migranti : Aiutateci, stiamo morendo maggio 2017 ; Santa Caterina da Siena…patrona d’Italia e d’Europa

Rutilio Manetti,Santa Caterina che scrive

CAPITOLO XVIII

Come neuno può uscire de le mani di Dio, però che o egli vi sta per misericordia o elli vi sta per giustizia.

— Sappi che veruno può escire delle mie mani: però che Io so’ Colui che so’; e voi non sète per voi medesimi se non quanto sète facti da me, il quale so’ Creatore di tucte le cose che participano essere, excepto che del peccato che non è, e però non è facto da me e, perché non è in me, non è degno d’essere amato. E però offende la creatura: perché ama quel che non debba amare, cioè il peccato; e odia me che è tenuto e obligato d’amarmi, che so’ sommamente buono e hogli dato l’essere con tanto fuoco d’amore. Ma di me non possono escire: o eglino ci stanno per giustizia per le colpe loro, o essi ci stanno per misericordia. Apre dunque l’occhio de l’intellecto

e mira nella mia mano, e vedrai che egli è la veritá quel ch’Io t’ho decto.[41] —

Alora ella, levando l’occhio per obedire al sommo Padre, vedeva nel pugno suo rinchiuso tucto l’universo mondo, dicendo Dio: — Figliuola mia, or vedi e sappi che veruno me ne può essere tolto, però che tucti ci stanno o per giustizia o per misericordia, come decto è, perché sonno miei e creati da me, e amoli ineffabilemente. E però, non obstanti le iniquitá loro, Io lo’ farò misericordia col mezzo de’ servi miei, e adempirò la petizione tua, che con tanto amore e dolore me l’hai adimandata.

CAPITOLO LXII

Perché Cristo non dixe: «Io manifestarò el Padre mio», ma dixe: «Io manifestarò me medesimo».

— Adunque vedi che la Veritá mia disse veritá, dicendo: «Chi m’amará sará una cosa con meco»; però che, seguitando la doctrina sua, per affecto d’amore sète uniti in lui. Ed essendo uniti in lui, sète uniti in me, perché siamo una cosa insieme; e cosí manifesto me medesimo a voi, perché siamo una medesima cosa. Unde, se la mia Veritá dixe: «Io manifestarò me a voi», dixe veritá; però che manifestando sé manifestava me, e manifestando me manifestava sé.

Ma perché non disse: «Io manifestarò el Padre mio a voi»? Per tre cose singulari. Una, perché egli volse manifestare che Io non so’ separato da lui, né egli da me; e però a sancto Filippo, quando gli dixe: «Mostraci el Padre e basta a noi», dixe: «Chi vede me vede il Padre, e chi vede el Padre vede me». Questo disse, però che era una cosa con meco, e quello che egli aveva l’aveva da me, e none Io da lui. E però dixe a’ giuderi: «La doctrina mia non è mia, ma è del Padre mio che mi mandò». Perché il Figliuolo mio procede da me, e non Io da lui. Ma ben so’ una cosa con lui ed egli con meco. Però adunque non dixe: «Io manifestarò el Padre», ma dixe: «Io manifestarò me», cioè: «però che so’ una cosa col Padre».

La seconda fu però che, manifestando sé a voi, non porgeva altro che quel che aveva avuto da me, Padre, quasi volesse elli dire: «El Padre ha manifestato sé a me, perch’Io so’ una cosa con lui. E Io, me e lui, per mezzo di me, manifestarò a voi».

La terza fu perché Io, invisibile, non posso essere veduto da voi, visibili, se non quando sarete separati da’ corpi vostri. Alora[115] vedrete me, Dio, a faccia a faccia, e il Verbo del mio Figliuolo intellectualmente di qui al tempo della resurreczione generale, quando l’umanitá vostra si conformará e dilectará ne l’umanitá del Verbo, sí come di sopra nel Tractato della resurreczione ti contiai.

