Sapient Paradox by sandro lorenzatti – Calvino incontra l’Uomo di Neanderthal

Sapient Paradox

In questa valle di lacrime ognuno sopravvive come può, ad esempio leggendo libri, quando il Malleus Maleficarum non picchia forte in testa. Così può capitare di leggere “Preistoria. L’alba della mente umana”, di Colin Renfrew. E leggendo, capita di condividere con l’autore quesiti fondamentali sull’evoluzione dell’uomo, o meglio della sua mente.
Ad esempio, Renfrew si chiede come sia stato possibile che pur datandosi a 40.000 anni fa la comparsa dell’Homo Sapiens in Europa (ancor prima in Asia occidentale), la cosiddetta “Rivoluzione Neolitica”, ovvero la nascita della società così come la intendiamo oggi, si sia verificata soltanto 10.000 anni fa.

Questo enigmatico interrogativo è stato definito come “Sapient Paradox“. (1)

Se le basi genetiche della nuova specie sono diverse – e non di poco – da quelle dei primi ominidi, perché mai la nuova capacità genetica intrinseca non è stata più rapidamente visibile nei suoi effetti, in ciò che è rimasto nelle testimonianze archeologiche?

Cosa ha fatto l’Homo Sapiens per 30.000 anni?

Non conosco ancora la posizione di Renfrew; peraltro, essendo il testo che sto leggendo abbastanza divulgativo, sarà utile approfondire ove meglio specificata (2).

Mi chiedo ad es. se il Paradox possa essere esteso anche all’Homo Neanderthalensis, che condivide con il Sapiens il 99,7% del proprio DNA, il quale era già apparso circa 300.000 anni fa (la datazione è discussa, secondo altri 250-200.000 anni fa), e che circa 160.000 anni fa sapeva già certamente lavorare bene la pietra.

Insomma, per un periodo di tempo sterminato per la nostra percezione, esseri umani praticamente identici o del tutto identici a noi, hanno vissuto sostanzialmente in una diversa dimensione, non tanto materiale (certo, da questo punto di vista, infinitamente più semplificata), quanto mentale.

Ed è quindi essenziale che la questione sia affrontata anche (o soprattutto) dal punto di vista della Neuroscienza Cognitiva.

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(1) Colin Renfrew, Preistoria. L’alba della mente umana, 2011, p. 92 (Prehistory. The Making of the Human Mind, 2007)

(2) C. Renfrew, Neuroscience, evolution and the sapient paradox: the factuality of value and of the sacred, in C. Renfrew, C. Frith – L. Malafouris (edd.), The Sapient Mind: Archaeology meets Neuroscience, in “Philosophical Transactions of the Royal Society B: Biological Sciences”, 2008 Jun 12; 363(1499), pp. 2041-2047. Una buona recensione: Merlin Donald; The Sapient Pparadox: can cognitive Neuroscience solve it?, in “Brain” (A Journal of Neurology) 2009; 132 (3), pp. 820-824

https://notiziedegliscavi.wordpress.com/2017/02/24/sapient-paradox/

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