicus fu un attentato terroristico compiuto nella notte del 4 agosto 1974 a San Benedetto Val di Sambro, in provincia di Bologna.

Le vittime

  • Elena Donatini, anni 58
  • Nicola Buffi, anni 51
  • Herbert Kontriner, anni 35
  • Nunzio Russo, anni 49
  • Marco Russo, anni 14
  • Maria Santina Carraro in Russo, anni 47
  • Tsugufumi Fukuda, anni 32
  • Antidio Medaglia, anni 70
  • Elena Celli, anni 67
  • Raffaella Garosi, anni 22
  • Wilhelmus J. Hanema, anni 20
  • Silver Sirotti, anni 25[7]

Silver Sirotti

La vita

Forlivese, giovane diplomato all’I.T.I.S. “Marconi” di Forlì nel 1968, studente alla Facoltà di Ingegneria presso l’Università di Bologna, fu assunto nel 1973 dalle Ferrovie dello Stato con la qualifica di “conduttore” (controllore), presso il Deposito Personale Viaggiante di Bologna. Il 4 agosto 1974, nel momento della morte Sirotti era in servizio di scorta sul treno Espresso 1486 “Italicus” ; aveva appena 25 anni. [1]

Il sacrificio

Il conduttore Silver Sirotti sopravvisse allo scoppio della bomba sul treno, non trovandosi in quel momento nella vettura esplosa. Tuttavia, anziché mantenersi in salvo, intendendo aiutare i viaggiatori intrappolati nelle fiamme, armato di un semplice estintore entrò nella vettura rovente. [2]

Secondo le testimonianze di due agenti di polizia : «Improvvisamente il tunnel da cui doveva sbucare il treno si è illuminato a giorno, la montagna ha tremato, poi è arrivato un boato assordante. Il convoglio, per forza di inerzia, è arrivato fin davanti a noi. Le fiamme erano altissime e abbaglianti. Nella vettura incendiata c’era gente che si muoveva. Vedevamo le loro sagome e le loro espressioni terrorizzate, ma non potevamo fare niente poiché le lamiere esterne erano incandescenti. Dentro doveva già esserci una temperatura da forno crematorio. ‘Mettetevi in salvo’, abbiamo gridato, senza renderci conto che si trattava di un suggerimento ridicolo data la situazione. Qualcuno si è buttato dal finestrino con gli abiti in fiamme. Sembravano torce. Ritto al centro della vettura un ferroviere, la pelle nera cosparsa di orribili macchie rosse, cercava di spostare qualcosa. Sotto doveva esserci una persona impigliata. ‘Vieni via da lì’, gli abbiamo gridato, ma proprio in quel momento una vampata lo ha investito facendolo cadere accartocciato al suolo». [3]

2 agosto 1980 e che data è ?


2 agosto 1980 la data

10,25 l’ora

sala di aspetto seconda classe di  Bologna il luogo

10,25 l’ora

85 i morti più di 200 i feriti.

il 2 agosto del 2009 leggo che i giovani non sanno di questa strage, o chi ne ha conoscenza crede che è una strage compiuta dalle Brigate Rosse.

Di che meravigliarsi? c’è clima di riconciliazione, di riappacificazione in Italia, con tanto di abbracci e baci, e fra baci e abbracci rossi, neri diventano nella notte della inconsapevolezza  diffusa tutti…. gatti grigi.

E chi ha più memoria dei Lupi Grigi Turchi?

Una cosa mi viene spontanea da dire, però, ora è risaputo che la scuola del padrone ti insegna…. la storia del padrone soltanto: un tempo però,  i giovani volevano sapere e conoscere anche la  storia che non era del padrone, e quella te la devi cercare da solo; ti devi dedicare a questa ricerca e costa fatica, tempo, sacrificio anche, una fatica , del tempo , del sacrificio che non è gettato  al vento, anzi tuttaltro:  chi non conosce il passato non ha cognizione del presente, e come può sognare ed aspirare a COSTRUIRE un futuro?  si accontenterà del futuro che gli hanno approntato.

Stateci attenti giovani, che il futuro che vi servono in una scodella, di infima qualità sempre! state sicuri, è una brodaglia avvelenata.

