Trump parla con Erdogan, May manda i sottomarini by la stampa, contributo Tacito

«Raptores orbis,
postquam cuncta vastantibus
defuere terrae mare scrutantur
si locupes hostis est avari,
si pauper ambitiosi,
quos non oriens, non occidens satiaverit;
soli omnium inopes atque inopiam
pari adfectu concupiscunt,
Auferre, trucidare, rapere
falsis nominibus imperium,
atque ubi solitudinem faciunt
pacem appellant.»

by tacito

Trump parla con Erdogan, May manda i sottomarini

Il neo Segretario di Stato Pompeo frena sull’attacco: guerra ultima risorsa
giordano stabile

INVIATO A BEIRUT

Pubblicato il 12/04/2018

Ultima modifica il 12/04/2018 alle ore 09:44

Il temuto attacco sulla Siria è stato rinviato e questa notte i cieli sono rimasti tranquilli. Usa, Francia e Gran Bretagna prendono tempo e aspettano anche la possibile ispezione dell’Onu sul sito dell’attacco chimico a Douma. Gli ispettori dell’Opac hanno detto che andranno nella città della Ghouta orientale nei «prossimi giorni». Anche l’Oms ha chiesto «immediato accesso» a Douma. Una serie di testimonianze raccolte sul posto riferiscono di 500 persone colpite da «agenti chimici», con sintomi di soffocazione, irritazione alle mucose, e un numero di vittime fra 48 e 70.

LEGGI ANCHE L’ultimatum di Trump: “Mosca si prepari ai missili sulla Siria”

Le mosse britanniche

In attesa di un chiarimento sulla sostanza usata, cloro o gas nervino, i Paesi Nato ampliano il loro dispositivo. Nella notte si sono mossi dalla Gran Bretagna due sottomarini in grado di lanciare missili da crociera. I britannici dispongono anche i cacciabombardieri Tornato e Typhoon nella base di Akrotiri a Cipro, ma sono vulnerabili alle difese anti-aeree russe. I sottomarini sono invece molto difficili da colpire.

La Turchia si riavvicina alla Nato

Un altro Paese, Nato, la Turchia, ha invece una posizione più defilata, per il suo recente patto con la Russia e l’Iran proprio sulla Siria, di fatto una spartizione in zone di influenza. L’attacco chimico a Douma ha però spinto il presidente Recep Tayyip Erdogan di nuovo su posizioni anti-Assad. Donald Trump lo ha chiamato e due leader hanno concordato di seguire “da vicino” gli sviluppi. Al momento è però esclusa la partecipazione della Turchia ai Raid.

L’audizione di Pompeo

Del possibile, prossimo attacco ha parlato anche il neo Segretario di Stato Mike Pompeo all’audizione al Senato: «La guerra è sempre l’ultima risorsa. Preferisco raggiungere gli obiettivi della politica estera del presidente con una diplomazia accanita piuttosto che mandare giovani uomini e donne al fronte».

Douma completamente nella mani di Assad

Gli ultimi ribelli di Jaysh al-Islam sono stati trasferiti a Nord fra ieri e questa mattina all’alba. L’intera Douma è ora sotto il controllo dell’esercito che ha alzato la bandiera con le due stelle verdi al centro della cittadina. Anche il comandante di Jasyh al-Islam, Issam Buwaydani, è stato portato via, verso la provincia di Idlib. Sul sito dell’attacco chimico c’è la polizia militare russa che ha fatto ispezioni con la Mezzaluna rossa siriana. Sono attesi gli ispettori dell’Opac.

http://www.lastampa.it/2018/04/12/esteri/trump-parla-con-erdogan-may-manda-i-sottomarini-kep6rLsUorUtgSy6MpmqdL/pagina.html

lo avevano detto che sarebbe stata una guerra duratura : Siria ultime by nytimes

“atque ubi solitudinem faciunt, pacem appellant.” e qualche post …

Questa voce è stata pubblicata in EFFETTI COLLATERALI e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.