Sí che me, come Io so’, non mi potete vedere. E però velai Io la divina natura col velame della vostra umanitá, acciò che mi poteste vedere. Io, invisibile, mi feci quasi visibile, dandovi el Verbo del mio Figliuolo, velato del velame della vostra umanitá. Egli manifesta me a voi; e però adunque non disse: «Io manifestarò el Padre», ma disse: «Io manifestarò me a voi», quasi dica: «secondo che m’ha dato el Padre mio, manifestarò me a voi».

Sí che vedi che in questa manifestazione, manifestando sé, manifesta me. Ed anco hai udito perché egli non disse: «Io manifestarò el Padre a voi», cioè perché a voi nel corpo mortale non è possibile di vedere me, come decto è, e perché egli è una cosa con meco.

CAPITOLO LXIV

Come, amando Dio inperfectamente, inperfectamente s’ama el proximo. E de’ segni di questo amore inperfecto.

— E voglio che tu sappi che ogni inperfeczione e perfeczione si manifesta e s’acquista in me; e cosí s’acquista e manifesta nel mezzo del proximo. Bene il sanno e’ semplici, che spesse volte amano le creature di spirituale amore. Se l’amore di me ha ricevuto schiectamente senza alcuno rispecto, schiectamente beie l’amore del proximo suo, sí come il vasello che[119] s’empie nella fonte: che, se nel traie fuore, beiendo, el vasello rimane vòtio; ma se egli el beie stando el vasello nella fonte, non rimane vòto, ma sempre sta pieno. Cosí l’amore del proximo, spirituale e temporale, vuole essere beiuto in me, senza alcuno rispecto.

Io vi richiegio che voi m’amiate di quello amore che Io amo voi. Questo non potete fare a me, però che Io v’amai senza essere amato. Ogni amore, che voi avete a me, m’avete di debito e non di grazia, però che ’l dovete fare. E Io amo voi di grazia e non di debito. Adunque a me non potete rendere questo amore che Io vi richiego; e però v’ho posto el mezzo del proximo vostro, acciò che faciate a lui quello che non potete fare a me, cioè d’amarlo senza veruno respecto, di grazia e senza aspectarne alcuna utilitá. E io reputo che faciate a me quello che fate allui.

Questo mostrò la mia Veritá dicendo a Pavolo, quando mi perseguitava: «Saulo, Saulo, perché mi perseguiti?». Questo diceva, reputando che Pavolo perseguitasse me perseguitando e’ miei fedeli.

Sí che vuole essere schiecto questo amore. E con quello amore, che voi amate me, dovete amare loro. Sai a che se n’avede che egli non è perfecto colui che ama di spirituale amore? Se si sente pena affliggitiva quando non gli pare che la creatura, che egli ama, satisfaccia a l’amore suo, non parendogli essere amato quanto gli pare amare. Ovvero che egli si vega sottrare la conversazione, o privare della consolazione, o vedendo amare un altro piú di lui.

A questo e a molte altre cose se ne potrá avedere che questo amore in me e nel proximo è ancora imperfecto, e che questo vasello è beiuto fuore della fonte: poniamo che l’amore abbi tracto da me. Ma perché in me l’aveva ancora imperfecto, però imperfecto el mostra in colui che ama di spirituale amore. Tucto procede perché la radice de l’amore proprio spirituale non era bene dibarbicata.

E però Io permecto spesse volte che ponga questo amore, perché cognosca sé e la sua imperfeczione per lo modo decto.[120] E sottragomi, per sentimento, da lei, perché essa si rinchiuda nella casa del cognoscimento di sé, dove acquistará ogni perfeczione. E poi Io torno in lei con piú lume e cognoscimento della mia veritá, in tanto che si reputa a grazia di potere uccidere la propria volontá per me. E non si ristá mai di potare la vigna de l’anima sua, e di divellere le spine delle cogitazioni, e ponere le pietre delle virtú fondate nel sangue di Cristo crocifixo, le quali ha trovate ne l’andare per lo ponte di Cristo crocifixo, unigenito mio Figliuolo. Sí com’Io ti dixi, se bene ti ricorda, che sopra del ponte, cioè della doctrina della mia Veritá, erano le pietre fondate in virtú del sangue suo, perché le virtú hanno dato vita a voi in virtú del Sangue.[122]

CAPITOLO LVIII

Come el timore servile, senza l’amore de le virtú, non è sufficiente a dare vita eterna. E come la legge del timore e quella dell’amore sono unite insieme.

