Incendio a Londra, proteste davanti al municipio di Kensington
Sale il dissenso dopo il rogo nel grattacielo. Il sindaco Khan scrive a May: dica cosa farà per le persone colpite
Pubblicato il 16/06/2017
Si alzano a Londra fiammate di protesta, dopo quelle del rogo assassino che mercoledì ha sventrato dal basso in alto i 24 piani di case popolari della Grenfell Tower annientando la vita e i sogni di decine di persone: fra cui Gloria Trevisan e Marco Gottardi, i due giovani architetti veneti dei quali la famiglia conferma ormai la morte.
Solo che questa volta sono fiamme che rischiano di incenerire il governo della premier Theresa May, azzoppato dalle elezioni una settimana fa e adesso sotto il tiro d’una piazza infuriata.
«Vergognati, codarda!», le hanno urlato contro stasera quando si é decisa, dopo due giorni di nascondino, a presentarsi fra la gente del quartiere colpito, ai margini di North Kensington, nel centro d’aiuto improvvisato nel complesso della chiesa di Saint Clements. Gente che di fatto l’ha cacciata via nel giro di pochi minuti, inveendo e lanciando quel che capitava a tiro.
La rabbia di strada si é consumata lì, nella zona della sciagura, di fronte al municipio del Consiglio locale di Kensington and Chelsea – borgo londinese del lusso, ma non solo – controllato come il governo di Sua Maestà, da un Partito Conservatore sempre meno saldo in sella. Ad animarla, famiglie disperate dei molti inquilini della torre-trappola che vengono ancora indicati come `dispersi´ – mentre la stima dei morti sale ad almeno 70 e il conteggio fra i resti carbonizzati é tutt’altro che concluso – e dal popolo degli altri caseggiati meno fortunati. Persone che hanno accolto con rispetto la regina, arrivata in visita in mattinata con il nipote William, anche ad ascoltare, fuori da ogni protocollo, le urla di dolore di una donna. Per sfogare invece più tardi la loro frustrazione contro la sede municipale, presa d’assalto da centinaia di dimostranti, fino all’intervento della polizia e all’arresto di uno dei più esagitati. E infine contro la malcapitata May, alla quale non é bastato annunciare lo stanziamento di 5 milioni di sterline di aiuti dopo una riunione interministeriale ad hoc, né visitare in fretta e furia alcuni dei 24 feriti in ospedale.