50 anni fa il golpe fascista in Grecia
Nella notte fra il 20 e il 21 aprile 1967, alle 2.30, un reggimento di paracadutisti con a capo il maggiore Gheorghios Konstantopoulos occupò il ministero della Difesa. Quasi contemporaneamente, nell’oscurità della notte, una lunga colonna di mezzi corazzati, guidata dal generale Stylianos Pattakos, si assicurò il controllo della radio e dei centri di comunicazione, del Parlamento e del Palazzo reale.
“Apofasisomen kai diatasomen”, ovvero “abbiamo deciso ed ordiniamo”: queste le parole con cui iniziavano i comunicati della giunta dei colonnelli che venerdì 21 aprile 1967 prese il potere in Grecia con un colpo di Stato.
Le unità della polizia militare arrestarono nello notte più di diecimila persone, poi trasferite in “centri di raccolta”. Tra loro anche il primo ministro Panagiotis Kannellopoulos e Gheorghios Papandreu, l’anziano leader dell’Unione di centro, all’epoca il maggior partito greco. …
Il golpe venne attuato applicando il piano Prometeo, predisposto in tutti i paesi aderenti alla Nato, per fronteggiare l’eventualità di una “sollevazione comunista”…… per il resoconto leggi qui
Nel 1973 grandi manifestazioni di piazza ad Atene al grido “Psomi, Paideia, Eleftheria” (pane, istruzione, libertà) contestarono e sfidarono apertamente il regime della giunta militare. Le manifestazioni iniziarono il 14 novembre 1973 con la rivolta del Politecnico di Atene gli studenti proclamarono uno sciopero. Occuparono la facoltà e improvvisarono una stazione radiofonica, utilizzando l’attrezzatura dell’ateneo. Il messaggio diceva: “Qui il Politecnico! Popolo greco, il Politecnico è la bandiera della vostra sofferenza e della nostra sofferenza contro la dittatura e per la democrazia”. In breve migliaia di persone si radunarono attorno al Politecnico. Dopo tre giorni, il 17 novembre, la giunta inviò carriarmati, che entrarono nel Politecnico alle tre di notte, uccisero 24 persone.
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