Alora la bontá di Dio, volendo satisfare al desiderio de l’anima, diceva: — Vedi tu: costoro si sonno levati con timore servile dal bòmico del peccato mortale; ma se essi non si levano con amore della virtú, non è sufficiente il timore servile a dar lo’ vita durabile. Ma l’amore col sancto timore è sufficiente, perché la legge è fondata in amore con timore sancto.[108]

La legge del timore era la legge vecchia che fu data da me a Moisé. La quale era fondata solamente in timore, perché, commessa la colpa, pativano la pena.

La legge de l’amore è la legge nuova, data dal Verbo de l’unigenito mio Figliuolo: la quale è fondata in amore. E per la legge nuova non si ruppe però la vecchia: anco s’adempi. E cosí dixe la mia Veritá: «Io non venni a dissolvere la legge, ma adempirla». E uní la legge del timore con quella de l’amore. Fulle tolto per l’amore la imperfeczione del timore della pena, e rimase la perfeczione del timore sancto, cioè temere solo di non offendere, non per danno proprio, ma per non offendere me che so’ somma bontá.

Sí che la legge imperfecta fu facta perfecta con la legge de l’amore. Poi che venne il carro del fuoco de l’unigenito mio Figliuolo, el quale recò el fuoco della mia caritá ne l’umanitá vostra, con l’abondanzia della misericordia, fu tolta via la pena delle colpe che si commectono: cioè di non punirle in questa vita di subbito che offende, sí come anticamente era dato e ordinato nella legge di Moisé di dare la pena subbito che la colpa era commessa. Ora non è cosí: non bisogna dunque timore servile. E non è però che la colpa non sia punita, ma è servata a punire (se la persona non la punisce con perfecta contrizione) ne l’altra vita, separata l’anima dal corpo. Mentre che vive egli, gli è tempo di misericordia; ma, morto, gli sará tempo di giustizia.

Debbasi dunque levare dal timore servile e giognere a l’amore e sancto timore di me. Altro rimedio non ci sarebbe che elli non ricadesse nel fiume, giognendoli l’onde delle tribolazioni e le spine delle consolazioni. Le quali sonno tucte spine che pongono l’anima che disordinatamente l’ama e possiede.[109]

TRACTATO DE LA DISCREZIONE

da :Libro della divina dottrina volgarmente detto Dialogo della divina provvidenza


Vita miracolosa della serafica santa Caterina da … – controappunto blog

Santa Caterina da Siena : Eros e sangue – Gustav Mahler

Quel perverso piacere del digiuno – Santa Caterina da Siena : Eros e …

“Teresa mon Amour” di Julia Kristeva a Genova : le mie sante del cuore ;- )

http://www.controappuntoblog.org/2015/06/24/teresa-mon-amour-di-julia-kristeva-a-genova-le-mie-sante-del-cuore/

Hildegard von Bingen – Ave generosa | controappuntoblog .

VISION – film sub ITA – dalla Vita di Hildegarda von Bingen .

O virtus sapientiae Hildegard von Bingen | controappuntoblog.org

Christine de Pisan : Essai sur les écrits politiques … – controappunto blog

Full text “Revelations of divine love” Julian of Norwich., musica relativa …

trobar, Trobairitz e muse | controappuntoblog.org

suor Parruccona e le sue consorelle | controappuntoblog.org

Questa voce è stata pubblicata in canto per me, nave di lazzaro, speciale femministe e contrassegnata con , , . Contrassegna il permalink.