Jake LaMotta dies aged 95! by theguardian . Raging Bull film

Jake LaMotta, right, fights Marcel Cerdan in Detroit in 1949. He knocked out Cerdan in the 10th round to become the world middleweight champion. Photograph: AP

Jake LaMotta, former boxer whose life was subject of Raging Bull, dies aged 95

  • Bronx boxer captured world middleweight championship in 1949
  • ‘He had eyes that danced, all the way to the very end’
  • Jake LaMotta, the Bronx boxer who captured the world middleweight championship in 1949 and whose turbulent life was later the subject of the 1980 film Raging Bull, died on Tuesday because of complications from pneumonia. He was 95.
  • LaMotta’s longtime fiancée, Denise Baker, said the longtime professional boxer died on Tuesday at Palm Garden of Aventura nursing home in Florida.

“He had eyes that danced, all the way to the very end,” Baker told the Guardian. “I used to tell him if he was a Native American, they would have called him Eyes That Danced. He had the sharpest, most moving eyes.”

Born Giacobbe LaMotta in 1921 on the lower east side of Manhattan, he learned to box at the Coxsackie Reformatory for delinquent youths after being convicted of attempted burglary as a teenager. He went undefeated as an amateur upon release and entered the professional ranks aged 19 in 1941.

Known as the Bronx Bull for a relentless, pressure fighting style that compensated for a lack of concussive power, LaMotta emerged in an era rich with middleweight talent, scoring notable wins over Fritzie Zivic, Tony Janiro and Bob Satterfield.

In February 1943, he beat Sugar Ray Robinson in the second of their six bouts, knocking the sport’s all-time greatest pound-for-pound fighter through the ropes and winning a 10-round decision. It was Robinson’s first defeat in 41 pro fights and last until his 133rd, nearly a decade later.

He captured the title from France’s Marcel Cerdan a few weeks before his 28th birthday and defended it twice before he was stopped by Robinson in the 13th round of their fateful sixth meeting, the famed St Valentine’s Day Massacre.

“I fought Sugar Ray so often, I almost got diabetes,” LaMotta later quipped.

He fought 10 more times after losing the title, winning just five, and was knocked down for the first and only time in his career during a loss to light heavyweight Danny Nardico on New Year’s Eve 1952. LaMotta retired in 1954 with a record of 83 victories, including 30 by knockout, with 19 defeats and four draws.

After walking away from boxing, LaMotta worked as a bar and nightclub owner and later in the film industry, appearing in 15 films including The Hustler with Paul Newman and Jackie Gleason. His 1970 memoir Raging Bull: My Story was the basis for the 1980 film Raging Bull, directed by Martin Scorsese and starring Robert De Niro.

“Rest in Peace, Champ,” De Niro said in a statement on Wednesday.

Two sons, Jake Jr and Joseph, predeceased him. LaMotta is survived by Baker, and by four daughters, Jacklyn, Christi, Elisa and Mia

https://www.theguardian.com/sport/2017/sep/20/jake-lamotta-former-boxer-whose-life-was-subject-of-raging-bull-dies-aged-95

Da Wikipedia, l’enciclopedia libera.

Giacobbe “Jake” LaMotta, detto Il Toro del Bronx e Toro scatenato (New York, 10 luglio 1921[1][2] o 1922[3][4][5]Aventura (Florida), 19 settembre 2017), è stato un pugile statunitense, campione mondiale dei pesi medi.

Di origine italiana (il padre era nato a Messina), è stato un personaggio assai discusso, sia fuori che dentro il ring, la cui vita movimentata ha ispirato il film Toro scatenato (1980), diretto da Martin Scorsese e interpretato da Robert De Niro.

La carriera

LaMotta vinse il titolo mondiale il 16 giugno 1949 a Detroit, contro il francese Marcel Cerdan, che era il campione in carica. Cerdan, reputato da molti esperti il miglior pugile nella storia del pugilato francese, si slogò il braccio durante il primo round, resistendo per altri nove fino ad abbandonare prima dell’inizio del decimo; nonostante ciò, la vittoria di LaMotta fu assegnata per KO poiché Cerdan si era ritirato dopo il suono della campana di inizio round. Fu organizzato un secondo incontro (previsto per il 2 dicembre), che però non si tenne dal momento che durante un viaggio, verso la fine dell’ottobre dello stesso anno, l’aereo su cui Cerdan stava viaggiando, un Lockheed Constellation della Air France precipitò alle Azzorre, non lasciando alcun superstite tra i 48 passeggeri.[6]

Difese due volte il titolo, prima contro Tiberio Mitri e in seguito con Laurent Dauthuille, battendoli entrambi. Il 14 febbraio 1951 si tenne l’attesissimo sesto incontro tra il Toro del Bronx e Sugar Ray Robinson (il pugile di colore aveva prevalso su quattro dei cinque precedenti), con in palio il titolo mondiale. L’incontro passò alla storia del pugilato come “il massacro di San Valentino“: Robinson vinse per K.O. tecnico al tredicesimo round, quando l’incontro fu interrotto con LaMotta, sfinito, abbandonato sulle corde.

Nel 1960 LaMotta scioccò il mondo dello sport: chiamato a testimoniare davanti alla sottocommissione del Senato americano denominata Comitato parlamentare sulla criminalità organizzata, presieduto dal senatore democratico Estes Kefauver del Tennessee, a proposito dell’influenza della malavita nel mondo della boxe, ammise di aver perso il suo incontro contro Billy Fox nel 1947 su pressioni della mafia, per avere la possibilità di essere nominato sfidante ufficiale di Cerdan per il titolo mondiale. LaMotta fu messo KO da Fox dopo quattro round: questo incontro ossessionò il pugile per tutta la vita.[7] Tale ammissione svelò a qual punto era arrivata la malavita nel controllo della boxe. Incontri sospetti riguardarono in seguito un altro campione del mondo, Sonny Liston. Le dichiarazioni rese al Senato minarono fortemente la sua reputazione, ma LaMotta ritenne di aver fatto la cosa giusta.

Dopo il ritiro comprò alcuni bar e divenne attore di palcoscenico e commediante per i suoi e altri locali. Apparve anche in quindici film, incluso The Hustler (in italiano Lo spaccone), con Paul Newman e Jackie Gleason, dove interpretava il barista.

LaMotta è morto nel 2017 in seguito alle complicazioni dovute a una polmonite.[8]

Statistiche sportive

LaMotta collezionò 83 vittorie (di cui 30 per KO), 19 sconfitte e 4 pareggi. Fu il primo pugile a battere Sugar Ray Robinson; nel secondo dei loro sei incontri, testimoni di una grande rivalità sportiva, prima lo mandò al tappeto all’ottavo round e poi vinse ai punti dopo 10 round. LaMotta fu sconfitto negli altri cinque incontri, compreso, come detto sopra, quello importantissimo in cui doveva difendere il titolo mondiale della sua categoria.

Riconoscimenti

La International Boxing Hall of Fame e la World Boxing Hall of Fame lo hanno riconosciuto fra i più grandi pugili di ogni tempo.

Match nominato Ring Magazine fight of the year:

Match nominati Ring Magazine upsets of the year:




Toro scatenato – Raging Bull di Martin Scorsese. – controappunto blog

Raging Bull (Opening Sequence) – controappunto blog

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