E mollate l’Ipod per un po’, ragazzi, mollate la playstation per un po’, ragazzi! e incominciate a farvi domande, a porvi interrogativi sul passato, che da queste domande scaturiranno interrogativi grossi sul presente pure.

 DI  STRAGI DI STATO IN ITALIA CE NE SONO STATE TANTE! e vi assicuro non erano BR, erano stragi dei fascisti in collaborazione cosi soliti “servizi deviati”, quelli che ancora continuano a “deviare”, e qui in Italia è tutto un “deviamento” dalle Stragi dei fasci a quelle delle mafie.

Non solo in Italia, a dire il vero, basta pensare ai golpe dell’America Latina, o all’”avventura” fascista in Grecia: ovunque al mondo troverete i “deviatori”. Il mondo è pieno di “deviatori” ragazzi, e quando scopri questo scopri, che poi non di deviazioni si tratta ma di un treno che va su delle  rotaie che sanno dove debbono arrivare coi loro manonovratorii, i loro conduttori e i loro Capi Stazioni.

Ed anche, scoprirete, che in merito alle  Stragi di Stato c’è la classifica, ci sono quelle che destano più commozioni e quelle che sono più…scomode, quelle che è meglio, non commemorare tanto, lasciarle passare in sordina.

Intanto la natura dell’esplosivo nella strage di Bologna, che era di fabbricazione militare, poi il luogo dove fu posto: su  un tavolino portabagagli sotto il muro portante dell’ala ovest della stazione, allo scopo di aumentarne l’effetto, la qualcosa permise, in prima battuta, al governo Kossiga e alle forze di polizia di dire che era stato un incidente dovuto allo scoppio di una caldaia.

Depistaggio che durò lo spazio di un mattino: allora erano tempi in cui la consapevolezza era vissuta, si viveva nella consapevolezza!

Fatto sta che già il 26 agosto uscirono fuori i nomi degli appartenenti ai Nuclei Armati Rivoluzionari, scarcerati tutti nel 1981 perché la verità su quella strage non si venne mai a sapere per i depistaggi dei “deviatori”

Leggetevi quei nomi e vedrete quanti di questi sono in circolazione ancora, più o meno riciclati.

Del resto i depistaggi dei servizi “deviati” furono molteplici, il più eclatante fu un episodio in cui vertici del SISMI fecero porre su un treno a Bologna, da un sottufficiale dei carabinieri una valigia colma di esplosivo dello stesso tipo di quello adoperato per la strage di Bologna.

il 15 marzo 19991 Kossiga, divenuto presidente della repubblica, disse di essersi sbagliato a definire la strage “fascista”, che era stato “deviato” pure lui dai servizi!

Il 23 novembre 1995 furono condannati all’ergastolo quali esecutori materiali Fioravanti e Mambro, nel contempo l’ex capo della Loggia P2 Lucio Gelli, l’ex agente del SISMI Francesco Pazienza ed alcuni ufficiali del servizio segreto militare furono condannati per depistaggio delle indagini.

il 9  giugno del 2000 la Corte di Assise di Bologna emise ulteriori condanne sempre per depistaggio ad estremisti destra e all’ex direttore del SISMI di Firenze.

I mandanti della strage non sono mai stati scoperti, si dice ufficialmente, sui libri di Storia.

Beh con tutti questi pezzi da novanta di “deviatori”è evidente chi è il mandante primo: lo STATO.

e quando si dice LA STRAGE E’ DI STATO

non vale per Bologna soltanto ma vale per tutte le stragi.

Qui vi raccontano, ragazzi, sui libri di Storia e in TV, dai professori ai magistrati che non dello Stato si tratta, ma di Pezzi “deviati” dello Stato.

E fermatevi a pensare una cosa, che da Portella della Ginestra, ad Ustica, al Caso Alpi…. fino alla strage di Capaci, sempre in pezzi “deviati” dello Stato ci si imbatte!

Una “deviazione” lunga, radicata molto…e allora? di una “deviazione” si tratta? Oppure è …lo STATO delle cose presente.

Ragionateci su che il futuro non si aspetta, il futuro si conquista!

