Navigare necesse est : I GRÜNDRISSE post 4 – Frammento sulle macchine

Grundrisse

Foundations of the Critique of Political Economy (Rough Draft)

Karl Marx

Written: 1857–61;
Published: in German 1939–41;
Source: Grundrisse, Penguin Books in association with New Left Review, 1973;
Translated by: Martin Nicolaus;
Notes by: Ben Fowkes;
Scanned by: Tim Delaney, 1997;
HTML Mark-up: Andy Blunden, 2002; Dave Allinson, 2015.

This translation is licensed by the copyright owner, Martin Nicolaus, exclusively to MIA. Publication on other online sites is prohibited. Editorial notes are included by permission of Ben Fowkes.

Grundrisse in eBook formats: epub mobi pdf

* * *

Note on the Text

Marx wrote this huge manuscript as part of his preparation for what would become A Contribution to the Critique of Political Economy (published in 1859) and Capital (published 1867).

Soviet Marxologists released several never-before-seen Marx/Engels works in the 1930s. Most were early works – like the Economic and Philosophical Manuscripts – but the Grundrisse stood alone as issuing forth from the most intense period of Marx’s decade-long, in-depth study of economics. It is an extremely rich and thought-provoking work, showing signs of humanism and the influence of Hegelian dialectic method. Do note, though, Marx did not intend it for publication as is, so it can be stylistically very rough in places.

The series of seven notebooks were rough-drafted by Marx, chiefly for purposes of self-clarification, during the winter of 1857-8. The manuscript became lost in circumstances still unknown and was first effectively published, in the German original, in 1953. A limited edition was published by Foreign Language Publishers in Moscow in two volumes, 1939 and 1941 respectively, under the editorship of the Marx-Engels-Lenin Institute, Moscow. The first volume contained the introduction and the seven notebooks translated here. The second added fragments from Marx’s 1851 notebooks of excerpts from Ricardo, the fragment ‘Bastiat and Carey’ (also included in this translation), and miscellaneous related material; also extensive annotations and sources. A photo-offset reprint of the two volumes bound in one, minus illustrations and facsimiles, was issued by Dietz Verlag, Berlin (E.), in 1953, and is the basis of the present translation. It is referred to hereafter as Grundrisse. Rosdolsky states that only three or four copies of the 1939-41 edition ever reached ‘the western world’.

* * *

Analytical Contents List

Karl Marx: Grundrisse – Marxists Internet Archive

Frammento sulle macchine
Nella traduzione di Renato Solmi
Karl Marx

Finché lo strumento di lavoro rimane, nel senso proprio della parola, strumento di lavoro, così come, storicamente e immediatamente, è accolto e inserito dal capitale nel suo processo di valorizzazione, esso subisce solo una mutazione formale per il fatto che, ora, non appare più solo – dal suo lato materiale – come mezzo di lavoro, ma anche – e nello stesso tempo – come un modo particolare di esistenza del capitale determinato dal processo complessivo di quest’ultimo: come capitale fisso.

Ma, una volta accolto nel processo produttivo del capitale, il mezzo di lavoro percorre diverse metamorfosi, di cui l’ultima è la macchina o, piuttosto, un sistema automatico di macchine (sistema di macchine; quello automatico è solo la forma più perfetta e adeguata del macchinario, che sola lo trasforma in un sistema), messo in moto da un automa, forza motrice che muove se stessa; questo automa consistente di numerosi organi meccanici e intellettuali, in modo che gli operai stessi sono determinati solo come organi coscienti di esso. Nella macchina, e ancor più nel macchinario come sistema automatico, il mezzo di lavoro è trasformato – nel suo valore d’uso, e cioè nella sua esistenza materiale – in una realtà esterna adeguata al capitale fisso e al capitale in generale, e la forma in cui è stato accolto – come mezzo di lavoro immediato – nel processo produttivo del capitale, è tolta e trasformata in una forma posta dal capitale stesso e ad esso corrispondente.

