Jonas Mekas :Personale Bergamo 10 marzo – 15 aprile 2018 vecchi post Mekas e alcuni films

Amico di Warhol e Lennon, a Bergamo la leggenda del cinema Jonas Mekas

L’artista sarà protagonista della mostra Jonas Mekas – Personale (10 marzo – 15 aprile, Palazzo della Ragione, Bergamo), promossa da Comune di Bergamo, Bergamo Film Meeting e The Blank e incontrerà il pubblico del Festival al Cinema San Marco.

Ha 95 anni. Ma non soffermatevi all’età. Lui è una leggenda del cinema vivente, grande artista lo è da sempre. Basti pensare che ebbe un ruolo decisivo nello sviluppo del cosiddetto New American Cinema. Ha attraversato praticamente il Novecento collaborando, promuovendo o sostenendo artisti come Andy Warhol, Yoko Ono, John Lennon, Velvet Underground, Allen Ginsberg, Stan Brakhage e Salvador Dalí.

Ora sbarca a Bergamo. Dai grattacieli di Manhattan a New York al Palazzo della Ragione in Città Alta ecco la mostra personale di Jonas Mekas (Lituania, 1922).

Poeta, artista e regista, fondatore del New American Cinema Group e creatore dell’Anthology Film Archive, la sezione “Incontri: cinema e arte contemporanea” e la mostra personale (10 marzo – 15 aprile, Palazzo della Ragione, Bergamo), promossa da Comune di Bergamo, Bergamo Film Meeting e The Blank. 

La mostra Jonas Mekas – Personale, curata da Stefano Raimondi e Claudia Santeroni, vede la trasformazione dell’ambiente espositivo in un luogo in cui, grazie ad un coinvolgente  allestimento, convivono alcuni dei film più significativi dell’artista e le immagini di natura più cinematografica.

A Bergamo verrà anche di persona, dal vivo. Non solamente per ammirare la personale che gli sarà dedicata, anche per incontrare il pubblico nel corso del Bergamo Film Meeting. La mostra si confronta con l’edificio storico del Palazzo della Ragione e ne sfrutta le nuove potenzialità allestitive. L’esposizione vuole presentare la complessità dei mezzi espressivi scelti da Jonas Mekas, artista poliedrico dagli interessi eclettici.
Domina la sala la duplice proiezione del video Seasons: un video composto con un cut up di frammenti della sua intera produzione cinematografica. I frame estrapolati dai lavori video dell’artista e impressi su lastre di vetro appartengono alla serie In An Instant It All Came Back to Me, mentre le quaranta fotografie di Birth of a Nation sono estratti dal suo celebre omonimo film del ’97. Conclude la sezione fotografica To New York with Love, la serie di ventuno immagini dedicate alla città che è stata il palcoscenico del lavoro di Mekas.

Jonas Mekas – Personale è permeata da una traccia composta dall’artista, che agisce da sottofondo all’intera esposizione: l’aspetto musicale è stato mantenuto in relazione alla storia dell’artista, che ricorda come il canto abbia fatto sempre parte della sua vita, dall’infanzia in avanti. A chiudere il corpus di opere esposte, un’isola dedicata alle pubblicazioni realizzate da Mekas, liberamente consultabili dal pubblico, cui è offerta l’occasione unica da collezione degli scritti dell’artista, tra i quali My Night Life, in cui l’artista, fedele alla sua cifra biografica, racconta i suoi sogni fatti tra il 1978 e il 1979, chiedendo all’amico Auguste Varkalis di illustrarli.

Jonas Mekas presenterà una selezione delle sue opere e si confronterà sulla sua ricerca artistica.

“All’inizio pensavo che ci fosse una profonda differenza fra il diario scritto che uno scrive la sera, e che è un processo riflessivo, e il diario filmato. Nel mio diario filmato pensavo di stare facendo qualcosa di diverso: sto impressionando su pellicola la vita, pezzi di vita, così come avveniva. Ma ho capito molto presto che non c’era grande differenza. Quando riprendo, sto anche riflettendo, invece io pensavo che stessi solo reagendo alla realtà. Non ho grande controllo sulla realtà, tutto è determinato dalla mia memoria, dal mio passato. Così, quel modo “diretto” di filmare è diventato anche un modo di riflettere” Jonas Mekas

L’importanza di Jonas Mekas si rispecchia in un percorso biografico e artistico talmente denso e ricco di incontri che diventa impossibile renderne testimonianza unitaria. Nel 1944, Mekas lasciò la Lituania a causa della guerra. Durante il viaggio in treno fu fermato in Germania insieme al fratello Adolfas (1925-2011) ed entrambi furono imprigionati per otto mesi in un campo di lavoro nei pressi di Amburgo. Riuscirono a fuggire e a nascondersi in una fattoria vicino al confine danese, fino al termine della guerra. Dal 1946 al 1948, Mekas studiò filosofia all’Università di Mainz e alla fine del 1949, rifiutandosi di tornare nella Lituania occupata dai sovietici, emigrò con il fratello negli Stati Uniti, stabilendosi a Brooklyn.