E intanto, intanto che ci ragionate su, giovani, ragionateci non solo colla testa ma col cuore anche, per tutte le vittime invendicate non solo di queste stragi ma del mondo intero, che qui, lo sapete le stragi si succedono alle stragi nella Storia, ieri ,oggi, sempre.

E quando penserete a noi compagni vecchi, ai nostri dolori, ai nostri esilii, alle nostre galere, ai nostri momenti belli e a quelli  i cui non potevamo, non potevamo essere belli!

ricordateci sempre come dice Brecht.

E MANDATE SEMPRE A FARE IN CULO TRADITORI E DEVIATORI.

A quelli nati dopo di noi

Veramente, vivo in tempi bui!
La parola disinvolta è folle. Una fronte liscia
Indica insensibilità. Colui che ride
Probabilmente non ha ancora ricevuto
La terribile notizia.
Che tempi sono questi in cui
Un discorso sugli alberi è quasi un reato
Perché comprende il tacere su così tanti crimini!
Quello lì che sta tranquillamente attraversando
Forse non è più raggiungibile per i suoi amici
Che soffrono?
È vero: mi guadagno ancora da vivere
Ma credetemi: è un puro caso. Niente
Di ciò che faccio mi da il diritto di saziarmi.
Per caso sono stato risparmiato.
(Quando cessa la mia fortuna sono perso)
Mi dicono: mangia e bevi! Accontentati perché hai!
Ma come posso mangiare e bere se
Ciò che mangio lo strappo a chi ha fame, e
Il mio bicchiere di acqua manca a chi muore di sete?
Eppure mangio e bevo.
Mi piacerebbe anche essere saggio.
Nei vecchi libri scrivono cosa vuol dire saggio:
Tenersi fuori dai guai del mondo e passare
Il breve periodo senza paura.
Anche fare a meno della violenza
Ripagare il male con il bene
Non esaudire i propri desideri, ma dimenticare
Questo è ritenuto saggio.
Tutto questo non mi riesce:
Veramente, vivo in tempi bui!
Voi, che emergerete dalla marea
Nella quale noi siamo annegati
Quando parlate delle nostre debolezze
Anche i tempi bui
Ai quali voi siete scampati.
Infatti, caminavamo, cambiando più spesso i paesi delle scarpe, (*)
Attraverso le guerre delle classi, disperati
Quando c’era solo ingiustizia e nessuna rivolta.
Eppure sappiamo:
Anche l’odio verso la bassezza
Distorce i tratti del viso.
Anche l’ira per le ingiustizie
Rende la voce rauca. Ah, noi
Che volevamo preparare il terreno per la gentilezza
Noi non potevamo essere gentili.
Ma voi, quando sarà venuto il momento
In cui l’uomo è amico dell’uomo
Ricordate noi
Con indulgenza.

 2 agosto 2009

vittoria

L’Avamposto degli Incompatibili

http://www.controappunto.org/resistenza/dueago80.html

2 agosto 1980 e che data è ? – 4 agosto 1974 : strage Italicus

2 agosto 1980 e che data è ? | controappuntoblog.org

Marco Paolini – Notte D’Agosto Del ’74 e post Stragi …

Storia delle stragi, dei servizi segreti, delle trame nere e ….

2 agosto 1980 e che data è ? – 4 agosto 1974 : strage Italicus e il resto

4 agosto 1974 : strage Italicus | controappuntoblog.org

4 agosto 1974 strage Italicus : ma chi era il ferroviere Silver Sirotti ?

http://www.controappuntoblog.org/2017/08/02/4-agosto-1974-strage-italicus-ma-chi-era-il-ferroviere-silver-sirotti/

Il tentato golpe del 7 -8 dicembre1970 : “L’Immacolata”; video

12 Dicembre 1969 : LA STRAGE E’ DI STATO – i link

http://www.controappuntoblog.org/2016/12/11/12-dicembre-1969-la-strage-e%E2%80%99-di-stato-i-link/

Il tentato golpe del 7 -8 dicembre1970 : “L’Immacolata”; video

12 Dicembre 1969 : LA STRAGE E’ DI STATO – i link

http://www.controappuntoblog.org/2016/12/11/12-dicembre-1969-la-strage-e%E2%80%99-di-stato-i-link/

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