“GRAN GHETTO”: DUE BRACCIANTI MIGRANTI MORTI NELL’ENNESIMO ROGO by radiondadurto

Notizia scritta il 03/03/17 alle 10:01. Ultimo aggiornamento: 03/03/17 alle: 10:01

“GRAN GHETTO”: DUE BRACCIANTI MIGRANTI MORTI NELL’ENNESIMO ROGO POST-SGOMBERO.

Due braccianti, probabilmente del Mali, sono morti a causa di un incendio di vaste proporzioni che si è sviluppato nella notte tra giovedì 2 e venerdì 3 marzo all’interno del Gran Ghetto”, tra San Severo e Rignano Garganico (Foggia), dove vivono centinaia di braccianti agricoli sfruttati nei campi agricoli della zona.  Incerte al momento le cause del rogo, ma non si esclude che possa essere di natura dolosa. Molte bombole di gas sono saltate in aria rendendo il rogo ancora più esteso.

Due giorni fa era cominciato lo sgombero da parte delle forze dell’ordine, con la protesta, solo ieri, giovedì 2 marzo, di centinaia di migranti sotto la Prefettura, visto che nessuno sa al momento dove, come e in che strutture precise verranno portati i migranti, che per questo a centinaia hanno dormito in strada o rientrando nello stesso Ghetto.

CAMPAGNE IN LOTTA  Il Comitato Lavoratori delle Campagne – Campagne in Lotta ha diffuso al riguardo una dura notta, dal titolo “Morti di sfruttamento”, che riportiamo di seguito:

“Questi morti, gli ennesimi che siamo costrett* a piangere, sono sulle coscienze di chi sfrutta le persone a fini politici, di chi le sfrutta sul lavoro, di chi ne fa un fenomeno da baraccone, di chi con leggi criminali crea marginalità, segregazione, ricatto. Nessuno si azzardi a dire che è colpa loro, che l’incendio è stato appiccato da qualche abitante del ghetto, che le persone si sono rifiutate di andarsene nonostante gli sia stata offerta un’alternativa. Quell’alternativa è un’invenzione, qui si gioca con la vita delle persone, una vita che evidentemente non conta nulla. I responsabili hanno nomi e cognomi – e la lista è lunga. Siedono alla presidenza della Regione Puglia, al Ministero dell’Interno, nelle Questure e in tutti i palazzi del potere, ma anche nei posti di comando delle loro aziende, con sede in mezzo mondo.

Il vostro Made in Italy è sporco del nostro sangue!
Questi morti gridano giustizia. E finché giustizia non sarà, non potrà esserci pace”.

La corrispondenza con Veronica, di Campagne In Lotta.

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http://www.radiondadurto.org/2017/03/03/gran-ghetto-due-braccianti-migranti-morti-nellennesimo-rogo-post-sgombero/

 

 

 

 

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