Albinoni. Il nascimento de l’Aurora.

Albinoni – Il Nascimento dell’Aurora

Tomaso Albinoni – Il Nascimento dell’Aurora
Festa pastorale in un atto

Il Nascimento dell’Aurora appartiene a quel genere musicale, la serenata, diffuso e apprezzato nel corso del XVIII secolo; si tratta di componimenti arcadico-pastorali spesso eseguiti e messi in scena all’aperto.

Dal manoscritto autografo, conservato a Vienna, si deduce che l’opera è dedicata all’Imperatore d’Austria Carlo VI e di Elisabetta Cristina di Brunsuwick-Wolfenbuttel, sua moglie, e il titolo “Nascimento” fa supporre alla celebrazione di una nascita, in particolare, essendo il soggetto della serenta l’”Aurora”, potrebbe trattarsi della figlia Maria Teresa, futura imperatrice, nata nel 1717. Non si conosce esattamente l’anno e il luogo della prima esecuzione, ma è probabile che abbia avuto luogo tra il 1709 e il 1711 nella residenza del principe Filippo Ercolani, ambasciatore imperiale a Venezia.

L’opera, meraviglioso esemplare di fantasia melodica e profondità emotiva, è scritta per cinque voci soliste, archi e continuo con tiorba obbligata; il testo, di autore ignoto (forse Niccolò Minato), organizzato in cinque episodi, proviene dalle Metamorfosi e dai Fasti di Ovidio. La vicenda è ambientata in Tessaglia, nella valle di Tempe, attraversata dal fiume Peneo, luogo molto pittoresco, legato al culto di Apollo. I personaggi sono: Apollo, dio delle arti; Daphne, ninfa dei boschi; Peneo, dio fluviale; Zefiro, dio dei venti; Flora, dea della fioritura.
Le divinità protagoniste si preparano a festeggiare il compleanno della dea Aurora; ognuna di esse offre un dono e si procede in una specie di gioco incentrato sul nome dei fiori. Evidente è il significato encomiastico del soggetto, ancor più sottolineato nel coro finale con la doppia declamazione “Viva l’Aurora, Elisa viva!”.
La sinfonia d’apertura mostra le capacità contrappuntische di Albinoni che la concepisce come una fuga vera e propria. Con qualche eccezione, i recitativi sono accompagnati solo dal continuo, arie sono con gli archi obbligati. Freschezza melodica e basso continuo molto discreto sono le caratteristiche di tutta la composizione; particolarmente significativa l’aria di Daphne “Questa fronda”, e quella di Apollo “Con cetra più sonora”, con accompagnamento di tiorba obbligata.

Albinoni – Il Nascimento dell’Aurora


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