Fu qui che scoprì il cinema d’avanguardia, frequentando lo storico cineclub Cinema 16, fondato da Amos Vogel. Nel 1954, sempre insieme a suo fratello Adolfas Mekas, fondò la rivista di cinema Film Culture e nel 1958 iniziò a scrivere per The Village Voice. Nel 1962 co-fondò la Film-Makers’ Cooperative e la Film-makers’ Cinematheque che divennero in breve tempo l’Anthology Film Archives, il più importante archivio di cinema d’avanguardia del mondo. Mekas ebbe un ruolo decisivo nello sviluppo del cosiddetto New American Cinema e della cultura del periodo.

Sin dall’acquisto della sua prima cinepresa, una Bolex 16-mm, presa non appena sbarcato a New York, Mekas fu travolto dalla passione ineludibile e infaticabile di filmare la vita che lo circondava: Brooklyn, le strade, la gente di cui sarebbe stato il più grande esploratore. La caratteristica che contraddistingue tutta la cinematografia di Mekas è infatti la sua natura diaristica e documentativa, con riferimenti molto spesso biografici e un’ossessione nel riprendere il quotidiano che lo porterà a essere capostipite di quella che può essere definita una Nouvelle Vague americana. Non a caso Walden: Diaries, Notes and Sketches (1969) è il titolo scelto per racchiudere e cercare di dare un ordine a questa enorme mole di materiale girato in periodi diversi.

Non si troveranno mai nelle opere di Mekas elementi drammatici, colpi di scena o narrazioni; il suo cinema è fatto di piccoli momenti e sguardi intimi che danno valore alla realtà quotidiana e alle azioni compiute tutti i giorni. Tutti i suoi lavori sono realizzati in 16 mm e compongono un grande puzzle che sembra potersi definire in una visione d’insieme univoca in una delle sue opere più importanti As I Was Moving Ahead Occasionally I Saw Brief Glimpses of Beauty (2000). Il suo sguardo, che gli permette di vedere scorci di bellezza nella vita quotidiana, è quello di uno straniero, un esiliato, una displaced person, come venivano chiamati al termine della guerra i cittadini impossibilitati a tornare nella propria terra d’origine. Per questo la forma del diario visivo sviluppata da Mekas si traduce in un percorso di immagini in movimento tra i ricordi del passato e le sperimentazioni del presente, continuando a cercare in posti dove non c’è niente per trovare frammenti meravigliosi in immaginari solo all’apparenza aridi. L’intero percorso cinematografico di Mekas è un grande racconto dell’esistenza, delle esperienze e delle percezioni, delle azioni minime prese ovunque, in ogni momento della vita.

Jonas Mekas (Biržai, 1922. Vive e lavora a New York)
Jonas Mekas è un poeta e regista lituano. Costretto dalle persecuzioni naziste a emigrare negli Stati Uniti, si è affermato tra i maggiori ideatori e rappresentanti del cinema underground americano. Dopo aver filmato con il fratello Adolfas The Brig (1964), uno spettacolo del Living Theater, ha diretto una grande quantità di lavori che, sebbene molto diversi per ispirazione e contenuti, hanno seguito il principio di realizzare un unico grande diario. Si ricordano: Hallelujah, the Hills! (1963); Flaming Creatures (1964; in collaborazione con J.Smith); Diaries, Notes and Sketches (1969); Lost, Lost, Lost (1976); He Stands in a Desert Counting the Seconds of His Life (1986); Happy Birthday to John (1996); This Side of Paradise (1999); As I Was Moving Ahead Occasionally I Saw Brief Glimpses of Beauty (2000); A Letter from Greenpoint (2005). Dal 2000 Mekas ha presentato i suoi lavori nei più importanti musei e manifestazioni del mondo come l’Hermitage di San Pietroburgo; il Centre Pompidou di Parigi; il museo Ludwig di Colonia; la Serpentine Gallery di Londra; il Moderna Museet di Stoccolma; il MoMA PS1 di New York; Documenta a Kassel e la Biennale di Venezia.

