OPERA TREEMONISHA Scott JOPLIN

Treemonisha
Opera in tre atti proprio
Musica di Scott Joplin 1868-1917
Prima rappresentazione: Atlanta, Symphony Hall, 28 gennaio 1972
Personaggi
Vocalità
Andy
Tenore
Lucy
Soprano
Luddud
Baritono
Monisha
Soprano
Ned
Basso
Parson Alltalk
Basso
Remus
Tenore
Simon
Baritono
Treemonisha
Soprano
Zodzetrick
Tenore
Note
Scott Joplin, celebre pianista e compositore di colore, era considerato ‘il re del ragtime’ (letteralmente ‘tempo a brandelli, stracciato’), il genere musicale pre-jazzistico di origine afroamericana in cui la mano sinistra del pianista scandisce un tempo uniforme e regolare, mentre alla destra sono affidate melodie sincopate. L’esempio principe di questo genere, che diede la notorietà a Joplin ed è ancor oggi famoso, è ilMaple Leaf Rag(1899). Ma il suo sogno fu quello di dare piena dignità al ragtime, perchè venisse considerato un genere colto e non semplicemente della musica da intrattenimento e da locale notturno. Scrisse così due opere:A Guest of Honour, che è andata perduta, eTreemonisha, di cui si conserva solo lo spartito. Joplin cercò per anni un editore disposto a pubblicarla, finché lo fece egli stesso a proprie spese. Poi, nel 1915, la fece eseguire in forma di concerto a Harlem, in una piccola sala-prove davanti a un pubblico di invitati. Ma il lavoro non piacque: Joplin cadde in preda a un forte esaurimento nervoso e morì un anno dopo. Nel 1971 la musicologa americana Vera Brodsky Lawrence curò la pubblicazione degli opera omnia di Joplin, dando inizio alla riscoperta del ragtime.The EntertainereSolace, due pagine di Joplin, vennero utilizzate nella colonna sonora di un film di successo,La stangata. Gunther Schuller curò l’orchestrazione diTreemonisha(la partitura originale è andata perduta) e l’opera andò finalmente in scena nel 1972.
Atto primo. In una piantagione dell’Arkansas, a nord-est della città di Texarkana, a tre o quattro miglia dal Red River, nel 1884. Diciotto anni prima Ned e sua moglie Monisha, due neri che vivono nella piantagione, hanno trovato una bambina sotto un albero davanti alla loro capanna. A tutti hanno fatto credere che la bambina fosse loro figlia e l’hanno chiamata Monisha, come la mamma. Ma dal momento che la bambina, dall’età di tre anni, aveva preso l’abitudine di giocare nei pressi dell’albero sotto il quale era stata trovata, venne chiamata Treemonisha (‘Monisha dell’albero’). Volendo istruire la bambina, ma non essendoci d’altra parte nessuna scuola nelle vicinanze, Monisha e Ned strinsero un patto con una famiglia di bianchi: i genitori avrebbero lavorato per loro se la padrona di casa avesse impartito un’educazione a Treemonisha. Ora Treemonisha, diciottenne, è una ragazza istruita. Nella piantagione ci sono tre vecchi: Zodzetrick, Simon e Luddud, che si dilettano di stregoneria approfittando dell’ignoranza della gente. Zodzetrick vuole vendere a Monisha un amuleto, ma Ned glielo impedisce. Treemonisha cerca di spiegare a Zodzetrick la falsità della sua stregoneria, ma il vecchio si allontana predicendole un futuro di sventura. I raccoglitori di pannocchie di granoturco, prima di sedersi in cerchio per scartocciarle, danzano. Treemonisha vede che tutte le ragazze hanno delle ghirlande fatte con le foglie e decide di procurarsene una. La madre le raccomanda di non strapparle al ‘suo’ albero: lì diciotto anni prima lei e il marito avevano trovato la neonata Treemonisha. Tutti si stupiscono alla rivelazione dell’adozione. Arriva di corsa Lucy: era andata con Treemonisha a raccogliere le foglie, quando sono state circondate da Zodzetrick e Luddud e Treemonisha è stata rapita. Gli uomini si lanciano all’inseguimento.
Atto secondo. In uno sperduto angolo del bosco sono riuniti gli stregoni: arrivano i due vecchi con la prigioniera. Tutti, tranne uno, decidono che la ragazza va punita. Nella radura arrivano otto orsi alla ricerca di cibo, ma si allontanano quando odono le voci degli uomini. Su suggerimento di Simon, gli stregoni stanno per spingere la ragazza in un cespuglio pieno di nidi di vespe, quando appare il diavolo e tutti fuggono. Il diavolo è in realtà Remus, un amico di Treemonisha vestito da spaventapasseri, che porta in salvo la ragazza. Nella loro fuga i due incontrano un gruppo di raccoglitori di cotone che festeggiano la fine del turno di lavoro.

Atto terzo. Ned conforta Monisha, preoccupata per la sorte della figlia. Treemonisha arriva mentre una squadra di uomini ha catturato Zodzetrick e Luddud. Gli uomini vorrebbero picchiarli, ma Treemonisha li invita a desistere: meglio una bella predica per convincerli del loro errore. Così Remus e Ned spiegano loro come comportarsi correttamente. Treemonisha invita gli uomini a stringere la mano agli stregoni e a perdonarli. Poi tutti chiedono alla ragazza di aiutarli a sconfiggere l’ignoranza per vivere meglio e la invitano a diventare il loro capo. Treemonisha accetta e gli abitanti della piantagione festeggiano con una danza.

Treemonishaè considerata la prima opera dai caratteri tipicamente americani. Joplin ha sì seguito le forme dell’opera tradizionale (non mancano arie, cori e scene di danza, con indicazioni coreografiche del compositore stesso), ma l’ispirazione nasce unicamente dal patrimonio del Nuovo Mondo, con melodie e ritmi della tradizione afroamericana e citazioni dall’amato ragtime. Il fine di Joplin era anche didattico e morale: mostrare come l’educazione e lo studio possano essere una via di salvezza, liberando dall’ignoranza e dalla sottomissione. Oltre ai cori di vivace forza espressiva e al divertente balletto degli orsi (“Frolic of the Bears”), si segnalano il lirico racconto del ritrovamento di Treemonisha cantato da Monisha nel primo atto (“One autumn night”) e il trascinante finale intonato, ballando, da Treemonisha, Lucy e dal coro (“Marching onward”). Frank Corsaro, regista diTreemonishaalla Grand Opera di Houston nel 1975, la definì «una sorta diFlauto magicoin stile americano».
Fonte: Dizionario dell’Opera Baldini&Castoldi

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