La macchina non appare in alcun modo come mezzo di lavoro dell’operaio singolo. La sua differentia specifica non è affatto, come nel mezzo di lavoro, quella di mediare l’attività dell’operaio nei confronti dell’oggetto; ma l’attività stessa dell’operaio è posta ora in modo che si limita essa a mediare il lavoro della macchina, l’azione della macchina sulla materia prima; a sorvegliare questa azione e a proteggerla dalle perturbazioni. A differenza dello strumento, che l’operaio anima – come un organo – della sua propria abilità e perizia, e il cui maneggio dipende quindi dalla sua virtuosità. Mentre la macchina, che possiede abilità e forza al posto dell’operaio, è essa stessa il virtuoso, che possiede una propria anima nelle leggi meccaniche in essa operanti e consuma (come l’operaio mezzi alimentari) carbone, olio ecc. (matières instrumentales) per mantenersi continuamente in movimento. L’attività dell’operaio, ridotta a una semplice astrazione di attività, è determinata e regolata da tutte le parti dal moto del macchinario, e non viceversa. La scienza, che costringe le membra inanimate del macchinario – grazie alla costruzione in cui sono inserite – ad agire funzionalmente come un automa, non esiste nella coscienza dell’operaio, ma agisce – attraverso la macchina – come un potere estraneo su di lui, come il potere della macchina stessa. L’appropriazione del lavoro vivo ad opera del lavoro oggettivato – della forza o attività valorizzante ad opera del valore dotato di esistenza propria –, che è nel concetto stesso del capitale, è posta – nella produzione basata sulle macchine – come carattere del processo produttivo stesso, anche nei suoi elementi materiali e nel suo movimento materiale.

Il processo produttivo ha cessato di essere processo di lavoro nel senso che il lavoro lo trascenda e lo comprenda come l’unità che lo domina. Esso, il lavoro, appare invece solo come organo cosciente in vari punti del sistema meccanico nella forma di singoli operai vivi; disperso, sussunto sotto il processo complessivo del macchinario, esso stesso solo un membro, un anello del sistema, la cui unità non esiste negli operai vivi, ma nel macchinario vivente (attivo), che appare di fronte all’operaio come un possente organismo rispetto alla sua attività singola e insignificante.

L’accrescimento della produttività del lavoro e la massima negazione del lavoro necessario è – come abbiamo visto – la tendenza necessaria del capitale. La realizzazione di questa tendenza è la trasformazione del mezzo di lavoro in macchinario. L’evoluzione del mezzo di lavoro a macchinario non è accidentale per il capitale, ma è la trasformazione e il riadattamento storico del mezzo di lavoro ereditato dalla tradizione in forma adeguata al capitale. L’accumulazione della scienza e dell’abilità, delle forze produttive generali del cervello sociale, rimane così – rispetto al lavoro – assorbita nel capitale, e appare quindi come proprietà del capitale, e più precisamente del capitale fisso, nella misura in cui esso entra nel processo produttivo come mezzo di produzione vero e proprio. Il macchinario appare così come la forma più adeguata del capitale fisso, e il capitale fisso, se si considera il capitale nel suo rapporto a se stesso, come la forma più adeguata del capitale in generale. D’altra parte, in quanto il capitale fisso è inchiodato alla sua realtà di valore d’uso determinato, esso non corrisponde (non è adeguato) al concetto del capitale, che – come valore – è indifferente ad ogni forma determinata di valore d’uso e può assumere o deporre ciascuna di esse come un’incarnazione indifferente. Per questo aspetto, e cioè se si considera il capitale nel suo rapporto verso l’esterno, il capitale circolante appare come la forma adeguata del capitale rispetto al capitale fisso.

Dai Grundrisse der Kritik der politischen Ökonomie [Lineamenti fondamentali di critica dell’economia politica], Dietz Verlag, Berlin 1953, pp. 583-594.

I GRÜNDRISSE | controappuntoblog.org

“nuove” frontiere del lavoro – d’altra parte I GRÜNDRISSE

I GRÜNDRISSE, bis | controappuntoblog.org

il capitalismo in questa epoca E’ cosI’ tenero che si spezza con un grundrisse – Grundrisse 3

http://www.controappuntoblog.org/2015/02/07/il-capitalismo-in-questa-epoca-e-cosi-tenero-che-si-spezza-con-un-grundrisse-grundrisse-3/

Questa voce è stata pubblicata in Marx e C. e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.