Ian Campbell : Il massacro di Addis Abeba. Una vergogna italiana + vecchi post crimini dimenticati

Il massacro di Addis Abeba. Una vergogna italiana

di Ian Campbell


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Dettagli

Tra il febbraio e il maggio del 1937, migliaia di persone furono uccise in Etiopia su ordine del Maresciallo d’Italia Rodolfo Graziani.
Una pagina dimenticata della storia coloniale italiana, raccontata dal massimo esperto del tema.

Descrizione del libro

Ci sono pagine della storia d’Italia che conosciamo ormai a memoria, e altre su cui ancora non è stata scritta la parola “fine”. E poi ci sono le pagine dimenticate, relegate all’oblio perché troppo dolorose. Anche quelle, però, fanno parte del nostro passato. In questo caso, del nostro passato di “potenza coloniale”. La mattina del 19 febbraio 1937, ad Addis Abeba, il viceré Rodolfo Graziani e le autorità italiane che da nove mesi governano un terzo dell’Etiopia celebrano la nascita del primo figlio maschio del principe Umberto di Savoia. Ma un gruppo d’insorti riesce a superare i controlli e, all’improvviso, otto bombe a mano seminano il caos tra quei notabili. Di fronte al bilancio – sette morti e decine di feriti, compreso lo stesso Graziani – il Duce ordina la repressione: “Tutti i civili e religiosi comunque sospetti devono essere passati per le armi”. È così che si scatena uno dei massacri più ignobili della parentesi coloniale italiana: giorni di terrore, tra omicidi e saccheggi, durante i quali migliaia di innocenti vengono trucidati con sistematica brutalità. Repressione che culmina, nel maggio dello stesso anno, con l’eccidio di centinaia di monaci, preti e pellegrini cristiani della Chiesa copta, tutti disarmati, radunati nel monastero di Debra Libanos. Intanto, le Camicie nere ne approfittano per azzerare l’intellighenzia etiope, in un vero e proprio pogrom. Con precisione accademica e passo narrativo, Ian Campell ricostruisce in questo saggio una delle atrocità meno conosciute del regime fascista, analizzandone premesse e conseguenze, senza fare sconti a nessuno. Prefazione di Richard Pankhurst.
La mattina del 19 febbraio 1937, ad Addis Abeba, il viceré Graziani e le autorità italiane che da nove mesi governano un terzo del Paese celebrano la nascita del primo figlio maschio di Umberto di Savoia. Improvvisamente, da un balcone raggiunto superando i controlli, piovono ed esplodono una dopo l’altra otto bombe a mano. Sette morti, decine di feriti. Tra cui Graziani, colpito da decine e decine di schegge. La rappresaglia è immediata. Deciso a farla finita coi ribelli a dispetto di ogni trattato, il Duce dà ordine che “tutti i civili e religiosi comunque sospetti devono essere passati per le armi”. Dal 21 al 29 maggio, soldati dell’esercito fascista sterminarono centinaia di monaci, preti e pellegrini cristiani copti ortodossi (tutti disarmati) radunati nel monastero etiope di Debra Libanos. In Italia si conosce poco la storia, soprattutto quella coloniale, e una parte di essa (quella meno presentabile) è stata rimossa. Questo libro fa luce su quello che accadde davvero.

https://www.libreriauniversitaria.it/massacro-addis-abeba-vergogna-italiana/libro/9788817101820

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