I premi e le onorificenze tributate in tutto il mondo a Jonas Mekas, come la nomina del Ministro della Cultura Francese a Commendatore dell’Ordine delle Arti e delle Lettere (2013); l’elezione a membro dell’American Academy of Arts and Sciences (2013); l’attribuzione della Medaglia per le Scienze e per le Arti del governo austriaco (2008); i premi dell’International Documentary Film Association e del Los Angeles Film Critics Association’s (1997, 2007); la laurea Honoris Causa in Fine Arts del Kansas City Art Institute (1996); il Lithuanian National Prize (1995); il Guggenheim Fellowship (1966) e numerosissimi altri, servono a rendere l’idea del valore che l’artista lituano riveste per la cinematografia mondiale e per diverse generazioni di artisti come Jim Jarmusch, Harmony Korine o John Waters, che hanno in lui un insuperabile punto di riferimento.

The Blank è un network culturale italiano. Nato a Bergamo nel 2010, collabora con realtà pubbliche e private, nazionali e internazionali. La rete di The Blank è composta da musei, fondazioni, artisti, collezionisti, gallerie, aziende. Premiato nel 2016 come migliore realtà indipendente italiana per la promozione e valorizzazione dell’arte contemporanea. L’associazione ha l’obiettivo di diffondere e ampliare la passione e la curiosità verso l’arte contemporanea, con particolare attenzione verso i giovani e le categorie meno rappresentate; promuovere il patrimonio culturale europeo; di favorire la circolazione delle professioni e delle opere; essere piattaforma per l’incontro e il coordinamento di iniziative tra pubblico e privato. Dalla data di fondazione a oggi The Blank ha ospitato oltre cento artisti e operatori culturali attraverso un vasto progetto di residenze.

La collaborazione di The Blank con Bergamo Film Meeting comincia nel 2013 con il format The Blank KitchenA cena con l’artista (che propone nel corso degli anni incontri culinari con i registi Regina Pessoa, Valentin Hotea, Giacomo Abbruzzese) e con l’organizzazione di proiezioni di alcune rassegne di cortometraggi. In occasione della 34ª edizione, Bergamo Film Meeting in collaborazione con The Blank ha ospitato per la prima volta in Italia Books on Shelves and Without Letters, video-installazione ambientale del lituano Deimantas Narkevičius, e una retrospettiva dedicata alle opere di video-arte dell’israeliana Keren Cytter. Nel 2017 è stata realizzata la mostra personale dell’artista Franco Vaccari.

La mostra Jonas Mekas – Personale (10 marzo – 15 aprile, Palazzo della Ragione, Bergamo) è promossa da Comune di Bergamo, Bergamo Film Meeting e The Blank.
Jonas Mekas – Personale è resa possibile grazie all’indispensabile supporto di A Palazzo Gallery (Brescia) e Francesco Urbano Ragazzi.

Jonas Mekas – Personale

Bergamo, Palazzo della Ragione | 10 marzo – 15 aprile 2018
venerdì 9 marzo ore 18.30 – Inaugurazione
Dal 10 al 18 marzo, ore 11.00 – 19.00; aperto tutti i giorni. Dal 21 marzo al 15 aprile, ore 11.00 – 19.00; lunedì e martedì chiuso.

https://www.bergamonews.it/2018/01/09/bergamo-si-prepara-ricevere-lamico-andy-warhol-john-lennon-jonas-mekas/273146/#post-photogallery

JONAS MEKAS ”The Brig”

Regia di Jonas Mekas, Judith Malina, Adolfas Mekas. Un film Genere DocumentarioUSA, 1965, durata 68 minuti.
martedì 6 dicembre 2016

Nel 1963 anche The Brig, dedicato ai Marines e alla “rigidità della struttura militaresca”, viene sospeso, e il Teatro della Quattordicesima Strada chiuso. Di notte Jonas Mekas si introduce con gli attori nell’edificio sequestrato e filma lo spettacolo con un equipaggiamento di fortuna.

http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=91463

Reminiscences of a Journey to Lithuania

  • Whatever “non-narrative” and “home movie” mean — and I think the latter describes Going Home pretty accurately — they are less than helpful in describing the achievement of what must be called Jonas Mekas’s testament. If they must be understood, let it be understood that Reminiscences is a home movie about homelessness, a non-narrative film with one of the most beautifully constructed and articulated narrative lines in autobiographical cinema.

Reminiscences of a Journey to Lithuania







Jonas Mekas: pratiche di spostamento dai diari scritti ai diari filmati …

Jonas Mekas, Guns of The Trees | controappuntoblog.org

Walden – Jonas Mekas (Notes on the circus) | controappuntoblog.org

Questa voce è stata pubblicata in cultura e contrassegnata con . Contrassegna il permalink.